Il corvo è tornato
Il videogame investigativo The Raven: Legacy of a Master Thief, pubblicato in origine nel 2013 su STEAM e nel 2014 su console, ritorna su PS4 e Xbox One in una versione rimasterizzata. In realtà non capiamo molto la scelta di “restaurare” un gioco uscito circa cinque anni fa. Nostalgia, hype, speculazione? Chissà cosa spinge una software house a rimettere in commercio un titolo piuttosto recente, aggiungendoci soltanto piccole migliorie (per lo più grafiche), qua e la.
The Raven: Legacy of a Master Thief è una classica avventura grafica punta e clicca, che a causa di un comparto tecnico non proprio indimenticabile, fu letteralmente stroncato da critica e pubblico. Quindi è questa una delle ragioni principali per cui King Art Game e THQ Nordic, hanno deciso di riproporre una versione rivista dell’avventura.
Un’avventura gialla
Strizzando l’occhio al genere giallo e ad autori del calibro di Arthur Conan Doyle e Agatha Christie, The Raven: Legacy of a Master Thief, ci trasporterà nell’anno 1964. Il ladro più famoso di sempre, Il Corvo, è tornato. Notizie dilagano a macchia d’olio su tutti i giornali, gli “Occhi della Sfinge,” una coppia di inestimabili rubini, è stata trafugata dal museo in cui erano custoditi. Nulla hanno potuto il guardiano e un poliziotto che si era recato al museo per evitare il furto. Il Corvo, favorito dall’oscurità, ha piazzato il colpo ed è svanito nel nulla. Al termine del filmato introduttivo, ci ritroviamo nei panni di Anton Jakob Zellner, il nostro protagonista, le cui fattezze ricordano molto il noto investigatore Poirot. Zellner è un poliziotto svizzero, assoldato per proteggere il secondo Occhio della Sfinge, che viene trasportato su un treno (chiamato Orient Express) verso la destinazione finale, ovvero Il Cairo. Su queste premesse si basa la trama del gioco. Il nostro protagonista dovrà, proprio come accade nel romanzo più famoso di Agatha Christie, Assassinio sull’Orient Express, scoprire i segreti che ogni passeggero del treno cela. Non sarà però solo, ad aiutarlo ci sarà il detective Nicolas Legrand.
Risolviamo il mistero!
A differenza della produzione originale, la remastered propone gli episodi raggruppati tutti insieme. La scelta, ha sicuramente giovato al titolo, in termini di plot narrativo e non solo, in quanto l’avventura proposta è ricca di suspense, misteri da risolvere, colpi di scena e chi più ne ha più ne metta. Il vero difetto della produzione è la quantità immane di dialoghi a schermo presenti. Questi finiscono per essere davvero pesanti e prolissi, annoiando il giocatore, costretto a leggerli fino alla fine, sino ad esaurire tutte le opzioni di scelta per ogni singolo personaggio. In tal modo però, a patto di avere tanta pazienza, otterremo tantissime utili informazioni per il prosieguo della storia. Il difetto di estrema prolissità dei dialoghi, viene in parte compensato, dal fatto che ogni personaggio ha particolari modi di fare, una personalità unica e ben definita, paure e timori e perché no, qualcosa da nascondere. Saremo quindi spinti ad andare fino in fondo per capirne di più. Dopo aver parlato con uno o più personaggi, dovrete mettervi alla ricerca di prove, indizi e oggetti utili per l’indagine. Saranno presenti anche diversi obiettivi secondari che potrete tenere sempre sott’occhio, premendo il tasto quadrato su PS4.
Tanti enigmi da risolvere
Gli enigmi ed i puzzle proposti, seppur impegnativi, non richiedono abilità particolari. Certo ci sarà, in più di una occasione, da aguzzare l’ingegno; dovremo infatti raccogliere tutti gli oggetti presenti negli scenari di gioco, magari combinandoli fra loro, ma in definitiva niente di veramente complicato. Il nostro poliziotto, può annotare gli avvenimenti e i dettagli più importanti sul suo personale blocco note, che è sempre meglio consultare quando qualcosa ci sfugge, e che ci darà un quadro generale della vicenda, con tanto di profili per ogni personaggio e un archivio delle missioni. Se proprio vi doveste trovare in difficoltà potrete richiedere suggerimenti, sacrificando in parte il punteggio finale che otterrete a fine capitolo. Inoltre, per avere una visione d’insieme ancora migliore, potrete rigiocare determinati capitoli e raccogliere testimonianze o indizi che vi erano sfuggiti. Inutile dire che tutto ciò aumenterà notevolmente la longevità di The Raven Remastered.
Tecnicamente altalenante
Ad un comparto grafico leggermente ripulito e più adatto all’era videoludica attuale, nulla di esaltante sia chiaro, si contrappone un comparto tecnico a tratti mediocre. Praticamente la remastered si è portata dietro tutti i difetti della versione originale. A non convincere è soprattutto il sistema di controllo, dannatamente legnoso, se pensiamo che il titolo risale al 2013 e non a 10/15 anni fa. Il personaggio si muove troppo lentamente e a volte sembra di andare a sbattere contro ostacoli o muri invisibili che rendono gli spostamenti frustranti. Non si tratta di un difetto che compromette l’esperienza complessiva, ma trattandosi di una versione rivisitata, ci saremmo aspettati un miglioramento evidente che invece non c’è stato. Maluccio anche le espressioni facciali, un po’ troppo plastiche e innaturali e il Lip Sync è spesso fuori sincrono con testi e voce. Ottimo invece il doppiaggio inglese e il comparto audio che ci delizierà con musiche volutamente anni 60 che enfatizzano la componente gialla del titolo.
- - Storia intrigante e avvincente
- - Tanti enigmi da portare a termine
- - Buona longevità
- - Tecnicamente non cambia granché rispetto alla versione originale
- - Dialoghi troppo prolissi
- - Comandi fin troppo legnosi