Recensione Wrath of the Lich King

Sono passati più di cinque anni da quando Arthas è diventato il nuovo Re Lich. Adesso, dentro ad Icecrown, si prepara a dare l’assalto definitivo ad Azeroth, nell’espansione che vedrà milioni di giocatori coinvolti ancora una volta in incredibili avventure.

Arriva il Death Knight

Due anni dopo l’uscita di The Burning Crusade (con cui la Blizzard ha registrato la spaventosa cifra di 11 milioni di abbonamenti a World of Warcraft), arriva finalmente la seconda espansione del MMORPG più giocato del mondo. Non senza parecchie novità: un nuovo continente da esplorare, il Death Knight , la prima vera classe eroica, una grafica rinnovata e migliaia di nuovi oggetti da collezionare.

Sono stati anni d’attesa, e dopo una lunga assenza, complice il suo tradimento, Arthas è finalmente tornato. E noi siamo ben felici che sia così.

Come tutti sapete Wrath Of the Lich King ci porterà in un nuovo continente, dove avremo a disposizione nuove armi e armature,nuovi talenti e in questa occasione una nuova classe: il Death Knight; è questa la più grande innovazione introdotta nel fattore giocabilità. Il Death Knight diventa perciò la prima classe eroica di World of Warcraft. Ciò non significa che sia meglio delle altre ma sostanzialmente ha delle meccaniche diverse: la sua funzione principale è quella di fare danno e di tankare (prendere danni dai nemici per proteggere i compagni di gioco), usando armature pesanti e armi sia a due mani che a una mano sola. Solo i giocatori con un personaggio al livello 55 potranno crearsi la suddetta classe, e il suo sistema di gioco può essere considerato abbastanza diverso dalle altre classi: non si usa né mana né energia né furia ma una nuova fonte di potere runico che combina una classica barra di misurazione della potenza con l’impiego di sei piccole rune, divise in tre distinte competenze che determinano quali abilità possiamo usare in diversi momenti.


Questa risulta essere una metodologia complessa all’inizio, che però allo stesso tempo porta a un potenziale una volta che si prende confidenza con questa tipologia di gioco. Inoltre, altre peculiarità che differenziano il Death Knight rispetto alle altre classi sono rispettivamente: il livello di partenza che sarà fissato al 55, una cavalcatura di terra con velocità epica (quindi al 100%) e un equipaggiamento di tipo blu (raro) quindi di ottima fattura con il quale potremo superare i livelli successivi delle Outland senza preoccuparci di cambiare subito arma e armatura. È una classe come abbiamo detto difficile da padroneggiare ma che a livelli alti può dare molte soddisfazioni; inoltre le sue abilità sono una ventata di aria fresca dal punto della giocabilità dato che propongono spesso meccaniche di gioco sconosciute nel vecchio mondo di World of Warcraft.


Nuovo mondo, nuove storie

Quello che però preoccupava molti giocatori amanti della vecchia saga creata dalla Blizzard era se gli sviluppatori avessero avuto intenzione di riprendere la storia di Warcraft laddove si era interrotta nel terzo capitolo, specie per quel che concerneva le avventure di Arthas che, dopo aver trovato la spada Frostmourne, diventava il nuovo Re Lich. A tutti loro possiamo solo dire di stare tranquilli perché l’attesa è valsa la pena: Wrath of the Lich King enfatizza fino a limiti raramente visti prima in un MMORPG la storia di gioco. Oltre a far uso di alcuni video in determinate Quest, c’è stato anche un notevole incremento nell’uso di scritte e discorsi recitati dagli NPC (personaggi non giocanti) per raccontare sequenze con molte nozioni della saga in modo che il lettore, come accade in giochi come il Signore degli Anelli o Age of Conan, riceva un’ esperienza simile a quella che potrebbe avere con un gioco offline.

In realtà, la Blizzard ha creato un sistema in cui la trama progredisce assieme al giocatore e non è quindi legata al progresso del server stesso; pertanto, se abbiamo completato una missione importante determinati personaggi e determinati ambienti cambieranno unicamente per noi a differenza degli altri giocatori che ovviamente non vedranno quello che stiamo vedendo noi. Wrath of the Lich King offrirà inoltre alcune quest davvero impressionanti sia come qualità che come quantità: la linea di quest iniziali del Death Knight ad esempio è formidabile e tutta la trama che si va a estendere oltre il livello 74 nel quale ad esempio parteciperemo alla battaglia di Undercity può essere considerata uno dei momenti più memorabili che si siano mai visti in un gioco on-line.


