Recensione The Talos Principle 2, esistenzialismo e puzzle per un titolo che vi farà riflettere

Incredibile pensare che The Talos Principle 2 sia arrivato sul mercato a quasi dieci anni di distanza dal suo illustre predecessore. Sviluppato dal team croato Croteam e pubblicato da Devolver Digital, il primo capitolo della serie raccolse nel 2014 un enorme successo di critica per il suo straordinario intreccio tra geniali enigmi e tematiche metafisiche. Un riscontro così positivo che gli sviluppatori annunciarono praticamente subito l’intenzione di proseguire la saga, nel 2016. Tuttavia, negli anni il progetto venne messo più volte in secondo piano, finendo per essere dimenticato da molti. Questo fino alla sua ricomparsa a sorpresa non molto mesi fa con una release date entro l’anno.

Nonostante il tempo trascorso ed un considerevole carico di aspettative, il team di sviluppo è riuscito non solo a tenere alto il livello della serie, ma a realizzare un capitolo che supera sotto ogni punto di vista i traguardi del predecessore. Assodato dunque che stiamo parlando dell’ennesimo grande titolo dell’anno, una domanda però sorge spontanea: è un’opera adatta a tutti i palati?

The Talos Principle 2 è disponibile dal 2 Novembre per PC (via Steam), PlayStation 5 ed Xbox Series.


Versione testata: PlayStation 5


998, 999 e… 1.000!

Per chi se lo fosse perso a tuo tempo, The Talos Principle era un affascinante puzzle game narrativo, che ruotava attorno allo stesso concetto materialista enunciato nel titolo: l’esistenza non può prescindere da una fisicità, al di là di qualsiasi pensiero critico. Un punto di partenza, ma anche un argomento filosofico importante all’interno di una produzione che scardinava la prospettiva antropologica, mettendo il player nei panni di un androide in un mondo senza umani.

La premessa narrativa del mondo di The Talos Principle 2 vede l’umanità oramai estinta a causa di un terribile virus liberato dal permafrost. Sorprendentemente, una IA senziente è riuscita a resistere al cataclisma e, nel corso dei secoli, ha dato vita ad una nuova civiltà di robot che si identificano come umani e che cercano di far tesoro del passato per non commettere gli stessi passi falsi. L’accrescimento ed avanzamento della nuova civilizzazione, meticolosamente programmato step by step, vede l’interruzione della produzione di nuovi individui con il numero mille. Tuttavia, durante i festeggiamenti per la sua nascita, appare dal nulla una entità virtuale chiamata Prometeo. Il suo invito misterioso a recarsi su un’isola nasconderà un viaggio tra enigmi intricati e domande sul senso dell’esistenza.

La festa viene interrotta bruscamente dall’apparizione di Prometeo.

Ha così il via una storia che si dipana in maniera organica tra opposti punti di vista su una serie di tematiche ora filosofiche ora materiali. La sceneggiatura, scritta da Jonas Kyratzes, Tom Jubert e Verena Kyratzes ha indiscutibili meriti non tanto per gli eventi (comunque davvero interessanti) ma soprattutto per la delicatezza con la quale vengono approcciati temi cari all’esistenzialismo, al materialismo ma anche al nichilismo e molto altro. Il traguardo maggiore è aver impostato l’intera narrativa in maniera fluida, permettendo al giocatore di appoggiare punti di vista diversi, lasciando il tempo tra un enigma e l’altro per restare soli con dubbi e riflessioni. La consapevolezza che matura è legata all’impossibilità di dare una risposta sempre fissa ed universale, bensì variabile nel tempo e nello spazio, in base alle esperienza di ciascuno.

La struttura del gioco permette infatti tutto questo: una volta superata l’introduzione (che rimanda all’estetica del primo capitolo), il vostro alter ego potrà esplorare la città dei robot per poi avventurarsi sull’isola di Prometeo. The Talos Principle 2 spinge più del predecessore sulla componente esplorativa, sugli attimi di silenzio tra un enigma e l’altro, tra monologhi interiori e conversazioni con compagni robot, talvolta alieni talvolta spaventosamente… umani.

Ma chi è Prometeo e cosa vuole davvero?

Now, you think with portals

Se la narrativa di The Talos Principle 2 colpisce per profondità sotto diversi punti di vista, anche il gameplay esalta le idee introdotte nel primo capitolo.

Esattamente come nel predecessore infatti, anche il nuovo capitolo è stato sviluppato attorno all’idea di un apprendimento costante, da parte del player. Un po’ come ha insegnato la scuola giapponese di game design, l’obiettivo è concedere continuamente nuovi oggetti e meccaniche, ma in forma graduale e progressiva. Ciascuna serie di enigmi presenta “qualcosa di nuovo” da dover sfruttare, sia essa una manipolazione di un fascio di luce, sia essa l’uso di abilità. Solo dopo aver appreso ogni funzionamento basilare, il gioco passa ad introdurlo all’interno di un disegno più ampio, chiedendo al player di dare fondo a tutto quanto appreso, spesso in maniera creativa.

All’inizio il gioco è piuttosto semplice e… purtroppo o per fortuna, lo resterà anche andando avanti.

