Recensione Trepang2, un delirio di proiettili, superpoteri e sangue… o c’è dell’altro?

A pochi mesi dalla release per PC, l’adrenalinico Trepang2 si appresta ad approdare su console con un alto tasso di violenza e spettacolarità. Questo è infatti il più evidente biglietto da visita della produzione canadese Trepang Studios, che sceglie il titolo del titolo d’esordio con una leggera dose di autorefenzialismo. Un progetto nato quasi per caso nel lontano 2016 come hobby, fattosi notare in una game jam del 2017. Da lì, come frequente per i piccoli progetti, una lenta ma inesorabile crescita verso lo sviluppo per il grande pubblico, complice anche l’interessamento di un publisher rilevante come Team17.

Trepang2 segna l’esordio del proprio team di sviluppo con un esagerato ed esaltante FPS, che punta ad essere un mix di aspirazioni ma con una precisa idea: divertire. Nonostante una chiarezza di intenti di questo tipo, il prodotto sarà riuscito a munirsi di abbastanza frecce al proprio arco per farsi notare sul mercato?

Trepang2 è disponibile dal 21 Giugno per PC (via Steam) ed arriverà su PlayStation 5 ed Xbox Series S/X il prossimo 2 Ottobre.

Dual wielding? Ma certo!

Versione testata: PlayStation 5


Soggetto 106, a rapporto

Imprigionati e legati ad una sedia, in balia di qualche strano trattamento che ricorda la cura Ludovico di kubrickiana memoria. Ad un tratto, una irruzione violenta ci restituisce la libertà. Non prima di aver recuperato le forze ed aver imbracciato la prima arma a disposizione. Non sappiamo chi siamo e perché ci troviamo lì, men che meno il motivo per cui siamo in grado di sfruttare strani poteri sovrumani. L’unica cosa che conta è riabbracciare la libertà… che si cela tuttavia con il gruppo armato responsabile della liberazione e che chiede il nostro aiuto contro la misteriosa corporazione Horizon, con i suoi strani esperimenti.

Il colpo d’occhio tutto sommato è davvero piacevole.

Le vicende del Soggetto 106 vengono raccontate con uno storytelling piuttosto semplice, dedito più al pretesto per fornire nuove ed esaltanti sequenze, che non ad una particolare cura espositiva. Si badi bene, la trama non è assolutamente brutta ed anzi, riserva qualche piacevole colpo di scena e più di qualche sorpresa. Tuttavia, è altrettanto saggio non prenderla seriamente, per poterne apprezzare lo spirito e calarsi in un ritmo folle e spregiudicato, senza troppi ragionamenti su caratterizzazione e profondità.

Proprio la trama infatti fornisce gli agganci giusti per portare il silenzioso protagonista a spasso per diversi livelli in giro per il mondo, per un’avventura di circa cinque ore (senza contare le missioni secondarie, che portano la longevità complessiva verso le otto ore). Una durata tutto sommato idonea per l’entità della produzione, impreziosita da una presentazione pulita grazie ad un Unreal Engine 4 sfruttato adeguatamente. Il colpo d’occhio, pur non potendo contare su una direzione artistica particolarmente ispirata (anzi), è comunque di buon livello ed introduce il giocatore verso l’essenza di Trepang2.

Occhio ai cultisti, tendono a… darsi fuoco.

John Woo e frattaglie

Assodato che la storia è dunque un simpatico ma modesto pretesto per metterci in situazioni pericolose con una missione da compiere, possiamo parlare del vero cuore ludico di Trepang2: lo shooting.

Qui c’è ben poco spazio per filosofia e sofismi. Trepang2 è emblema di divertimento casinista ed ignorante, fatto di sparatorie intense, esplosioni fragorose e sanguinose amputazioni. Il team di sviluppo ha lavorato duramente per proporre un gameplay che omaggiasse, nelle intenzioni, il primo leggendario F.E.A.R.. Ancora oggi famoso per essere uno degli shooter migliori della sua generazione, la produzione Monolith Productions è passata alla storia del media grazie al proprio shooting viscerale, alla incredibile IA nemica nonché alla spettacolarità legata al reflex time, una modalità a rallentatore ispirata a Matrix e John Woo. Se l’IA di Trepang2 non è esattamente memorabile, tuttavia dobbiamo ammettere che il gunplay e la grandiosità del ritmo sono assolutamente garantite.

Sette contro uno? Non c’è problema, figuriamoci.

Gran parte del merito della validità del gameplay è strettamente connesso alla realizzazione della armi da fuoco, che vantano feedback volutamente esagerati ed in linea con i target ludici. I superpoteri del Soggetto 106 permettono altresì di spingere il pedale sull’acceleratore del caos, grazie ad una modalità a rallentatore che si autoalimenta con le uccisioni portate a segno. Un gameplay che premia dunque i giocatori più abili, capaci di ripulire potenzialmente un’area con un’unica azione al rallentatore ininterrotta… come anche seminare distruzione con armi pesanti, o ancora sfruttare l’invisibilità temporanea per sgattaiolare alle spalle degli avversari per far piovere fuoco e cenere.

