Recensione The Siege and the Sandfox: Un ritorno dorato alle radici del Metroidvania

C’è un brivido particolare che attraversa chi è cresciuto inseguendo le acrobazie del Principe nelle Sabbie del Tempo o sgattaiolando silenzioso nelle ombre con Mark of the NinjaThe Siege and the Sandfox si inserisce esattamente lì, in quella nostalgia profonda che però non rinuncia alla freschezza. Lo fa con classe, con rispetto, e con un coraggio raro: quello di puntare tutto su uno stile 2D pixel-art che non maschera la sua ispirazione retrò, ma la esalta con una cura moderna che brilla a ogni passo.

La nuova avventura targata Cardboard Sword, pubblicata da PLAION, è un stealthvania in piena regola: unione sapiente di Metroidvania e stealth puro, ambientata in un regno desertico che trasuda intrigo, tradimento e mistero. È il tipo di gioco che non ti prende per mano, ma ti chiede di fidarti del tuo istinto. E se accetti, ti ripaga con un viaggio memorabile.


Versione testata : PC (Steam)


Un regno sotterraneo da riconquistare

La storia prende il via con un’accusa infamante. Il protagonista, un assassino leggendario al servizio della Corona noto come Sandfox, assiste all’omicidio del Re per mano della Regina. Il tradimento è immediato: il nostro eroe viene gettato nei più oscuri meandri delle prigioni reali, segnando l’inizio di una fuga disperata, verticale, verso la luce.

Non c’è nulla di banale in questa premessa. The Siege and the Sandfox trasforma l’arco narrativo del riscatto in una progressiva risalita, non solo fisica ma emotiva. Il viaggio parte dalle viscere del mondo – tra tombe dimenticate, caverne intrise di sabbia e rovine decadenti – per approdare ai saloni reali dove tutto è cominciato. In mezzo, una mappa intricata in perfetto stile Metroidvania, che si apre man mano grazie a poteri e oggetti ottenuti, con un design tanto classico quanto coerente.

Stealth, parkour e rispetto dell’intelligenza del giocatore

Il gameplay è il cuore pulsante dell’opera. Dimenticate gli scontri diretti: qui non si uccide, si sopravvive. The Siege and the Sandfox fa una scelta coraggiosa: rimuove completamente il combattimento come lo conosciamo e lo sostituisce con una tensione palpabile, fatta di silenzi, corridoi bui, torce da spegnere e nemici da evitare con pazienza. Il tutto condito da una gamma di movimenti acrobatici che ricordano Prince of Persia ma con una fluidità che evolve con il tempo.

Saltare, scivolare, arrampicarsi, oscillare su pertiche e aggrapparsi ai cornicioni: ogni movimento è un invito alla precisione. Il level design è pensato per essere esplorato con creatività e, come nei migliori Metroidvania, si cresce imparando a rileggere spazi già visitati sotto una nuova luce. Ogni scorciatoia scoperta, ogni passaggio segreto, ogni porta chiusa che finalmente si apre è una piccola ricompensa che accende la soddisfazione.

Essere invisibili: la sfida del vero Sandfox

In un’intervista, Ollie Bennett, CEO di Cardboard Sword, ha definito il concetto chiave del gioco come “ghosting”: attraversare un mondo ostile senza lasciare tracce. Ecco allora che ogni elemento diventa strategico: una bottiglia rotta può distrarre una guardia, un rumore di passi può attirarne un’altra. Ogni decisione ha un peso e spinge il giocatore a ragionare come un vero infiltrato.

La difficoltà è ben calibrata: mai frustrante, sempre stimolante. Anche i meno avvezzi al genere stealth troveranno nel ritmo e nella varietà dell’azione una spinta continua a migliorarsi. Soprattutto grazie all’introduzione graduale degli strumenti – come bombe fumogene o poteri speciali – che offrono sempre più soluzioni alternative.

Un mondo che vive, in pixel dorati

L’estetica è un altro dei grandi punti di forza del gioco. Lo stile pixel art 16-bit, ispirato ai grandi classici SNES, è arricchito da effetti moderni come l’illuminazione dinamica e i riflessi volumetrici, che conferiscono profondità e atmosfera. Ogni area ha una sua identità: dal mausoleo dimenticato alle terrazze di palazzo, dal cimitero delle barche fino alla maestosa torre infinita, c’è una cura minuziosa nella costruzione del mondo.

La colonna sonora segue la tensione, immergendo il giocatore in un ambiente vibrante, misterioso e spesso inquietante. L’audio dinamico – dalle corde che scricchiolano ai sospiri lontani – lavora sottopelle e accompagna ogni passo, ogni respiro trattenuto dietro un muro.

Una mappa viva, un viaggio che si scolpisce nella memoria

Ogni area è progettata per rivelare qualcosa: un personaggio, un segreto, un nuovo potere. La varietà di nemici – tutti con abilità e comportamenti unici – costringe a ripensare le strategie. Alcuni pattugliano, altri sono più attenti alla luce o al suono, e anche l’ambiente stesso può essere un alleato o un ostacolo. Persino chi gioca da anni a titoli stealth o metroidvania troverà qui un equilibrio raro tra sfida e gratificazione.

E poi c’è quella sensazione unica: la scoperta. Quella che si prova quando ti rendi conto che un punto apparentemente irraggiungibile ora è accessibile, che una porta che pensavi decorativa era invece una scorciatoia. The Siege and the Sandfox non ti regala niente, ma ti fa sentire ogni conquista.

The Siege and the Sandfox è disponibile dal 20 Maggio su PC (Steam, Epic Games Store, GOG)

Commento finale

In un panorama videoludico che spesso rincorre la spettacolarità a scapito della sostanza, The Siege and the Sandfox sceglie una strada diversa: quella dell’eleganza silenziosa, della sfida intelligente, del rispetto per il giocatore. È un gioco che parla a chi ama il genere, ma anche a chi vuole scoprire un modo nuovo di vivere il platform 2D. È un gioco che non fa rumore, ma lascia il segno.

8.5

Recensione The Siege and the Sandfox : Un ritorno dorato alle radici del Metroidvania


In un panorama videoludico che spesso rincorre la spettacolarità a scapito della sostanza, The Siege and the Sandfoxsceglie una strada diversa: quella dell’eleganza silenziosa, della sfida intelligente, del rispetto per il giocatore. È un gioco che parla a chi ama il genere, ma anche a chi vuole scoprire un modo nuovo di vivere il platform 2D. È un gioco che non fa rumore, ma lascia il segno.

PRO

Gameplay stealth profondo e gratificante | Pixel art nostalgica arricchita da effetti moderni | Level design ispirato e sempre stimolante | Atmosfera coerente e immersiva

CONTRO

Nessun combattimento diretto potrebbe non piacere a tutti | Alcune sezioni richiedono molta pazienza | Pochi tutorial: serve tempo per padroneggiare tutto

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