Un senso di immersione nelle regole di game design e nei capricci di ogni singolo enigma, capaci di trasmettere gratificazioni infinite ogni qualvolta riuscirete a dimostrare a Prometeo (e a voi stessi) di avercela fatta. Si tratta di un traguardo niente affatto scontato nei puzzle game, che talvolta soffrono il loro essere percepiti come “estranei” rispetto alla stessa finzione narrativa che tenta di tenerne assieme ogni frammento. Meriti che competono solo ad opere maestose come Portal 2 o a piccole grandi perle come The Entropy Centre.

Il merito va anche condiviso con un comparto artistico che riesce ad essere di evidente personalità. Ambientazioni brulle si fondono a vegetazioni lussureggianti, caverne misteriose e sculture provenienti da un passato dimenticato rievocano percorsi e suggestioni degli antichi pensatori. Sensazioni veicolate anche grazie alla meravigliosa colonna sonora realizzata dal compositore Damjan Mravunac, con la partecipazione di Chris Christodoulou.

Dalle foto non si capisce cosa si deve fare? Bene, non rovinatevi nulla dell’esperienza di The Talos Principle 2.

Cogito, ergo sum…?

The Talos Principle 2 è dunque una preziosa avventura enigmatica e filosofica, capace di scavare a fondo nel pensiero dei propri giocatori, inesauribile nelle idee e generosa nella longevità (serenamente oltre le 30/40 ore).

Siamo di fronte dunque ad un capolavoro? Beh, in un certo senso si. Difficilmente troverete un’esperienza in giro come questa ed è quasi impossibile imbattersi in una qualità di questo livello, sia nella ludica sia nella scrittura. La vera domanda tuttavia è: si tratta di un capolavoro per tutti? Qui i contorni si fanno più sfumati.

Anzitutto, dobbiamo far presente un aspetto rilevante: The Talos Principle 2 non può contare su una traduzione italiana dei testi. In sé e per sé, il livello della lingua di Albione presente nella produzione non è granché temibile. Tuttavia, le cose cambiano se si pensa alla profondità e ai vari livelli di lettura dei dialoghi. Soprattutto l’utenza non anglofona potrebbe dunque trovarsi a perdere alcuni passaggi o finezze. Un vero peccato, che di fatto restringe parzialmente la platea di potenziali acquirenti.

Questa ventola, dove la metto?

Inoltre, abbiamo riscontrato un abbassamento generale della curva di difficoltà del titolo. Mentre il primo capitolo era generalmente più ostico anche nelle sfide ordinarie, adesso i picchi sono riservati ai puzzle opzionali non obbligatori. Una scelta dettata dai problemi, incontrati a suo tempo da parte dell’utenza, nel completare il titolo. Tuttavia, forse si sarebbe potuto ovviare in altre maniere che non comportassero un affievolimento urbi et orbi. In questo senso, appare giustificabile l’idea di non puntare granché sulla concessione di aiuti ai player. Ma, così facendo, ci è parso che il team di sviluppo sia stato un po’ rinunciatario. E, soprattutto, non abbia “spinto il pedale a manetta” dando libero sfogo al pieno potenziale di alcuni strumenti ed interazioni. Forse era meglio avere un sistema di aiuti più puntuale ma opzionale, piuttosto che tarare obbligatoriamente verso il basso il bilanciamento.

Particolarmente apprezzabile è poi il comparto tecnico. Il motore grafico è performante e pulito, anche se talvolta alcune ambientazioni non sono curate come avremo sperato soprattutto in tema di texture.

Alcuni puzzle sono molto più semplici di quello che sembrano.

Commento finale

A distanza di quasi dieci anni dall’illustre predecessore, Croteam riesce a supera sé stessa. The Talos Principle 2 è una meravigliosa avventura, capace di mescolare con eleganza enigmi intricati e tematiche filosofiche. L’esperienza ludica che ne deriva è di grande spessore, portando i giocatori per mano attraverso la soddisfazione della risoluzione dei rompicapi e la riflessione su grandi quesiti esistenziali. Un piccolo grande capolavoro del genere, che forse proprio per le sue particolarità (e per l’assenza della traduzione italiana), potrebbe perdere appeal nei confronti del grande pubblico. Fidatevi tuttavia: gli enigmi di Prometeo valgono la pena di essere affrontati.

8.8

The Talos Principle 2


A distanza di quasi dieci anni dall'illustre predecessore, Croteam riesce a supera sé stessa. The Talos Principle 2 è una meravigliosa avventura, capace di mescolare con eleganza enigmi intricati e tematiche filosofiche. L'esperienza ludica che ne deriva è di grande spessore, portando i giocatori per mano attraverso la soddisfazione della risoluzione dei rompicapi e la riflessione su grandi quesiti esistenziali. Un piccolo grande capolavoro del genere, che forse proprio per le sue particolarità (e per l'assenza della traduzione italiana), potrebbe perdere appeal nei confronti del grande pubblico. Fidatevi tuttavia: gli enigmi di Prometeo valgono la pena di essere affrontati.

PRO

Scrittura di alto livello | Enigmi divertenti ed intricati | Longevo e ricco di contenuti |

CONTRO

Manca la traduzione italiana dei testi | Bilanciamento più permissivo (e rinunciatario) del predecessore | Se il binomio rompicapi e filosofia non vi attrae, difficilmente lo gradirete |

Ultimi Articoli

Articoli correlati