Speciale Fallout – Episodio 1

Le origini del mito.

Il genere degli RPG è basato su canoni oramai consolidati che tutti noi conosciamo e apprezziamo, ma non è stato sempre cosi. Facciamo un salto indietro di una ventina d’anni, quando i giochi di ruolo come li conosciamo ora erano praticamente agli albori.

E’ il 1997, esattamente nella data di oggi, il 30 Settembre, quando viene pubblicato il primissimo Fallout, RPG sviluppato dai ragazzi di Black Isle Studios in esclusiva su PC. Il gioco segue la scia dei giochi post apocalittici inaugurata da Wasteland, altro RPG che ha visto la luce nel lontano 1988, divenendone il suo successore spirituale. Nessuno si sarebbe aspettato che questa saga sarebbe diventata così amata dal pubblico come lo è adesso, ma è proprio con Fallout che dalla fine degli anni ’90 cominciano a mettersi le basi per quello che sarà un caposaldo del genere GdR.

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Un futuro nel passato

La storia di Fallout inizia narrando del 2077, anno in cui la Cina e gli Stati Uniti d’America sono in guerra per accaparrarsi le ultime fonti di uranio e petrolio. Dopo un lungo periodo di scontri, le due potenze mondiali decidono di utilizzare le bombe atomiche, così da eliminarsi a vicenda e porre fine a tutto. A fronte di questo imminente sterminio, gli Stati Uniti costruiscono svariati rifugi antiatomici nelle profondità del sottosuolo, i cosiddetti Vault, che avrebbero salvato migliaia di persone dalle esplosioni e dalle conseguenti enormi quantità di radiazioni. Ed è proprio da questi Vault che nasce la figura del Vault Boy, un ragazzo con indosso una tuta blu e gialla che diventerà icona di un gioco che avrebbe fatto la storia.
FalloutVaultBoy

Il destino di qualunque individuo rimasto fuori dai rifugi è segnato: la morte certa o una serie di gravi mutazioni genetiche che li avrebbero rovinati per sempre. Negli anni che seguono al fallout nucleare, la superficie del pianeta è rimasta inabitata, nessuno si azzarda  a mettere piede sulla terra, o perlomeno su quel che ne resta. Questo fino al 2161, quando un chip utile a purificare l’acqua del Vault 13 si guasta e necessita di essere sostituito, ma l’unico modo per trovarne un altro è quello di affrontare il mondo esterno, divenuto ormai ostile e desolato. Ed è qui che inizia la nostra avventura, nei panni del protagonista incaricato proprio di trovare un altro chip.

L’intuizione più geniale degli sviluppatori del primo capitolo di Fallout e marchio di fabbrica anche dei successivi  è sicuramente la tematica del “tempo distorto”, che riesce a dar vita ad una vera e propria ucronia. Sebbene il calendario segni anno domini 2161, tutto ciò che è rimasto nel mondo esterno ricorda palesemente gli anni ’50/’60: le abitazioni, i veicoli, le musiche trasmesse alla radio. La cultura e la civiltà sono insomma ferme agli anni d’oro della cultura americana, al perbenismo di una società che, almeno nei proclami non conosceva lati oscuri. Al contempo però, il mondo è andato avanti, la tecnologia ha fatto progressi e l’uomo ha trovato nuovi modi per sterminarsi: armi laser, motori decisamente improbabili per l’epoca e quant’altro. 

Tutto questo colloca Fallout fuori da una scansione temporale precisa e, come si diceva, ha non soltanto costituito il più importante segno distintivo della produzione, ma anche un importante lascito per tanti giochi che arriveranno più avanti, come per esempio Bioshock.

Una rivoluzione nel gameplay

Il primo Fallout adotta una visuale di gioco isometrica, piuttosto tradizionale e già sperimentata in passato da altre produzioni; le idee e le energie degli sviluppatori possono così concentrarsi sull’elaborazione di un sistema di personalizzazione del personaggio incredibilmente accurato e avanzato.

E’ il cosiddetto sistema S.P.E.C.I.A.L., acronimo delle 7 abilità che si possono modificare per “plasmare” il protagonista (Strength, Perception, Endurance, Charisma, Intelligence, Agility, Luck). Al giocatore vengono forniti all’inizio dell’avventura un certo numero di punti che possono essere spesi per incrementare le 7 caratteristiche principali. Le abilità scelte diventeranno le caratteristiche principali del nostro alter ego ed influenzeranno in maniera decisiva il nostro gameplay. Così i punti spesi in Perception aumenteranno la nostra capacità di osservazione e ci permetteranno di sbloccare nuovi opzioni di dialogo, quelli spesi in Luck, la capacità di effettuare un colpo critico, quelli in Strenght la capacità di maneggiare armi pesanti e di trasportare più oggetti nell’inventario e così via. Ad una caratterizzazione di base si affianca quella garantita dai perks, ovvero bonus speciali sbloccabili sia durante il level up, che al compimento di particolari azioni come il completamento di quest secondarie

Il mondo di gioco di Fallout è inoltre disseminato di upgrade, armature e armi, tanto da richiedere decine e decine di ore per scovarle tutte. La mappa piuttosto vasta per l’epoca con 12 luoghi differenti completamente esplorabili, rappresenta inoltre un mondo nel quale in ogni anfratto può nascondersi una nuova missione secondaria, da affrontare in singolo o con l’aiuto di un personaggio ausiliario, ognuno esperto in un particolare settore, ma personalizzabile soltanto nell’equipaggiamento.

Tra i compagni reclutabili c’è anche il fedelissimo Dogmeat, un pastore tedesco che diverrà anch’esso un simbolo della saga di Fallout e che non verrà mai sostituito da altri animali o esseri umani.

Il gioco conta anche cinque organizzazioni, ovvero delle “sette” con ideali differenti che i giocatori possono decidere se aiutare o meno accedendo a missioni esclusive. Fra queste, l’unica ad avere un’importanza fondamentale in tutta la serie è la Confraternita d’Acciaio, la più potente in termini di tecnologie.

Fallout screen

Fallout è stato acclamato da tutta la critica ed ha rivoluzionato i giochi di ruolo, proponendo un gameplay differente dal solito oltre ad una trama complessa ed articolata, forse per la prima volta in un videogioco, in grado di catapultare i giocatori in un mondo post- apocalittico dove futuro e passato si uniscono.

Forte di tale successo, in un solo anno Black Isle Studios ha sviluppato Fallout 2, ma questo è argomento per la prossima puntata del nostro lungo cammino verso Fallout 4.

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Simone Rinaldi
Simone Rinaldi
Meglio conosciuto come "Ping" per gli amici e online, gioco dall'ormai lontano 2000. Cresciuto a pane e videogiochi a partire dalla prima PlayStation, nel tempo ho esteso i miei interessi anche all'ambito della tecnologia in generale, scoprendo un certo feeling con l'hardware PC. Le mie grandi passioni si sono poi trasformate in qualcosa di più concreto con l'entrata in 4News, grazie a cui ho avuto modo di vedere il mondo videoludico-tecnologico da una nuova prospettiva ed affrontarlo in modo più serio e professionale.

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