Grafica e Sonoro

Lasciando da parte la trama che si sviluppa lungo tutta l’espansione, c’è un’altra novità che salta all’occhio appena si entra nelle nuove zone: la grafica. World of Warcraft ha sperimentato con Wrath of the Lich King una evoluzione grafica, badate non una rivoluzione, che ha aumentato la qualità visiva in molti elementi: nuovi modelli poligonali, nuove armature che abbandonano la grafica generica, presentando ora un disegno molto più accattivante e in linea con l’atmosfera nordica del nuovo continente, una vegetazione migliorata, nuovi dettagli per il terreno e un accentuato uso degli shaders per gli edifici e gli oggetti così come nuovi effetti climatici. A ciò ovviamente si aggiungono i nuovi effetti di luce e le ombre calcolate in tempo reale introdotte nella patch 3.0 che danno quel tocco di classe in più.

Anche mantenendo il classico stile cartoon, stimato da alcuni e criticato da altri, i paesaggi nordici di Northrend risultano sempre affascinanti ai nostri occhi e cosa più importante, riescono a donare un’atmosfera senza rivali nel genere medievale fantasy: valli, fiumi, laghi, montagne innevate, foreste di conifere, nebbiose zone costiere, World of Warcraft è stato sempre caratterizzato per offrire ai giocatori un mondo credibile e ampio, gli amanti dell’esplorazione dunque avranno pane per i loro denti.

Ad ogni modo non è che le mancanze grafiche di Word of Warcraft siano state corrette con questi miglioramenti: siamo infatti ancora distanti anni luce dalla grafica realistica come quella sfoggiata da Age of Conan almeno sul piano tecnico, però in questi momenti si riesce ad apprezzare chiaramente il contrasto tra la qualità grafica dei continenti originali e quella di Northrend. I requisiti minimi necessari per giocare quest’espansione però sono stati aumentati rispetto a quelli previsti in passato e pertanto gli avventurieri che giungeranno a Northrend con un PC di fascia medio bassa, avranno qualche problema a giocare con tutti i dettagli al massimo.

Un altro fattore impressionante di Wrath of the Lich King è sicuramente il sonoro: la colonna sonora, come è costume in tutti giochi della Blizzard, potrebbe essere usata per qualsiasi film di stampo medievale prodotto ad Hollywood. Sinfonie orchestrate con un inconfondibile stile nordico, cornamuse, arpe, violini, canzoni epiche, alcune persino cantate ed effetti sonori all’avanguardia accompagnano una doppiaggio eccellente (la voce di Arthas vi metterà i brividi). È da particolari come questo che si può notare come la Blizzard sia sempre attenta ad ogni singolo dettaglio in ogni suo prodotto.


Gameplay

Ma veniamo al nocciolo della questione: che cosa ci attende a Northrend? Oltre 10 livelli di puro World of Warcraft. Questa frase soddisferà molti e scoraggerà altri ma è la miglior definizione per Wrath of the Lich King. Northrend è un continente molto grande, con centinaia di quest da completare più una dozzina di dungeons, (chiamati Istanze e affrontabili sia in modalità normale che eroica) ricchi di oggetti e tesori ovviamente protetti da numerosi Boss che richiederanno sempre tattiche e strategie nuove ed originali. Insomma a prima vista potrebbe sembrare che nel fattore gameplay non ci siano molte innovazioni; il fatto è che non si tratta di novità bensì di miglioramenti: la Blizzard infatti non è mai stata una società nota per i rischi e per le innovazioni rivoluzionarie, ed è per questo che, come abbiamo detto prima, i pilastri di questo MMORPG rimarranno intatti.

Le innovazioni più importanti le troveremo nelle quest: in Wrath of the Lich King ci sono infatti una grande varietà di missioni che si allontanano sempre di più dal classico profilo di uccidere X nemici o di raccogliere X oggetti. L’uso di scripts di varia natura ha permesso di ampliare notevolmente le richieste nelle missioni creandone alcune veramente originali e divertenti (se qualcosa non cambierà mai quello è il caratteristico senso dell’umorismo della Blizzard). Sono stati introdotti una buona quantità di azioni alternative che dovremmo eseguire come ad esempio volare su draghi per bombardare determinate zone, pilotare velivoli o comandare carri armati da assedio, procedimenti che non avranno nulla a che fare con le abilità del nostro personaggio principale. Livellare in questa nuova espansione è ancora un’esperienza divertente, sorprendente e ideale sia per coloro i quali possono permettersi di giocare poche ore a settimana sia per quelli che hanno molto tempo libero e sono pronti a sviscerare ogni singola caratteristica che questo gioco ha da offrire.

