Recensione F.E.A.R. 2 – Project Origin

Hai paura di Alma?

Hai paura di Alma?

F.E.A.R. 2 centra il suo piccolo obiettivo. Lo diciamo subito. Prova a confermare quanto di buono visto con il primo episodio uscito alla fine del 2005 su PC e qualche anno dopo anche su PlayStation 3 e Xbox 360 e ci riesce pienamente. Come Killzone, non diventa un nuovo pionere del genere FPS. Non verrà ricordato per chissà quali doti eccezionali, ma riesce a divertire. Nonostante i suoi evidenti difetti.

F.E.A.R. 2 segue infatti volenteroso la linea tracciata con il primo capitolo combinando fasi di sparatutto classico a momenti puramente horror che provano a scatenare la paura e il terrore nei confronti del videogiocatore. La storia prende piede dunque pochi minuti dopo il finale del prequel, nel quale avevamo ammirato la potente esplosione scatenata dalla squadra F.E.A.R. che aveva praticamente distrutto la città di Auburn, nella quale sono ambientate le vicende.

F.E.A.R 2: Project Origin – Trailer

Questa volta vestirete i panni di Micheal Becket, incaricato insieme ai suoi commilitoni di catturare ad ogni costo Genieve Aristide, negli uffici della Armacham, compagnia responsabile della trasformazione della dolce Alma Wade in un orribile mostro.


Continua a sparare e non ti fermare

Il gameplay dunque ricalca in pieno, come detto, quanto visto nel primo F.E.A.R. . L’azione lascia molte volte spazio a momenti di solitudine e di pura tensione, sebbene il fattore Paura non riesca quasi mai a scatenarsi del tutto. Sotto questo aspetto il gioco delude un po’. La struttura ludica infatti sacrifica un po’ troppo questi momenti, affidandosi maggiormente a sparatorie che non spiccano certo per originalità e che, a lungo andare, possono diventare ripetitive.

In soccorso arriva il tanto agognato Bullet Time, che rallenta il tempo intorno a voi permettendovi di sorprendere i nemici che resteranno letteralmente stupefatti da questo vostro potere. Una nota positiva comunque sopraggiunge dagli stessi vostri avversari dotati di una intelligenza artificiale veramente sopraffina. La sensazione è quella di combattere con esseri umani in carne ed ossa, che dialogano tra loro per imbastire nuove tattiche, zoppicano e cercano ripari se colpiti ad una gamba, si aiutano in modo quasi fraterno e sfruttano qualsiasi cosa (ve lo assicuriamo, quasi tutto) dello scenario per confondervi e soprattutto crearsi un riparo: buttano giù scaffali pieni di libri, tavoli, sedie e tutto ciò che possa fornire un minimo di protezione. Interessante soprattutto nei livelli di difficoltà più elevati, dove uscire indenne da uno scontro a fuoco diventa una sfida veramente appagante e coinvolgente.


Lo abbiamo detto comunque che il problema non risiede su quanto sia divertente e soddisfacente giocare a F.E.A.R. 2. Più che altro sorge un po’ di rammarico su quello che il titolo sarebbe potuto essere e non è. Se il capitolo precedente era stato maestro nel generare momenti horror, in questo seguito questi momenti si limitano solo all’apparizione di Alma che, peraltro, non potrà neanche uccidervi ma solamente crearvi qualche strana allucinazione, urla e quant’altro ancora. Nulla insomma che vi faccia gridare paralizzati sulla sedia.

Magari fosse compreso nel prezzo il servizio…


Buona comunque la longevità. F.E.A.R. 2 vi terrà parecchio impegnati sul versante single player e nel caso non dovesse bastarvi sono presenti delle modalità di gioco multiplayer online che abbracciano tipologie ludiche tipiche del genere, da deathmatch a varianti per squadre, ove prenderete il controllo di un alter-ego virtuale con la possibilità di dotarlo di armi e protezioni speciali, ovviamente dietro pagamento virtuale.


Filtri speciali per un effetto Killzone 2

Il comparto tecnico di F.E.A.R. 2 è sicuramente apprezzabile. Il vasto uso di filtri nell’immagine resa a video, dona un certo effetto “Killzone 2” che lo rende sicuramente di ottimo livello. Accompagnato anche da un sistema di illuminazione strepitoso e animazione dei personaggi (comprese le vostre) ben fatte, F.E.A.R. 2 offre un impatto eccezionale frutto anche del sapiente utilizzo di anti-aliasing e blur motion che rendono una fluidità davvero niente male.

I problemi sopraggiungono quando si tratta di analizzare più a fondo l’aspetto grafico. Le textures infatti hanno una qualità abbastanza altalenante e le ambientazioni all’aperto (poche peraltro) fanno storcere parecchio il naso per la scarsa cura con cui sono state realizzate. La fisica è superficiale ma svolge bene il suo compito, sebbene nel 95% dei casi si tratta di leggi scriptate che non deformano gli oggetti in tempo reale.


Solo discreto invece il comparto sonoro e sicuramente uno tra gli aspetti più deludenti dell’intero gioco. Le musiche sono veramente pochine seppur di buona qualità e gli effetti sonori si limitano al dovuto, senza eccedere. Una aspetto, quello sonoro, nel quale si poteva e si doveva dare dare di più.


Considerazioni Finali

F.E.A.R. 2 è nel complesso un buon sparatutto in prima persona. Il mix tra azione e horror spesso favorisce un po’ troppo le sparatorie lasciando poco spazio agli elementi di pura tensione che ci saremmo aspettati. La trama poi, sebbene sia nel complesso buona e articolate è narrata in maniera pessima e sarà difficile capirne qualcosa giocandoci solo per una volta. Tuttavia, ci sentiamo di lodare le discrete doti espresse dal comparto tecnico e dalla giocabilità, accompagnatao da una intelligenza artificiale dei nemici ben studiata e articolata che vi darà parecchio filo da torcere e da una longevità di tutto rispetto.


Un titolo che è consigliato senza se e senza ma solo a coloro che hanno amato il primo capitolo. Gli amanti del genere devono semplicemente tenerlo d’occhio. Magari provando prima di acquistarlo la demo disponibile nei servizi online di digital delivery.

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