Tutto sarebbe reso vano da una realizzazione tecnica non all’altezza e fortunatamente Trepang2 non fallisce le aspettative. Il titolo si è infatti dimostrato solido nel nostro test su PlayStation 5, anche al netto di qualche piccolo rallentamento nelle fasi assolutamente più infernali. Non va infatti taciuto una ulteriore feature del titolo, ovvero una massiccia deformazione ambientale. Una feature che, nell’ottica generale dell’intera esperienza, ci ha ricordato quella piccola perla dimenticata di Black. E che la dice lunga sia sul coraggio di alcune produzioni del passato, ma anche del merito di questi talentuosi sviluppatori.

Alcuni scorci son suggestivi, pur nella loro semplicità.

Siamo shooter, oltre i proiettili c’è di più…?

Come avrete capito, Trepang2 è semplicemente esaltante quando si tratta di sparare, con la sua capacità di dare vita ad incredibili coreografie di morte. Raramente un titolo indipendente è riuscito nel comunicare degnamente la sensazione di potere, spettacolarità e frenesia come in questo caso.

Tuttavia, nonostante il plauso (enorme) che va fatto al ridottissimo team di sviluppo (quattro persone, più qualche collaboratore esterno) per essere riusciti a creare un titolo così avvincente, non possiamo omettere di essere incappati in qualche problema di troppo.

La scivolata è importante, ma preparatevi a restare interdetti in molte occasioni.

Il problema principale di Trepang2 purtroppo risiede nella poca coesione tra core gameplay e level design. Nei panni del Soggetto 106, il player è capace di dominare il campo di battaglia tra superpoteri e scivolate assortite. Tuttavia, la presenza di layout ambientali spesso ristretti e confusionari finisce col mortificare le velleità acrobatiche del gameplay. In molte situazioni ci siamo ritrovati nell’affrontare orde di nemici in aree strutturalmente capricciose, che ci han reso davvero difficile portare avanti l’azione in maniera fluida.

Alcuni esempi. La scivolata non riveste un ruolo solo di fast traversal, ma è anche funzionale nell’abbattere taluni nemici altrimenti impossibili da affrontare faccia a faccia, come i soldati armati di scudo antisommossa. Tuttavia, la ristrettezza di molti ambienti rende di fatto estremamente caotico portare a segno la strategia (anche a causa di un ragdoll eccessivo). Sorvoliamo poi sulla introduzione delle meccaniche stealth, sinceramente poco abbozzate, funzionali più ad azioni diversive ed estemporanee che non a vere e proprie tattiche alternative. Ancor più confusionarie alcune sezioni, complici alcuni accostamenti cromatici che rendono addirittura intricato leggere adeguatamente l’azione.

Paradossalmente, dove il gameplay di Trepang2 brilla maggiormente è nelle missioni secondarie… che tuttavia si presentano fin troppo ripetitive. Disponibili nel corso della campagna, si tratta di brevi incarichi in cui dovrete presidiare un’area in attesa dell’hacking di taluni dispositivi. L’obiettivo sarà resistere ad ondate progressivamente più aggressive di nemici, sfruttando le risorse accumulate per rifornirvi di armi e bonus per sopravvivere. Una struttura che si ispira palesemente alle modalità Zombie dei Call of Duty, che tuttavia riesce a fornire un adeguato playground per le abilità del protagonista. Peccato però per la piattezza strutturale.

Lungo corridoio e tanti nemici… una situazione piuttosto ricorrente.

Commento finale

Trepang2 riesce ad essere al contempo tanto impressionante quanto deludente. Nel suo essere un progetto di esordio realizzato da un team estremamente ridotto, sbalordisce la cura nelle fasi shooting e nel core gameplay, tanto esaltanti quanto spettacolari. Dall’altro lato, la produzione Trepang Studios palesa tutti i limiti di un progetto di esordio che vuol misurarsi con un genere complesso, inciampando soprattutto nell’importanza del level design nell’economia ludica. Al netto di ogni problematica, Trepang2 è un trionfo d’azione esagerata che va preso per quello che è: un divertentissimo passatempo.

7.5

Trepang2


Trepang2 riesce ad essere al contempo tanto impressionante quanto deludente. Nel suo essere un progetto di esordio realizzato da un team estremamente ridotto, sbalordisce la cura nelle fasi shooting e nel core gameplay, tanto esaltanti quanto spettacolari. Dall'altro lato, la produzione Trepang Studios palesa tutti i limiti di un progetto di esordio che vuol misurarsi con un genere complesso, inciampando soprattutto nell'importanza del level design nell'economia ludica. Al netto di ogni problematica, Trepang2 è un trionfo d'azione esagerata che va preso per quello che è: un divertentissimo passatempo.

PRO

Gunplay impressionante e divertentissimo | Schizofrenico per ritmo e varietà | Gli amanti delle sfide ne apprezzeranno la rigiocabilità |

CONTRO

Il level design mortifica le potenzialità del gameplay | Missioni secondarie ripetitive | Non aspettatevi una trama particolarmente elaborata |
Danilo Di Gennaro
Danilo Di Gennaro
Viaggiatore nel tempo, utilizzatore della Forza, ex SOLDIER di 1° classe. Accanto ad una passione incrollabile verso il media videoludico da oltre 30 anni, nel tempo mi appassiono quadrimensionalmente a tutto ciò che proviene dal Giappone, nonché a cinema, serie tv, supereroi e molto altro. Allons-y.

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