Con Star Trek: Conquest la Bethesda ha creato un gioco che non deluderà gli amanti storici della saga di Star Trek (che quest’anno festeggia i vent’anni) ma che lascerà gli estimatori dei giochi di strategia a turni, abbastanza perplessi.
Star Trek: Conquest
Il gioco è ambientato nella stessa era spaziale di Star Trek: The Next Generation. Non esiste una vera e propria trama dato che gli eventi vi vedranno coinvolti in una gigantesca guerra galattica divisa tra 6 fazioni tra cui poter scegliere: La Federazione, i Romulani, i Klingon, i Breen, i Cardassiani e i Dominion. Lo scopo del gioco è semplice: sbarazzarsi di tutte le altre razze nemiche, cosa alquanto strana dal momento che la saga di Star Trek non ha mai fatto delle guerre il suo asse portante.
La mappa galattica del gioco è molto simile a quella dei più classici giochi di strategia: al suo interno troveremo tutte le varie galassie e i pianeti, collegati tra loro da dei percorsi, su cui si muoveranno le nostre flotte; parlando di queste ultime, il controllo sarà ristretto solamente a tre flotte per ogni fazione, con tre ammiragli naturalmente che potranno decidere se attaccare, difendere o muoversi con le loro astronavi.
Gameplay
Se siete fans della serie, durante le vostre battaglie potrete riconoscere qualche personaggio famoso della saga, ma scordatevi pure di vedere ad esempio un Riker o un Picard, perchè purtroppo (e pare strano) non saranno presenti nel gioco.
Ogni razza per cominciare dovrà schierare le proprie unità nella mappa galattica: in essa ogni sistema potrà mantenere una base stellare, o varie strutture in grado di produrre nuove invenzioni e nuove armi, per migliorare a poco a poco la potenza da fuoco o le difese delle vostre flotte, potrete costruire inoltre due set di cannoni adibiti alla difesa del vostro sistema, e finalmente cominciare a produrre le vostre astronavi.
Il gioco purtroppo segue un ciclo abbastanza piatto per quanto riguarda la strategia: molte volte vi ritroverete ad eseguire sempre le stesse azioni, all’inizio dovrete conquistare dei sistemi planetari appartenenti a razze neutrali, e facendoli vostri potrete usare le loro risorse per ottenere nuove materie prime e punti ricerca per migliorare le vostre strutture in ogni turno, poi posizionare la vostra flotta in modo che riesca a difendere le vostre costruzioni industriali ed una volta che l’armamentario è pronto, muovere le vostre navi spaziali verso i sistemi planetari nemici prima che lo facciano loro.
Le cose migliorano leggermente quando si entra nella fase dei combattimenti, è anche l’unica opzione per progredire nel gioco dal momento che non potrete nè usare diplomazia nè potrete commerciare con le razze aliene. Una flotta può contenere fino a sette vascelli, e la tipologia di navi si divide in navi leggere e veloci, navi di tipo medio e navi pesanti e corazzate (i Dreadnought). Starà a voi scegliere la tipologia di navi da usare giacchè ogni nemico avrà un tipo diverso di approccio alle armi, potrete trovare una razza aliena che si difenderà fino allo stremo, allora potrete usare i Dreadnought per sfondare le linee di difesa o al contrario trovare un sistema orientato più sugli attacchi, in questo caso una flotta mista potrà essere l’accorgimento migliore da usare.
Gameplay II
In qualità di ammiraglio, avrete un bonus alla Forza che potrete usare ogni tot turni e che permetterà di alzare per un pò di tempo la potenza d’attacco della vostra flotta. Man mano che vincerete battaglie, il vostro ammiraglio salirà di livello, ugualmente vedrete la potenza d’attacco crescere. La componente strategica però è abbastanza debole, dato che l’intelligenza artificiale del nemico è ai minimi storici: la maggior parte delle volte basterà un uso spropositato di un determinato oggetto, e lo scagliare la nostra flotta contro le linee nemiche e ricostruirne al volo un’altra per aggiudicarci la vittoria. Gli sviluppatori della Bethesda avrebbero dovuto lavorare molto di più su questo fattore.
Quando entrerete in modalità combattimento, avrete l’opportunità di poterlo risolvere o simulandolo (in questo caso vedrete immediatamente l’esito), ritirarvi o giocarlo con una insolita modalità arcade. Questa modalità arcade vi metterà direttamente ai comandi del vascello spaziale, avrete così il controllo sui cannoni laser (i phaser) e sui missili (torpedo) della nave, e una mirata quantità di scudi difensivi, dovrete quindi muovevi per l’area di gioco cercando di blastare tutte le navi nemiche cercando allo stesso tempo di schivare (anche tramite il boost) gli attacchi dell’avversario. Questa modalità arcade la potrete trovare allo stesso tempo nella modalità Skirmish del gioco, che vi catapulterà senza troppi fronzoli in una di queste battaglie spaziali.
Potrete controllare quasi tutte le vostre navi, passando da una all’altra con la croce direzionale; nel frattempo le stazioni di ricerca andranno a poco a poco a riempire una barra che una volta completa vi permetterà azioni speciali come curare determinate unità della vostra flotta o telestrasportale da una parte all’altra del campo di battaglia, ogni razza ha infatti determinati bonus che andranno a rafforzare vari parametri delle flotte come capacità di attacco o di difesa.
Grafica Sonoro e Conclusione
La grafica, per questa versione PS2 si attesta sulla norma,non spreme il processore grafico come ha fatto God of War ma fa il suo lavoro in maniera più che dignitosa,stesso discorso per la versione PS2, che non presenta elementi di particolare rilievo; piccola menzione per i pianeti e le stelle, fedelmente riprodotti e animati ottimamente, i modelli poligonali delle navi però sono troppo piccoli così come le esplosioni, dando molto l’idea nelle fasi di battaglia di giocare ad un vecchio shooter degli anni ’90. Anche il sonoro poteva essere migliorato: ogni qual volta che una razza muove una nave, il suono prodotto è sempre lo stesso, sarebbe stato accettabile magari dieci anni fa, ma nell’era dei DVD appare quantomeno strano. Come se non bastasse, le esplosioni delle navi spaziali danno un effetto alla “cartone animato”, mentre tutti gli altri effetti sonori (pochi in realtà) e le voci degli Ammiragli appaiono piatti e banali. Le musiche orchestrate al contrario sono riprese dalle varie serie televisive e sono molto evocative, adattandosi bene sia alla fase gestionale che nei combattimenti.
In conclusione ci sentiamo di consigliare questo gioco solo ai veri appassionati ed estimatori della saga di Star Trek.