Recensione Asura’s Wrath


La rabbia di Asura

I parallelismi per questo titolo sono molteplici e tutti appropriati, l’affondo principale è certamente alle più grandi religioni del mondo e, da queste, a precedenti illustri nel mondo dei fumetti orientali (manga), nel cinema e negli altri giochi per console. Diretto è il richiamo alla cultura mistica dell’India, dove gli Asura, a seconda delle tradizioni citate, vedica o zarathustriana, hanno assunto una connotazione maligna o benigna; altrettanto lampante il parallelismo con i nomi e le qualità dei semidei protagonisti, i quali sono allo stesso tempo un riferimento ai sette peccati capitali del cristianesimo.

Cambiando settore, nei manga, gli stessi nomi e caratterizzazioni simili sono presenti nella saga della celebre Hiromi Arakawa, Full Metal Alchemist, come pure, l’intero tratto stilisto è rinvenibile in molteplici titoli shonen. Nel settore di concorrenza, ovvero i videogames, Asura’s Wrath ha un precedente illustre in Kratos di God Of War, pur lasciando nel caso di specie grande spazio al plot narrativo a scapito della giocabilità generale.

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Asura, il protagonista di questo che può essere agevolmente definito un “manganimato”, è uno degli otto semidei, nonché uno degli otto generali di un mondo fantastico (gli Otto Generali Guardiani dello Shinkoku) di cui rappresenta, unitamente agli altri generali, il baluardo contro degli esseri impuri denominati Ghouma che minacciano la terra e l’universo conosciuto. La figlia di Asura è la sacerdotessa designata all’approvvigionamento dell’energia vitale (il mantra) in grado di sconfiggere il capo dei Ghouma, una massa di impurità senza fine. Asura si oppone al destino riservato alla figlia ed al sacrificio di anime innocenti; il capo dei generali, determinato al raggiungimento del fine ultimo, architetta una congiura avente ad oggetto l’assassinio dell’imperatore celeste di cui verrà incolpato Asura e per il quale verrà punito con la morte. Asura però è un semidio e precipita nel Naraka, l’inferno delle anime e delle ombre. In questo non luogo, Asura resta per 12.000 anni per poi tornare in vita pieno d’ira, con l’unico obiettivo di vendicare il tradimento ricevuto e di sconfiggere definitivamente i Ghouma.

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Intanto la figlia di Asura è diventata la sacerdotessa che ha permesso, a quelli che ormai sono diventati i sette dei del mondo, di accumulare un potere senza eguali. L’ex capo dei generali è diventato di fatto l’autorità assoluta ma Asura non può più arrestare la propria sete di vendetta: si contrappone ad uno ad uno ai suoi vecchi amici e comincia a sconfiggerli. Tornerà per qualche tempo nel Naraka, ma da questo posto riemergerà grazie anche alla forza di volontà ed all’incoraggiamento fornitogli dal misterioso “ragno d’oro”.

Carmine Iovino
Carmine Iovino
In rete: TUTTOLOGO // Appassionato di Videogames e NERD tourettico // Nella vita: Avvocato Penalista

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