Recensione Amazfit Bip 6, il nuovo punto di riferimento per gli smartwatch entry level?

Con l’arrivo in Italia di Bip 6, torniamo a parlarvi della linea Amazfit dedicata agli smartwatch con un occhio di riguardo al mondo del fitness.

Forte di numerose innovazioni tecnologiche, il nuovo Bip 6 diventa l’entry level dell’azienda asiatica con la quale punta ambiziosamente a creare al contempo un nuovo punto di riferimento nel settore. Decide di farlo non con uno stravolgimento completo, bensì con una evoluzione consapevole che introduce feature inaspettate e miglioramenti concreti. Basterà per renderlo un prodotto imprescinbile?

Vi ricordiamo che l’Amazfit Bip 6 viene venduto al costo di € 79,90.

Specifiche

  • Materiale del corpo: telaio in lega di alluminio, cassa in polimero rinforzato con fibre
  • Display: AMOLED da 1,97 pollici
  • Risoluzione dello schermo: 390×450
  • Storage: 163,25 MB (con update 3.0.8.3)
  • Batteria: 340 mAh (valore nominale)
  • Connettività Wi-Fi: No
  • Bluetooth: Bluetooth 5.2, BLE
  • Dimensioni: 46,3 x 40,2 x 10,45 mm (senza base di frequenza cardiaca)
  • Peso: 27,9 g (senza cinghia)
  • Misura del cinturino: 22 mm
  • Colori: Black, Charcoal, Stone, Red
  • Prezzo: 79,90 €
  • Grado di resistenza all’acqua: 5 ATM
  • Always on display: Si

Confezione di vendita

Il packaging dell’Amazfit Bip 6 risponde alle contemporanee esigenze di offrire una confezione al tempo stesso accattivante ed attenta all’ecosostenibilità.

Piccola e compatta (per alcuni potrebbe apparire spartana, ma noi ne abbiamo apprezzato l’essenzialità), la scatola racchiude l’Amazfit Bip 6 con la classica pellicola protettiva sul display a protezione dai graffi accidentali. Oltre al dispositivo, troviamo un succinto manuale di istruzioni e la minuta base di ricarica.

Esattamente come per il modello top gamma Amazift T-Rex 3, l’azienda cinese ha optato per non includere il cavo USB-C necessario al collegamento tra la base e la fonte di ricarica (né tantomeno un caricatore dedicato). Non ci sentiamo di considerarla una scelta sbagliata, soprattutto perché permette di ridurre superflui sprechi di materiale. In fondo, nel 2025 è praticamente impossibile non avere in casa quantomeno un cavo compatibile, come quello del vostro smartphone con tutta probabilità (a meno che non abbiate dispositivi molto vecchi).

Altrettanto in linea con quanto avevamo notato nella nostra prova con il T-Rex 3, la base di ricarica continua a non convincerci pienamente anche con il Bip 6. Anche in questo caso infatti il magnete tende a non bloccare saldamente lo smartwatch nella posizione di ricarica. Il risultato, considerando anche le caratteristiche fisiche del cinturino, rende un po’ scomodo ripristinare la carica del device.

Design e costruzione

L’Amazift Bip 6 segna un evidente passo avanti in tema di materiali impiegati, nonostante sia stata conservata l’identità di fondo della linea Bip.

A prima vista infatti, il Bip 6 richiama non solo il suo diretto predecessore ma strizza anche l’occhio alla Serie 10 di Apple Watch. Persino il cinturino di silicone, sebbene proponga una texture maggiormente traspirante rispetto al passato, non sembra aiutare nella prima impressione. Basta tuttavia passare al case per notare ed apprezzare tutte le migliorie.

La cassa abbandona infatti la plastica rinforzata di Bip 5 in favore di una combinazione tra lega di alluminio e polimero rinforzato con fibra (waterproof fino a 5 atmosfere). Una scelta che non solo garantisce robustezza e leggerezza invidiabili, ma che attribuisce al Bip 6 aspetto e caratteristiche maggiormente premium rispetto al passato.

Display

Ulteriore evidente novità rispetto al predecessore è rappresentata dal display.

