Enigmi e combattimenti
Le Terre della Forgia sono un mondo aperto, esplorabile come si vuole. Per poter dare un senso alla esplorazione delle aree, entrano in gioco le missioni principali e secondarie. Ognuna di esse viene attivata incontrando e interagendo con i personaggi sparsi in determinati punti sulla mappa. L’interazione con loro è proposta come nei giochi di ruolo, con la selezione delle domande o risposte per completare un dialogo.
Le missioni principali sono facilmente distinguibili grazie al fatto che vengono attivate una per volta per cui sulla mappa si vedrà sempre un solo punto giallo che è l’obiettivo da perseguire. Le missioni secondarie hanno invece diverse tipologie e variano a seconda di chi è il richiedente. Ci sono quelle semplici come ad esempio recupare un certo tipo di pietre, e servono a Morte per salire di livello e ovviamente ottenere ricompense.
Le abilità del nostro, chiamalo pure eroe visto che vuole salvare l’umanità, si differenziano sostanzialmente in armi e armature e poi i poteri. Se le prime sono oggetti che possono essere recuperati dai nemici uccisi o conquistati tramite le quest secondarie o ancora acquistate da altri personaggi, i poteri sono divisi in due categorie principali, ovvero da Araldo e da Negromante.
Con Araldo il protagonista aumenta le sue abilità come un guerriero, diventando più forte e resistente, e migliorano con il combattimento.
Negromante aumenta invece i poteri oscuri, la magia, donando a Morte nuovi incantesimi che possono essere devastanti se potenziati a dovere, che attingono ispirazioni dal fuoco, fulmini e dal potere arcano.
Sta a voi decidere quindi se siete propensi ad una lotta corpo a corpo, alimentando l’albero delle abilità del Araldo, oppure colpire stando a debita distanza sfruttando i poteri del Negromante.
Proprio il fatto di collezionare quanto più possibile oggetti rari e ricompense può spingere il giocatore ad affrontare le quest secondarie, affrontare le sfide dell’arena e anche a terminare il gioco più volte a diversa difficoltà (alcuni oggetti necessitano questa condizione) in modo da scoprire tutto, ma proprio tutto quello che può avere e fare il Cavalierie dell’Apocalisse Morte.
Va detto che la comparsa di questi oggetti avviene in modo casuale proprio come in Diablo o Torchlight, donando una certa particolarità alla fase di acquisizione degli stessi. Dal menu opzioni si può impostare il raccoglimento automatico.
Qui viene spontaneo parlare della longevità del titolo che ahimé si attesta ad un valore inferiore rispetto al primo capitolo. A difficoltà Normale, evitando la maggior parte delle quest secondarie, un giocatore abile con questo genere misto tra platform e hack’n’clash arriva a portare a termine il titolo in circa 20 ore di gioco.
Grazie alla leva analogica destra si può far ruotare l’inquadratura permettendo al giocatore di avere sempre la migliore visuale per combattere e avere maggiore controllo durante gli attacchi in mischia. Il pulsante dorsale sinistro inquadra velocemente uno dei nemici sul campo venendo incontro alla necessità di ruotare velocemente l’inquadratura specie quando l’avversario è alle spalle. Le fasi platform sono rese più facili soprattutto negli appigli visto che Morte tende quasi in automatico a proseguire nelle fasi di scalata.
Durante i combattimenti, può capitare di apparire il simbolo di uno dei pulsanti come indicatore sul nemico, ciò non è altro che l’attivazione di una mossa speciale che Morte usa per sferrare attacchi devastanti. Le situazioni di QTE sono ridotte al minimo tanto da non vederne per molte ore di gioco.
Le barre di energia poste in alto a sinistra dello schermo indicano rispettivamente l’esperienza, la forza vitale e la collera. La prima indica quanto manca a passare di livello. La seconda è ovviamente la vosta unica fonte di vita ripristinabile consumando le pozioni verdi tramite la freccia sinistra dei cursori digitali e che si possono raccogliere sparse lungo il cammino o acquistare da uno dei personaggi del gioco. La terza è fonte delle mosse speciali che servono per abilità di combattimento o magia, ed anche questa barra di energia può essere ripristinata consumando ampolle tramite la freccia destra dei cursori digitali e che si possono raccogliere sparse lungo il cammino o acquistare da uno dei personaggi del gioco.
Il simbolo circolare invece riguarda la forma mistica della Nera Mietitrice. In pratica una volta raggiunto il livello massimo, collezionando risorse dalle vittime uccise duranti gli scontri utilizzando le armi che ne hanno la capacità, si può trasformare Morte nella forma della Nera Mietitrice, premendo contemporaneamente il dorsale sinistro con il grilletto destro del pad. In questa forma il protagonista è molto forte e perde meno energia vitale. La sua durata è relativamente breve.
Una volta acquisite nuove armi, armature, poteri, è possibile dunque potenziarli così da scegliere quelle che meglio apprezzate e vestire il vostro personaggio in modo unico. Padroneggiare le abilità di Morte richiede del tempo e l’aver acquisito una nuova arma ad esempio non risulta subito appagante. Potrebbe capitare magari di non avere piacere di utilizzarle per il proprio stile di gioco, e magari scoprire che altri amici la usino più di frequente.
Alternare i colpi tra arma principale e secondaria crea una sorta di combo che vanno gestite nella giusta sequenza altrimenti Morte rallenta la sua velocità nello sferrare colpi e rimane preda dei nemici, abbastanza vari sia per astuzia che per abilità, nonché per dimensioni. Ce ne sono di vari tipi, il che porta il giocatore a utilizzare sempre tecniche di approccio diverso per ognuno in modo da eliminarli nel minor tempo possibile.
“Dulcis in fundo”, i boss di livello sono dannatamente difficili. Il team ha creato delle situazioni in cui dovrete dar sfoggio delle vostre abilità di distruttore di nemici mettendo in piedi anche una strategia offensiva e difensiva. Andare in battaglia a testa bassa vuol dire morte sicura.
Per sposparsi più velocemente nelle zone aperte, si può richiamare Disperazione, il destriero fantasma, con il quale sferrare anche colpi particolari.
Il sitema di checkpoint è ottimo. Ogni qualvolta il protagonista muore, torna subito dove lo avevamo lasciato, sia nei casi di esplorazione che di combattimento, ovviamente posizionandolo in una situazione di calma prima della tempesta.
Gli enigmi risultano abbastanza alla portata di tutti, molto più semplici del precedente capitolo. Se ci si trova smarriti, basta interpellare Polvere, il corvo, (tenendo premuto la leva analogica sx) che indica la strada da percorrere per arrivare all’obiettivo del livello.