La stampa inglese punta il dito contro i videogames violenti: l’ispiratore della strage di Newton (Connectictut, Usa ndr) sarebbe Call of Duty.
Adam Lanza, il giovane americano autore della strage di Newton in Connecticut, già affetto da evidenti patologie psichiche, sarebbe stato influenzato, secondo alcuni media inglesi, dai videogames violenti, in particolar modo da Call of Duty, sparatutto in prima persona, dove le armi d’assalto la fanno da padrona.
A mettere in evidenza il particolare, sono stati il giornale inglese The Sun, seguito a ruota dal Daily Express, i quali non si sono lasciati scappare, sull’onda dell’emozione collettiva, la ghiotta possibilità di trovare un capro espiatorio per alimentare la polemica e, per forza di cose, anche il dolore delle sfortunate famiglie di Newton.
Il giovane Adam Lanza, come molti dei suoi coetanei, sarebbe stato appassionato di videogames “violenti”, in particolare degli “sparatutto” ed in questa categoria avrebbe prediletto Call of Duty: di qui alla commissione della strage il passo è stato breve. La geniale considerazione è chiaramente alimentata dai più grandi luminari della psicologia mondiale, i quali non perdono occasione per demonizzare i videogames.
Fin qui il dato di cronaca.
Se ci fosse un briciolo di verità o un minimo di nesso di causalità tra l’essere appassionati di videogames e le stragi, la mia famiglia e quella di molti giovani che conosciamo, sarebbe stata annientata, andando con ordine: con la lightsaber di Darth Vader, con la palla di fuoco di Ryu di Street Fighter, con la fatality di Scorpion in Mortal Kombat, con gli Uzi di Lara Croft, con le evocazioni magiche di Final Fantasy, con le arti marziali di Ryu Hazuki di Shenmue, con i veicoli di Karmageddon e potremmo continuare all’infinito. La verità è che, seppure fossimo stati folli visionari ed avessimo tentato di recuperare ciascuno di queste armi/modalità/magie nella reltà, non avremmo cavato un ragno dal buco.
Con gli Uzi, qualche possibilità magari l’avremmo avuta, ma saremmo dovuti vivere, necessariamente, negli USA. Questa è l’amara verità alla quale i media non vogliono far riferimento. Il problema degli Stati Uniti è la facilità con la quale chiunque può procurarsi un’arma micidiale ed a poco serve se, come il Presidente Obama ha fatto nei giorni scorsi, si propone di limitare la circolazioni delle sole armi d’assalto; come se un semplice revolver in mano alla persona sbagliata non potesse provacare una strage di proporzioni bibliche.
Sul povero Adam Lanza e sulle ancor più tristemente povere famiglie di Newton è già stato scritto molto. E’ inutile qui spendere parole che non siano di cordoglio e di rammarico per quelle vite perse. Si tratta di una tragedia forse evitabile, ma non certo demonizzando i videogames, perchè se così fosse dovremmo bandire tutto, dalla tv spazzatura ai film d’azione.
E’ chiaro che per una mente “debole” l’eccesso di violenza può determinare, unitamente ad altri elementi scatenanti e ad una serie di condizioni, reazioni incontrollabili, ma dire che esse sono immediatamente riconducibili ai videogames, sia esso Call of Duty o un’altro qualsiasi titolo, è come indicare la luna e soffermarsi a guardare il dito che la indica.