Recensione Fire Emblem Awakening


Chi sono io?

Fire Emblem Awakening è stato atteso per lungo tempo dagli appassionai della saga. Molti si sono chiesti quale eroe della serie andremo ad impersonare in questo nuovo capitolo, quali tipo di novità sarebbero state introdotte e sopratutto quali capisaldi della serie come la difficoltà piuttosto ostica sarebbero rimasti nel gioco. In questa recensione andremo a toccare i diversi argomenti e cerceremo in modo breve ma esaustivo di analizzare tutte le domande che i giocatori si pongono da diverso tempo. Il penultimo capitolo delle serie (uscito per Nintendo Wii) fù un discreto successo di critica e di vendite. Anche se il genere è di nicchia e di certo non può fare numeri come un fps qualsiasi, si è ritagliato una bella fetta di mercato grazie sopratutto alla sua storia e al suo gameplay che si mescolano in modo perfetto. Riuscità l’ultimo nato su console Nintendo Ds ha eguagliare o superare il suo predecessore? Partiamo subito dunque con la novità più eclatante per la serie. La scelta dell’eroe.

Appena inzia il gioco, il giocatore sarà chiamato alla creazione di un alter ego che sarà poi il protagonista del gioco stesso. A differenza di altri capitoli della serie dunque abbiamo la possibilità non solo di scegliere il nome dell’eroe, ma anche se sia di sesso maschile o femminile, alto o basso, le sue forze e le sue debolezze.

La scelta sarà completamente libera e questo sarà un fattore determinate per lo sviluppo del vostro personaggio. Ogni personaggio inoltre potrà essere equipaggiato fino ad un massimo di cinque abilità con la possibilità di eseguire un attacco in coppia ovvero quando noi saremo vicino ad un nostro alleato potremo farli attaccare tutte e due. Questo gioca un ruolo fondamentale nella strategia che si andrà ad utilizzare durante le battaglie, soprattutto contro i nemici più forti ma che analizzeremo meglio nel corso della recensione.

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