Inoltre, con l’obiettivo di dare a quei giocatori che avevano lasciato WoW per provare Age of Conan o Warhammer Online, in Northrend non solo avremo a disposizione un Battleground nuovo di zecca (Strand of the Ancients) ma addirittura un’intera regione per fare PvP (player versus Player) e cioè Wintergrasp, in cui potremo usare armi di assedio facili ed intuitive da usare, per assaltare una fortificazione controllabile sia dall’Orda che dall’Alleanza. Se a questo sommiamo le nuove arene con le rispettiva stagione (la quinta) già cominciata, vediamo chiaramente come la Blizzard non è stata con le mani in mano durante lo sviluppo di Warhammer Online, risultando ancora una volta vincitrice. A tutto questo ovviamente dobbiamo aggiungere tutte le altre piccole migliorie che ha apportato al sistema: molte migliorie all’interfaccia di gioco, un sistema di parrucchiere per cambiare capigliature e piccoli dettagli ai nostri personaggi,una nuova professione, Inscription, che ci permette di creare velli e pergamene per migliorare le nostre abilità, l’inserimento degli Achievements (un sistema simile agli obiettivi sbloccabili della Xbox 360) che sta incoraggiando i giocatori di tutto il mondo a completare i vecchi contenuti della precedente espansione e del gioco originale che stavano cadendo in oblio; aggiungiamoci anche nuovi scenari per le arene e in generale una miriade di piccoli miglioramenti che hanno davvero tirato a lucido World of Warcraft come non mai.


Giudizio Finale

Tuttavia quella che stiamo per dire è una critica solo per quelli che possono dedicare molte ore al gioco: una volta raggiunto il livello 80, sul fattore PVE (Player Vs Environment) non c’è molto contenuto: Wrath of the Lich King infatti è sbarcato nei negozi con un minor numero di dungeons disponibili rispetto a The Burning Crusade presentando solo un nuovo adattamento di Naxxramas (ora sia per 10 che per 25 giocatori) che era già disponibile nel gioco originario e dovremo sperare che in futuro anche il continente di Northrend presenti nuovi Raid da 25 giocatori. Questa d’altronde potrebbe essere anche stata una caratteristica voluta dalla Blizzard per far godere quest’espansione con più calma; comunque ad oggi con la patch 3.1 in arrivo è già in vista il nuovo dungeon da 25 di Uldum, quindi siamo certi che si voglia sfruttare il fattore PVE il più a lungo possibile, onde evitare che i giocatori più smaliziati, una volta raggiunto il livello 80, e terminati tutti i dungeons, si ritrovino con le mani in mano.

Wrath of the Lich King è una buona espansione, su questo non c’è alcun dubbio. La Blizzard ha fatto un ottimo lavoro e questo nuovo mondo si dimostra all’altezza dei vecchi continenti, con delle quest più divertenti, moltissime sorprese e numerosi dungeon da completare verso il livello 80 .In aggiunta tutte le classi hanno avuto nuove abilità e nuove caratteristiche per godere appieno di questi nuovi contenuti. Graficamente migliorato, con una colonna sonora sublime e con una giocabilità davvero godibile, questa nuova espansione coinvolgerà nuovamente milioni di persone in tutto il mondo siano essi giovani, adulti, casual o pro-gamer. Volendo essere critici però, sappiamo bene che la software-house americana aveva tutti i mezzi e le possibilità per creare qualcosa di ancora più completo e innovativo.

La Blizzard aveva infatti l’opportunità di migliorare ancora di più il suo gioco anche in vista di Age of Conan e Warhammer Online, ma si è limitata a seguire una politica troppo conservatrice nel decidere cosa includere o no in questa seconda espansione.

The Burning Crusade ha portato le arene, le istanze eroiche, accessibilità e facilità per quelli che volevano fare Raid senza dedicare molte ore al gioco, ricompense per quelli che potevano giocare solo sporadicamente (basti pensare a Karazan) e in definitiva molte altre novità che risolvevano buona parte dei problemi che i giocatori avevano riscontrato nel World of Warcraft originale. Tuttavia Wrath of the Lich King si è limitato a darci una nuova e, ripetiamo, buona dose di cose che avevano funzionato fino ad ora, mantenendo i punti di forza di The Burning Crusade ma correggendo pochi dei suoi difetti.

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