Eccoci alla recensione di Secret Files: Il Mistero di Tunguska, nuova avventura investigativa per Nintendo Wii. Com’è andata?
Le avventure grafiche
Sappiamo tutti come il genere delle avventure punta e clicca sia uno di quelli più apprezzati dai videogiocatori, sia per le trame sempre coinvolgenti e appaganti, sia per la complessità degli enigmi, che sono il vero cuore del genere. Sappiamo tutti però, che basta sbagliare quel qualcosa per rovinare un’avventura che poco tempo prima si prospettava matura sotto tutti gli effetti.
E’ il caso di Agata Christie: E non ne rimase nessuno, conversione da PC a Nintendo Wii, che abbiamo potuto (sfortunatamente) provare qualche tempo fa. Ci aspettavamo di trovarci un restlying del gioco e invece ci siamo trovati di fronte la medesima versione che qualche anno prima era apparsa su PC. Risultato? Un gioco deludente sotto quasi tutti gli aspetti, graficamente datato e dal sapore poco coinvolgente.
Se vi chiedete a quali giochi le avventure punta e clicca debbano fare riferimento basta pensare a Zack & Wiky: Quest for Barbaro’s Treasure, Broken Sword, Runaway. Ognuno di loro, soprattutto il primo, offre una propria personalità e si vede. Enigmi originali e mai banali; a questo aggiungiamo poi una meccanica piena di spunti condita da dinamiche fresche, viene fuori l’avventura grafica perfetta: questo è il segreto.
Ma come è facile pensare, raggiungere la perfezione in un videogioco è molto difficile, visto che spesso il tutto è visto con soggettività e quasi mai con obiettività. Pertanto possono sempre uscire lavori discreti che sono comunque capaci di regalare un’esperienza tanto apprezzabile quanto di spessore. E’ il caso di Secret Files: Il Mistero di Tunguska, nuova conversione da PC a Nintendo Wii? Scopriamolo insieme!!!
Il mistero si svela…
30 Giugno 1908, Tunguska, Siberia. Un oggetto volante sorvola il paese; da quel giorno fu solo un susseguirsi di esplosioni che provocarono in poco tempo un elevato numero di morti. A noi scoprire cosa sia successo grazie all’aiuto di Nina Kalenkov, ragazza alla ricerca del padre scomparso qualche tempo prima. Ad aiutarci sarà nientemeno che Max, professore presso un museo.
Dopo aver assistito al filmato iniziale, saremo subito catapultati nel cuore della vicenda, accompagnati dal nostro telecomando, nuovo sistema di controllo per la serie. Da notare l’assenza dell’utilizzo del Nunchuck che comporta così ad una restrizione dei comandi da impartire ma anche ad un sistema di controllo immediato ed efficiente che permette cosi di interagire ancor più liberamente con lo scenario, come dimostrano i primi momenti di gioco.
Il Wii Remote, unica rilevante novità del porting, si dimostra assolutamente intuitivo e permette di raggiungere qualsiasi punto, con il minimo sforzo. Meglio di un pad, meno comodo di un mouse.
Per chi, poi, non volesse impersonarsi a pieno nel detective di turno e quindi non svercellarsi troppo nel corso della storia, il gioco offre la possibilità di evidenziare in un sol colpo i dettagli e gli oggetti più rilevanti che abbiano un’utilità nel corso dell’investigazione. Ciò è permesso dalla pressione dell’apposita icona della lente d’ingrandimento a lato dello schermo. Un altro aiuto, poi, è dato dal diario sul quale sono annotati consigli e suggerimenti per il proseguimento della storia. Talvolta però è richiesta la collaborazione dei due personaggi, Nina e Max, per il compimento di qualche “obiettivo” (alla The Watchmaker per interderci); ciò aumenta notevolmente il ritmo di gioco senza mai appassirlo e offrendo al giocatore una varietà nelle diverse circostanze.
Gli enigmi non risultano quasi mai banali, ma anzi costringono il giocatore ad impegnarsi e mettere in moto il proprio encefalo su ognuno di essi . Il gioco è comunque adatto ad un pubblico sia adulto che adolescenziale. Purtroppo la gestione dell’inventario non è delle migliori: la consultazione avviene tramite la pressione delle freccette laterali e il tutto si mostra un po’ legnoso.
Comparto tecnico
Passando al lato tecnico del gioco, possiamo ritenerci in parte soddisfatti. Ci troviamo però di fronte ad un porting “nudo e crudo” che lascia praticamente invariato il settore audio-video, rispetto all’edizione PC. Il motore grafico, che sfrutta anche il formato dei 16:9, è comunque all’altezza delle aspettative. Gli ambienti sono alquanto ben realizzati e offrono una sensazione di familiarità e accoglienza. Da parte loro i fondali, così come i paesaggi (che vanno dall’Irlanda alla Siberia), riservano agli occhi una visione molto colorata ed espressiva. I filmati, poi, sono realizzati in computer grafica, ed offrono una spettacolare cinematografia.
L’unica pecca del comparto audio-video si rivela per l’appunto il sonoro che si dimostra non proprio curato; le musiche sono poco impressionanti e i doppiaggi molto scarni.
Il gameplay, invece, è stato curato nel minimo dettaglio: merito anche delle peculiarità del Wii Remote che offre la possibilità di coinvolgere maggiormente il giocatore. Per quanto concerne la longevità, il prodotto si aggira sulle quindici ore, salvo enigmi: tanto di cappello al team di sviluppo!
Considerazioni finali
Dopo la nostra approfondita esperienza con Secret Files: Il Mistero di Tunguska siamo rimasti abbastanza colpiti nel complesso. In primis, il Wii Remote si è dimostrato molto funzionale e comodo in ogni situazione (eccetto nella gestione dell’inventario) e gli enigmi non risultano mai noiosi ma anzi, implicano un coinvolgimento maggiore alla storia, che già da parte sua si rivela avvincente e molto curata.
Il gioco però non è esente da difetti: esso infatti è praticamente tale e quale a quello apparso un anno e mezzo fa su computer, ad eccezione dell’implementazione del telecomando Wii. Ma ciò che riesce a sopperire a questo difetto, è lo stile che si fonde con una trama molto avvincente: cosa che non è accaduta con Agata Christie E non ne rimase nessuno. Non possiamo comunque non ritenerci soddisfatti del prodotto finale, un’avventura investigativa convincente ed emozionante.