Recensione DmC: Devil May Cry


Lame e pistole, chiavi e anime.

Il nostro intrepido ragazzo ha con sé due fedeli pistole dai proiettili illimitati, denominate Ebony e Ivory, a cui si aggiunge una spada per sferrare colpi ravvicinati. Sparare e affettare non sono le uniche azioni da mettere in pratica.

Ninja Theory ha ripreso il gameplay tipico della serie e lo ha modificato per adattarlo alla loro visione del gioco. In pratica, dicendo addio al lock-on, è stata inserita la possibilità di schivare anche con L1 rendendo Dante molto agile e abile nel muoversi. La telecamera fa in modo di focalizzare al meglio lo scontro, ma se questa dovesse un attimo tentennare basta premere lo stick analogico destro, usato per inquadrare, per puntare subito sull’avversario di turno. Lo scopo non è solo quello di permettere a Dante di lottare al meglio ma anche quello di esplorare l’ambiente circostante in modo da scovare oggetti particolari.

Questi si dividono in anime perdute, che appaiono come disperati corpi rossi che sbucano dalle pareti implorando aiuto, bozzoli di demoni rossi e verdi, chiavi di rame, verdi amuleti.

Collezionando anime perdute si sblocca un trofeo/obiettivo e si accumulano moltiplicatori, che fanno lievitare il punteggio finale di ogni missione. I bozzoli verdi e rossi forniscono rispettivamente porzioni di salute e moneta, per acquistare nel negozio oggetti che variano da porzioni di salute parziale o totale, porzioni di collera demoniaca parziale o totale, e così via. Ogni volta che si acquista un prodotto, il suo prezzo aumenta. Per cui bisogna razionalizzare sempre cosa si vuole acquistare.

Le chiavi di rame aprono porte al cui interno ci sono delle sfide, superate le quali si ottengono potenziamenti alle armi e/o abilità. La progressione del personaggio principale passa infatti dal migliorare il suo “modus operandi” e dal potenziamento delle sue armi, che possono aumentare trovandone di altre, come ad esempio un potente fucile a canne mozze, oppure uno spara mine esplosive, oltre alle lame diverse e dai poteri angelici o demoniaci. I primi veloci e utili per rallentare il nemico, i secondi più lenti ma possenti per schiacciarli. Attenzione però perché alcuni avversari vanno uccisi con armi angeliche e altri con quelle demoniache.

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Durante il corso della sua avventura, Dante acquisisce una serie di poteri nuovi, passando anche attraverso i suoi ricordi. Solo ottenendo questi poteri è possibile raggiungere alcune zone altrimenti inaccessibili. Ciò comporta la necessità di rigiocare il titolo se si vuole collezionare e sbloccare tutto il possibile.

Tornando al sistema di combattimento, Dante può sfruttare due tipi di attacco, quello angelico e quello demoniaco. Il primo si attiva con il trigger analogico sinistro mentre il secondo con il destro. Ma non basta. Tramite le frecce direzionali, il protagonista può alternare il tipo di arma acquisita e ciò aumenta così le incredibili combo che si possono miscelare durante i combattimenti.

Proprio le combo aumentano in modo esponenziale il punteggio grazie al valore dello stile. Esso viene giudicato con un voto che premia gli utenti più abili e che sanno alternare i colpi a loro disposizione.

La difficoltà è ben calibrata grazie ai tre livelli disponibili e permette soprattutto ai neofiti del genere di prendere confidenza e apprezzare il frenetico e veloce sistema di combattimento. Peccato però dover constatare che rispetto alla serie, soprattuto ai capitoli 3 e 4 di Devil May Cry, questo DmC appare decisamente più facile, probabilmente per evitare momenti di frustrazione. Per venire incontro a coloro che vogliono invece mettere alla prova la loro pazienza nonché bravura, il team ha creato altri tre livelli di difficoltà nella sezione delle Missioni denominati Paradiso, Inferno, Inferno e Inferno, attivabili solo dopo aver completato il gioco anche a difficoltà Nefilim. Queste missioni riprendono le medesime del titolo ma accessibili a se stante.

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Inoltre il team ha inserito fasi di platforming in modo da variare evitare la ripetitività delle situazioni, addirittura arrivando a mescolarle tra loro, creando un risultato esaltante.

Giocato a difficoltà normale, il titolo ha impegnato per non meno di 11 ore, cercando di catturare quanti più oggetti possibile.

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