Secondo una ricerca Windows Vista e Windows Xp sarebbero i sistemi operativi più sicuri in commercio.
Secondo una ricerca effettuata da Jeffrey R. Jones di Microsoft security division, che ha analizzato il numero di vulnerabilità note a sei mesi dal rilascio di Windows Vista, Windows XP, Red Hat Enterprise Linux 4 Workstation, Ubuntu Linux 6.06 LTS, Novell SUSE Linux Enterprise Desktop 10 e Mac OS X 10.4, l’ultimo sistema operativo di Microsoft, Windows Vista sarebbe il più sicuro in assoluto.
Al secondo posto si colloca Windows Xp mentre al terzo Mac Osx e a seguire Ubuntu 6.06 e RedHat Enterprise 4.
La polemica com’ era prevedibile è scoppiata innanzitutto per la fonte della ricerca: un membro del team di sicurezza Microsoft, certamente non il più adatto a dare una valutazione sulla bontà del sistema di sicurezza di un o/s essendo in prima persona coinvolto nello sviluppo per conto di Redmond. A sua discolpa c’è da dire che i dati utilizzati sono pubblici e disponibili sul sito del National Institute of Standards (NIST).
All’affermazione di Jones, ovvero che i sistemi operativi Vista e XP sono i più sicuri attualmente in commercio, alcuni esperti hanno replicato che non basta prendere in considerazione le vulnerabilità scoperte per affermare che un sistema operativo è più sicuro di un altro, ma è necessario valutare quante di queste vulnerabilità, che comunque si riferiscono al solo sistema operativo e non ad altre applicazioni (qui la scelta di escludere dalla valutazione sulla sicurezza Internet Explorer,o internet “exploder” come sono soliti chiamarlo in rete gli utenti più smaliziati, appare evidente) siano effettivamente utilizzabili da malware o altro software malevolo. In sostanza si tratta di valutare in termini reali l’effettiva pericolosità di tali bug.
Un altro dato emerge dai grafici: nessun sistema operativo puo’ considerarsi sicuro al 100%, sta ai team di sviluppo individuare e disattivare nel minor tempo possibile il maggior numero di minacce alla sicurezza. Percio’ il grafico potrebbe anche esser letto (soprattutto con riferimento ai bug “disclosed un fixed” ovvero sia non risolti) come la maggiore o minor efficienza dei team di sviluppo nell’individuare e risolvere eventuali bug. Qui è chiara la volontà di Microsoft (ed è forse proprio questo l’obiettivo di questa ricerca) di dimostrare la bontà di un sistema operativo a kernel chiuso, rispetto ad uno open source dove lo sviluppo anche in termini di sicurezza è affidato alla comunità open.
Sicuramente questo grafico continuerà ad accendere polemiche ancora per molto, noi ci limitiamo ad osservare come sia singolare che che ai primi posti compaiano i due sistemi operativi di Microsoft, e al quarto, primo tra i sistemi open source linux, Ubuntu che recentemente ha siglato un accordo con Microsoft per la commercializzazione del suo os anche attraverso il sito Windows Marketplace.