Recensione God of War: Ascension


Spettacolare, il migliore della serie

Sin dalle prime battute, God of War: Ascension sbatte in faccia al giocatore una mole impressionante di poligoni ricchi di dettaglio senza alcun tentennamento al framerate. Sbalordisce per la presenza di un sistema di illuminazione rinnovato che genera rifrazioni sulle lame del chaos, accentua il fuoco delle fiamme, e anche di una serie di effetti, uno su tutti quello del tempo che vi lascerà a bocca aperta appena entrati nel tempio di Delfi.

I personaggi che Kratos incontra, che siano principali come le Fuire, ad esempio Megera e Orkos, dal custode dell’Oracolo o anche ogni avversario minore, restano impressoi nella memoria perchè il team ha saputo donare ad ognuno una stupenda caratterizzazione.

I paesaggi che Kratos si trova a conoscere in questa avventura sono realizzati in modo ineccepibile. Il level design denota una cura miniziosa su ogni piccolo particolare. Nulla è fuori posto. Tutto è glorioso, sfavillante, incredibilmente sbalorditivo, quasi da non credere che giri su PS3 al suo ultimo ciclo di vita. Il tempio di Delfi, l’isola di Delo, la fornace di Archimede, sono solo alcuni esempi lampanti della qualità altissima riposta dal team per determinate ambientazioni.

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La componente sonora, grazie alla qualità DTS apprezzabile solo da chi possiede un impianto home-theater, è vicina all’ottimo, ricca di quelli effetti che ci si aspetta a seconda la mole dell’avversario e dal colpo inflitto, oppure dai rumori delle rocce che si sgretolano alle voci che si odono in determinati momenti, insomma ogni suono è ben calibrato e azzeccato al personaggio o all’ambiente. Unico neo raramente si udisce un suono leggermente in ritardo rispetto a ciò che si vede su schermo oppure sparisce per poi ripresentarsi, quasi a non essere stato adeguatamente sincronizzato in fase di post-produzione.

L’orchestra che interpreta le musiche di sottofondo ha il merito di essere evocativa. La colonna sonora è stata rinnovata con una soundtrack che pur non raggiungendo l’apice del terzo capitolo riesce comunque a trasportare il giocatore nelle scene che sta vivendo e ad enfatizzare i momenti topici dell’avventura.

Bellissimo anche il doppiaggio in italiano, perfettamente inserito soprattutto nelle scene parlate di intermezzo e mai banale.

Quel bug che non ti aspetti

Durante la storia è capitato di trovarsi con uno sgradevole bug. Si è manifestato al capitolo 13, dopo aver usato L2 e quadrato per utilizzare un potere magico appena acquisito, provocando inaspettatamente la perdita della telecamera che di norma dovrebbe seguire il protagonista. Kratos non si riusciva a vedere più dove si trovava, essendo l’inquadratura rimasta bloccata e lontana dalla zona sensibile. Non è bastato riavviare la partita all’ultimo checkpoint, ma caricare il capitolo a parte. Per fortuna è successo all’inizio del tredicesimo capitolo, ritornando proprio nel momento esatto dove bisognava proseguire, per cui nulla che valga la pena strapparsi i capelli o bestemmiare. Però è capitato.



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