Recensione Gears of War: Judgment

Three, two, one and… ACTION

Sin dal primo capitolo della campagna principale si noterà subito l’impronta che i ragazzi di People Can Fly hanno voluto dare al loro prodotto. Un gioco decisamente votato all’action, con scontri a fuoco impegnativi, una moltitudine di locuste che cercherà di terminare la nostra esistenza e poco tempo per pensare o tirare il fiato.

Le novità introdotte in questo capitolo non si limitano alla visione di gioco che la software house ha voluto imporre; anche il layout dei comandi è stato rivisitato e andrà metabolizzato, almeno all’inizio per poter ottenere il massimo.

Se in passato la selezione delle armi era relegata alla croce direzionale, ora tramite la pressione del tasto Y equipaggeremo una delle due armi a nostra disposizione; tramite la pressione ed il rilascio immediato del dorsale LB lanceremo una granata alla cieca. Se prolungheremo la pressione del tasto apparirà la classica parabola di traiettoria, utile per un lancio più preciso. Sostanzialmente il resto dei comandi è rimasto invariato, con i due analogici per il movimento e telecamera, il tasto A per la corsa e le coperture, il tasto B per il corpo a corpo e X per interagire con gli oggetti dello scenario o munizioni. I due grilletti ricoprono ancora il loro vecchio lavoro di mira e fuoco.

Sono state introdotte nuove (o vecchie?) armi in questo capitolo: oltre alle vecchie conoscenze troveremo il Booshka, lanciagranate in grado di far rimbalzare i colpi sui muri, Markza (un fucile da cecchino a medio-lungo raggio), il Breechshot (un Markza modificato dalle locuste), le spot grenade (che riveleranno la presenza di nemici anche dietro muri e ripari) e le stim-gas grenade, in grado di rilasciare un gas curativo.

E’ stata aggiunta anche una nuova locusta, il Rager, che armato di Breechshot può all’occorrenza arrabbiarsi e mutare forma diventando resistente ai proiettili e letale in corpo a corpo. Durante le interminabili ondate di locuste che affronteremo avremo modo di provare il nuovo Smart Spawn System introdotto da People Can Fly.

Morendo, o ricaricando il checkpoint, cambieranno le disposizioni dei nemici lungo il livello e anche la loro classe. Questo induce il giocatore a sperimentare nuove strategie e utilizzare artiglieria differente per superare il livello.

Ogni atto è suddiviso in sezioni, piuttosto brevi come durata, al temine delle quali otterremo una valutazione variabile da una a tre stelle, in base al livello di difficoltà scelto, alle uccisioni ottenute, alle tecniche usate per annientare i nemici e alle volte che verremo abbattuti. Per ottenere un maggior numero di stelle, in ogni sezione sono disponibili le missioni Declassify, che una volta attivate apporteranno delle modifiche al livello affrontato.

Ad esempio, dovremo terminare la sezione utilizzando solo le pistole, oppure solo l’armamento delle locuste o senza possibilità di rigenerare la nostra salute; ma le più toste sono le missioni a tempo, allo scadere del quale tutta la squadra Kilo passerà a miglior vita. Riconoscerete le missioni Declassified tramite il logo del teschio insanguinato presente in ogni sezione e dipinto in zone ben visibili del livello. Durante la campagna capiterà di affrontare delle ondate di nemici, proprio come la modalità Orda dei vecchi Gears ci aveva abituato; avremo 1:30 minuti per piazzare torrette difensive ed armarci al meglio per poi sopravvivere agli attacchi nemici. Questa novità offre una buona varietà nel corso dei vari livelli.

declassify

A tutto questo aggiungete la possibilità di giocare sino in quattro contemporaneamente l’intera campagna e capirete quanto questa sia in grado di divertire. Una volta ottenuto un certo numero di stelle sbloccherete anche la seconda campagna, denominata Aftermath, nella quale potremo vestire i panni di Baird, Cole e Carmine durante gli ultimi eventi vissuti in Gears of War 3, ottima scelta per aumentare di un paio d’ore la durata del gioco. Purtroppo l’azione di gioco è troppo spezzettata, a causa delle sezioni dei vari livelli, brevi come durata, anche se intense sul lato dell’azione nuda e cruda. Questa scelta fa si che il giocatore abbia l’impressione di trovarsi di fronte ad un gioco arcade, piuttosto che un gioco dalle meccaniche più profonde. Durante le vostre scorribande per sterminare l’esercito delle locuste non mancheranno i collezionabili sotto forma di piastrine militari da raccogliere. Ulteriore chicca sono le Prizebox, casse premio ottenibili uccidendo un determinato numero di nemici oppure ottenendo diversi riconoscimenti. Tramite queste casse potremo ottenere punti esperienza aggiuntivi oppure nuove skin per armi e personaggi.

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