Recensione Castlevania: Lords of Shadow Mirror of Fate


Un pò di Picchiaduro e QTE

Avendo cambiato struttura grafica il gioco ha cambiato anche il suo gameplay.

Questa secondo noi è una lama a doppio taglio. Se infatti da una parte il gameplay risulta svecchiato rispetto ai precedenti capitoli della serie dall’altra parte sembra che il titolo abbia perso un pò del suo smalto. Ora i combattimenti sono più frenetici e stando all’impostazione alla “god of war” sono stati inserite combo e quick time event.

Non sappiamo fino a che punto questo piacerà ai fan della serie ma siamo convinti che i nuovi giocatori che si avvicineranno per la prima volta all brand saranno soddisfatti. Non mancheranno certo vari tipi di armi e vari tipi di magie che saranno disponibili con l’avanzare del livello del protagonista.

Importantissima in questo gioco data la sua nuova impostazione è la schivata che se non padroneggiata a dovere rischia di farci fare una brutta fine nella maggior parte dei casi. Tenendo conto di tutto questo Castlevania MoF si assesta sulle 10-12 ore di gioco un bel traguardo per la sua titpologia di gioco. Se poi vogliamo scoprire tutti i segreti  si vanno ad aggiungere altre 5-6 ore di esplorazione che portano il titolo vicino alle 20 ore di gameplay in totale. Un plauso a Mercury Steam per questo lavoro svolto.

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Mirror of fate quindi si pone come un ibrido che eredita la storia, il background dei vecchi giochi ma fa sua una struttura che strizza l’occhio al 3D. Anche se l’atmosfera del titolo è molto suggestiva cosi come lo sono le musiche (le inquadrature durante le cut scene sono formidabili) il titolo pecca di originalità. L’abuso dei Quick Time Event e qualche calo di framerate di troppo vanno a minare la fluidità complessiva del gioco che, se si aggiungono anche i continui caricamenti,  viene spezzata fin troppo spesso.

Nel complesso comunque siamo davanti ad un gioco sopra la sufficienza in tutti i campi ma che di certo non resterà nella storia come Symphony of the Night.

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