Il Bip 5 montava uno schermo LCD da 1,91″, con risoluzione 320×380 e una luminosità massima di 600 nit. Il nuovo Bip 6 cambia drasticamente approccio, dotandosi anzitutto di un display AMOLED da 1,97″, con una risoluzione di 390×450. La differenza nella resa è palpabile, resa ancor più evidente dalla luminosità che raggiunge i 2000 nit.

Per chi potrebbe temere le nuove dimensioni del display, vi possiamo rassicurare. L’upgrade non si infatti è tradotto in una minore praticità di utilizzo. Al contrario, abbiamo decisamente apprezzato il display da 1,97″ che ci sembra un compromesso praticamente perfetto per l’esigenza di avere uno spazio congruo per racchiudere tutte le informazioni. Ovviamente l’AMOLED permette inoltre di ottimizzare l’efficienza energetica visto che i pixel possono spegnersi completamente risparmiando batteria. Anche l’uso outdoor si è rivelato davvero soddisfacente, con una luminosità migliorata che permette di consultare il display anche sotto la luce diretta del sole. Il firmware 3.1.2.1 ha poi introdotto ulteriori caratteristiche sfiziose come la modalità guanti (finora esclusiva di modelli superiori) e miglioramenti all’Always on Display con l’adattabilità automatica della luminosità alla fonti esterne.

Funzionalità e prestazioni

Il Bip 6 introduce la nuova versione della tecnologia BioTracker, specificamente la 6.0. Essa permette un monitoraggio preciso e in tempo reale della frequenza cardiaca, della qualità del sonno, dei livelli di ossigeno nel sangue e dello stress, fornendo informazioni utili per ottimizzare la salute e la forma fisica. I dati ricavati dal check 24/7 vengono elaborati attraverso gli algoritmi RestoreIQ e PulsePrecision per tracciare non solo il riposo ottimale ma anche l’andamento cardiaco (sia a riposo sia sotto sforzo).

Proprio il supporto all’HRV (Heart Rate Variability o variabilità della frequenza cardiaca) ha permesso al nuovo Amazift di proporre l’indicatore di equilibrio legato ai battiti cardiaci, in grado di influenzare la risposta dello stress e il recupero. La Readiness (o prontezza) rappresenta così il naturale completamento di una filosofia di monitoraggio dell’utente, per offrire consigli utili per un ottimale recupero delle energie legate al riposo quotidiano e ai cicli di sonno. Il Bip 6, per garantire un tracciato il più possibile coerente su base soggettiva, richiede ad ogni modo di essere indossato per sette notti consecutive per poter garantire consigli personalizzati e maggiormente attendibili. Magari non una funzione che verrà utilizzata da tutti, ma indubbiamente molto interessante.

Ma le chicche di Bip 6 non terminano qui. Non bastassero le oltre 140 attività sportive (dalla corsa al ciclismo passando per il nuoto, ma anche scelte peculiari come i giochi da tavolo!), il supporto a Zepp permette di incrementare drasticamente lo smartwatch con nuove applicazioni e quadranti, rispettivamente oltre 200 e 400. C’è di che divertirsi insomma.

Software ed interfaccia

Amazfit Bip 6 sfoggia un’interfaccia che eredita le migliori carattestiche del sistema operativo Zepp OS, qui presente nella sua recente versione 4.5 (contro la 2 del Bip 5). Tutto si basa sullo scorrimento laterale sullo schermo, in concerto con i due tasti rapidi dorsali presente sul lato destro della cassa.

Dalla homepage, scorrendo verso l’alto è possibile acccedere all’elenco delle notifiche, mentre nella direzione opposta troviamo l’esaustivo Centro di controllo presente anche su tutti gli smartphone. Scorrendo invece lateralmente si susseguono una serie di funzionalità rapide: il resocondo della prontezza, i contatori degli obiettivi giornalieri, il meteo, l’indicatore di frequenza cardiaca, la selezione delle attività sportive più utilizzate ed un menù con diverse funzionalità (tra cui i collegamenti a Zepp Flow e molto altro). Il pulsante laterale superiore consente l’accesso a tutte le applicazioni presenti, mentre quello inferiore elenca ogni attività sportiva supportata da Bip 6.

