Recensione The Vanishing of Ethan Carter

Ritorno a Red Creek Valley.

Versione testata: PlayStation 4.

Il 26 Settembre 2014, lo sviluppatore The Astronauts lancia The Vanishing of Ethan Carter, titolo che ha sin da subito conquistato il pubblico distinguendosi dalle solite avventure horror. Il gioco ha acquisito sempre più notorietà ed ora, a distanza di quasi un anno, è arrivato anche su PlayStation 4, dove vanta su tutto l’impiego dell’Unreal Engine 4 anziché il motore grafico precedente, presente invece nella versione PC. Sebbene la differenza sostanziale sia questa, riproponiamo comunque la recensione in modo approfondito in quanto è un titolo particolare nel suo genere che porta i giocatori a dover utilizzare al meglio l’intelletto per proseguire e cogliere la storia.

Strani eventi in quel della Pennsylvania

Paul Prospero, investigatore di vicende soprannaturali che gode di una grande notorietà, ha ricevuto una lettera da un ragazzino di nome Ethan Carter che richiede la sua presenza a Red Creek Valley, una piccola cittadina della Pennsylvania. Al suo arrivo, Paul scopre che il paesino è stato abbandonato da diversi anni, ma dietro l’apparente immobilità della cittadina deserta si celano delitti e strani avvenimenti legati proprio alla famiglia del ragazzino. Il mistero si infittisce sempre di più e non resta che cercare di ricostruire l’accaduto per scoprire gli oscuri segreti di quel luogo.

La storia assolutamente non lineare, ma anzi contorta e dai contorni volutamente vaghi e rarefatti,  pare rispettare il claim del gioco “Questa è un’esperienza di gioco narrativa che non ti conduce per mano”; a contribuire al disagio iniziale, quello in cui probabilmente si è trovato l’investigatore Prospero giungendo per la prima volta nella cittadina, è l’assenza di qualsiasi informazione o spiegazione aggiuntiva ai pochi indizi in nostro  possesso, nemmeno per quanto concerne i comandi. Sarà quindi nostro il compito comprendere i fatti, analizzando in modo scrupoloso il mondo di gioco e facendo uso di tutte le nostre abilità investigative e… paranormali. Da qui ne consegue anche la longevità del titolo, che normalmente si attesta sulle 5-6 ore di gioco ma che possono aumentare se si incontrano particolari difficoltà o ci si sofferma sul paesaggio circostante. La rigiocabilità, in ogni caso, è molto bassa a meno che non abbiate doti artistiche e vogliate dedicarvi alla realizzazione di quadri tratti proprio dall’ambientazione del gioco, meravigliosamente tinteggiata nelle tonalità malinconiche dell’autunno.

The Vanishing of Ethan Carter è un titolo investigativo. L’ispezione dell’ambiente circostante ci permetterà di trovare indizi in grado di comprendere gli eventi accaduti, ma la semplice scoperta di essi non ci aiuterà in alcun modo: starà alle nostre abilità logiche il compito di risolvere enigmi o tratteggiare il nesso fra ciò che rinveniremo a Red Creek Valley. Il gioco offre una grande libertà di movimento e di esplorazione nella vasta area che ci viene proposta ma a volte, soprattutto all’inizio, la ricerca di indizi ben nascosti o la risoluzione di enigmi potrebbe risultare parecchio frustrante e noiosa soprattutto per i meno pazienti. Inoltre, proprio la vastità del luogo in cui ci troveremo, potrebbe risulare abbastanza dispersiva se non si possiede uno spiccato senso dell’orientamento, ma nulla che rovini l’esperienza di gioco poiché basterà studiarsi alcuni punti di riferimento per sapere dove ci si trova.

