Versione testata: PlayStation 4
Wolfenstein: Alla ricerca di B.J. Blazkowicz
Wolfenstein: Youngblood arriva dopo gli eventi narrati in The Old Blood e Wolfenstein: The New Order, i ragazzi di MachineGames, accompagnati dal team di Arkane Studios, noti al grande pubblico per la serie di Dishonored, ci fanno indossare i panni delle figlie adolescenti del valoroso patriota americano.
Jess e Soph, questo il nome del dinamico duo che affronterà orde di nazisti, portano con loro il DNA del guerriero, ma sono ancora troppo giovani e non riescono ad affrontare con consapevolezza una situazione più grande di loro, dopo la scomparsa di Blazko.
Le due saranno però accompagnate dalla geniale figlia di Grace Walker, quest’ultima nel frattempo ha raggiunto la direzione del Federal Bureau of Investigation. Grazie ai potenti mezzi creati dalla giovane Abby, le due ragazze scoprono una serie di indizi che portano a Parigi, una delle roccaforti naziste ancora in piedi. Le tre giovani, salgono su un elicottero federale e partono all’avventura, dotate di due armature particolarmente potenti.
Two is megl’ che uan
Chi ha vissuto come il sottoscritto gli anni ’90 non può fare a meno di ricorrere a questo slogan, sono sicuro che la Nestlè mi perdonerà prima o poi…
Wolfenstein: Youngblood è un titolo interamente pensato per giocare in cooperativa, difatti tutta la campagna è affrontata dalle due gemelle, a voi viene lasciata la scelta se farvi aiutare dalla IA oppure portare all’inferno un altro amico e sguazzare nel sangue dei nazisti.
Se invece non avete amici con cui giocare il titolo, state tranquilli, potrete ospitare anche partite private, grazie ad un buonissimo sistema di matchmaking. Dobbiamo solo stare attenti se saremo noi ad ospitare il gioco, quindi seguendo i nostri progressi o se collaboreremo con altri, sottoponendoci ad un elevato rischio spoiler.
Bethesda ha però pensato, e come non dargli ragione, che accordarsi con un amico è l’opzione ideale, ecco perché è stato creato il Buddy Pass, novità inclusa nella Deluxe Edition che a soli 10 € in più vi permette di far giocare con voi un amico che non ha acquistato Wolfenstein: Youngblood, a patto che quest’ultimo abbia scaricato la demo.
In compagnia, potrete coordinare le vostre azioni via chat, dalle eliminazioni silenziose alla gestione delle munizioni e delle rianimazioni, senza dimenticare il confronto durante le boss battle, utile per adottare strategie sempre efficienti.
Jess e Soph Blazkowicz hanno barre energia separate, ma condividono un sistema di massimo 3 vite, quindi appena la vostra amata gemella viene colpita gravemente, cercate di rianimarla, altrimenti si ricomincia daccapo. Infatti, il game over è particolarmente penalizzante, in quanto verrete riportati all’inizio della missione, questa frustrante opportunità, vi permetterà però di capire i vostri errori e porre rimedio con una nuova strategia.
Gameplay
Wolfenstein: Youngblood, utilizza in modo sapiente la formula tipica della serie, narrazione impattante assieme a cutscene di spessore e lunghe sessioni da FPS tradizionale. Questa volta però, le caratteristiche principali, vengono intaccate dalla “manina” dei ragazzi di Arkhane Studios, infatti noterete il nuovo stampo del level design che punta anche alla verticalità, proprio come nella serie Dishonored.
Durante la vostra avventura alla ricerca del papà, visiterete quattro diverse zone della capitale francese, non contando le Catacombe, le quali fungono da hub centrale della Resistenza.
Nonostante i dubbi che la pop culture, tipica degli anni’80, avesse cozzato pesantemente in un mondo dominato dall’ideologia nazista, il gioco si presenta abbastanza bene, presentandoci una serie di nuove architetture e costruzioni.
Il lavoro degli sviluppatori è stato molto attento attorno alle mappe, in quanto dovrete visitare molte volte gli stessi luoghi per recuperare tutto il tuttibile, dopo un po’ verrete colti da una certa noia, è normale, il backtracking non è per tutti. In ogni caso, sarete comunque costretti a ripercorrere i vostri passi, visto che le nostre gemelle avranno bisogno di esperienza e denaro per potenziarsi adeguatamente ed affrontare i livelli finali.
In totale lo story mode vi porterà via una decina di ore circa, se come abbiamo fatto noi correte come dei treni, nel caso vogliate completare al 100% il gioco, state pur certi che Wolfenstein: Youngblood sarà in grado di intrattenervi per un po’.
Comparto tecnico
La mancata accentuazione e la presenza di riferimenti alla cultura pop degli anni ’80 ci trasporta in un mondo qualunque, appiattendo un po’ l’esperienza di gioco. Fortunatamente, questo è uno dei pochi difetti che abbiamo avuto modo di riscontrare, visto che illuminazione ed un buon level design renderanno la vostra esperienza unica e particolare.
Logicamente, ci sarebbe piaciuto disporre di un’infinità di diversi luoghi dove battagliare con i nazisti, magari richiamando maggiormente il fascino della Città delle Luci. È d’obbligo però riconoscere al team il lavoro fatto fornendo contenuti che non molti giochi da 29,99 € riescono a vantare.
Infatti abbiamo apprezzato il buon lavoro che è stato fatto con l’IA dei nemici, anche se da migliorare e l’ottimo doppiaggio in italiano.
Per quanto riguarda la grafica è innegabile notare il fatto che siamo indietro di qualche anno, soprattutto l’acconciatura di Jess che la rende un po’ troppo strana.
Narrazione
Anche Wolfenstein: Youngblood può fregiarsi di sequenze cinematiche di qualità, grazie a momenti estremamente coinvolgenti in grado di farci abbozzare qualche risata. Purtroppo però se siete pignoli come il sottoscritto noterete che queste scene sono un po’ sottotono rispetto al glorioso passato della serie, specialmente nelle fasi finali del gioco.
- - Interessante l'introduzione del Buddy Pass
- - Level design di buona qualità
- - Gameplay solido e divertente
- - Buono il comparto narrativo e la traduzione in lingua italiana
- - Boss troppo simili
- - Ridotta quantità di scenari
- - Design dei personaggi buono, ma da migliorare