Il titolo a fronte di un gameplay che non suggerisce nulla, che non si piega alle esigenze di un mercato sempre più orientato al “gioco assistito”, se così possiamo definire la tendenza a spiegare passo dopo passo cosa fare, come procedere, in che direzione andare, offre una trama che, invece, come nelle migliori serie TV americane (True Detective su tutte ndr.), stuzzica la curiosità e l’interesse dei giocatori, passo dopo passo dapprima offrendo una narrazione avviluppata e “grezza”, pian piano però aprendosi con discrezione e generando quell’irrefrenabile voglia di capire cosa effettivamente si nasconda dietro alla scomparsa dei membri della famiglia di Ethan e all’abbandono della cittadina. Ed è qui che entra in scena la volontà di impegnarsi psicologicamente nella risoluzione dei misteri che incontreremo, tutti essenziali per arrivare al finale del gioco e fare luce sull’accaduto. La lettura di ogni singolo documento reperibile, quindi, ha anche una certa importanza perché è l’unico aiuto che avremo in-game, a patto che venga compreso nel modo giusto. I poteri soprannaturali del nostro protagonista (non ai livelli di Superman e compagnia, sia chiaro), inoltre, contribuiranno ad offrire quel piacevole diversivo in grado di generare stupore e di mantenere alta l’attenzione verso gli eventi narrati.

Il fascino dell’autunno

Come accennato ad inizio recensione, il ritorno di The Vanishing of Ethan Carter su PlayStation 4 vede l’adozione dell’ Unreal Engine 4 rispetto alla versione PC sviluppata con l’UE3. Il comparto grafico è ben curato e ricco di dettagli soprattutto per quanto riguarda la vegetazione e riproduce fedelmente i colori dell’autunno regalando sensazioni uniche dovute anche a paesaggi davvero suggestivi. Il gioco soffre purtroppo di alcuni cali di frame rate anche abbastanza evidenti in rari casi, ma che fortunatamente non minano l’esperienza di gioco complessiva e possono passare in secondo piano di fronte alla bellezza di certi scorci. Il tutto è poi accompagnato da un comparto audio ottimo, con il dolce suono della brezza autunnale sorretto da una colonna sonora armonica e rilassante che, allo stesso tempo, allestisce la giusta atmosfera di mistero.

TheVanishing-screenMolto probabilmente, proprio l’ambientazione è uno degli elementi più apprezzabili e gioca un ruolo decisivo nella resa del gioco, creando un quadro perfetto fra il gameplay e l’atmosfera crepuscolare.

Commento finale

The Vanishing of Ethan Carter regala un’esperienza di gioco particolare nel suo genere che  non guida in alcun modo il giocatore, ma esige che sia egli stesso a scoprirla a comprenderla ed in un’ultima analisi a far emergere la verità sepolta nei dettagli. La cura nelle ambientazioni, una colonna sonora brillante ed una sceneggiatura davvero ben scritta restituiscono una cittadina avvolta nel mistero che non disdegnerebbe in una stagione di True Detective. Se amate questo genere di produzioni letterarie o cinematografiche, The Vanishing of Ethan Carter è sicuramente il gioco che fa per voi.

8

The Vanishing of Ethan Carter


The Vanishing of Ethan Carter regala un'esperienza di gioco particolare nel suo genere che  non guida in alcun modo il giocatore, ma esige che sia egli stesso a scoprirla a comprenderla ed in un'ultima analisi a far emergere la verità sepolta nei dettagli. La cura nelle ambientazioni, una colonna sonora brillante ed una sceneggiatura davvero ben scritta restituiscono una cittadina avvolta nel mistero che non disdegnerebbe in una stagione di True Detective. Se amate questo genere di produzioni letterarie o cinematografiche, The Vanishing of Ethan Carter è sicuramente il gioco che fa per voi. 

PRO

Atmosfera perfetta; la storia suscita parecchio interesse; enigmi ben studiati

CONTRO

A volte frustrante e dispersivo; non offre alcun aiuto ai giocatori
Simone Rinaldi
Simone Rinaldi
Meglio conosciuto come "Ping" per gli amici e online, gioco dall'ormai lontano 2000. Cresciuto a pane e videogiochi a partire dalla prima PlayStation, nel tempo ho esteso i miei interessi anche all'ambito della tecnologia in generale, scoprendo un certo feeling con l'hardware PC. Le mie grandi passioni si sono poi trasformate in qualcosa di più concreto con l'entrata in 4News, grazie a cui ho avuto modo di vedere il mondo videoludico-tecnologico da una nuova prospettiva ed affrontarlo in modo più serio e professionale.

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