Tutto estremamente responsivo, seppur nella nostra prova abbiamo dovuto riscontrare qualche piccola difficoltà riguardante l’invasività di alcune notifiche (fortunatamente tramite l’app Zepp si può selezionare in dettaglio quali conservare e quali no) nonché la poca intuitività dovuta all’assenza di alcune shortcut nel contesto di talune attività di fitness. Poca roba, facilmente risolvibile grazie all’abitudine.

Connettività e funzionalità

Il Bip 6 sfrutta la connessione Bluetooth per dialogare con l’app Zepp, che continua ad espandersi e sorprendere col passare dei mesi.

Oltre a poter ricevere infatti notifiche, chiamate e potersi collegare agli auricolari, Zepp permette di gestire tutti i device ivi connessi e monitorare ciascuna singola funzione con una quantità impressionante di dettagli e specifiche. Facilità di utilizzo e completezza sono le caratteristiche che abbiamo già segnalato nella nostra recensione di T-Rex 3, ma Bip 6 introduce il supporto a feature che prima era appannaggio solo dei top di gamma.

Si tratta ad esempio di Zepp Flow, l’assistente AI che permette di controllare lo smartwatch con la voce. Sebbene sia ancora migliorabile, è ad oggi possibile dettare le risposte per i messaggi, ottenere suggerimenti e traduzioni, ricevere notizie vocali e molto altro. Il potenziale è enorme e visto il supporto di GPT-4 di OpenAI, siamo fiduciosi che possa diventare una feature favolosa nei mesi a venire.

Presente altresì Zepp Coach, ulteriore estensione di intelligenza artificiale sotto forma di programmi di allenamento personalizzati basati sulle prestazioni individuali e sul relativo recupero. Tra le attività supportate troviamo l’Allenamento della forza (con il monitoraggio intelligente delle ripetizioni, delle serie e dei riposi, insieme al rilevamento automatico di 25 tipi di esercizi), nonché programmi di corsa specifici per maratone da 3 km, 5 km, 10 km, mezze e intere.

Infinite declinazioni

La nostra prova con l’Amazfit Bip 6 si è rivelata, senza mezzi termini, assolutamente brillante. Non solo alla luce delle caratteristiche che vi abbiamo finora snocciolato, che in alcuni casi risultavano finora appannaggio solo di modelli ben più avanzati del mondo smartwatch. Ma anche e soprattutto per una user experience davvero godibile.

Al di là infatti di tutte le migliorie introdotte rispetto al precedente Bip 5, che spaziano dalla maggiore autonomia di carica alla integrazione di Zepp Flow, è l’incredibile duttilità del prodotto Amazfit a fare davvero la differenza. Lo specifica attenzione rivolta al mondo dello sport e del fitness non deve infatti trarre in inganno. Grazie alle sue poliedriche caratteristiche, il Bip 6 si è rivelato un eccellente compagno di viaggio in pressocché qualsiasi tipologia di attività e stile di vita.

Anche chi svolge una routine prettamente sedentaria, incastrata davanti ad un monitor d’ufficio dalla mattina alla sera, può trovare nel Bip 6 un alleato in grado di fornire non solo un supporto tecnologico ma anche consigli legati al benessere psicofisico. Da un lato troviamo la possibilità di effettuare chiamate Bluetooth, ricevere notifiche e gestirle attraverso l’assistente AI di Zepp Flow. Dall’altro lato il BioTracker di Amazfit fornisce un monitoraggio preciso e in tempo reale dell’utente traducendosi in consigli preziosi. Dal ricordare di fare delle pause ogni ora all’importanza di camminare regolarmente per rendere sempre attivo l’organismo, il Bip 6 si può rivelare utile anche nei confronti di chi ha più difficoltà nel ricordare le piccole e sane attenzioni quotidiane.

Viceversa, per chi è dedito all’attività sportiva, il Bip 6 incrementa ancora di più l’elenco di attività supportate passando dalle circa 120 del modello precedente ad oltre 140. Le integrazioni con Zepp permettono di rendere il nuovo nato di casa Amazfit particolarmente adatto a chi ha uno stile di vita attivo e dinamico, con uno smartwatch in grado di offrire un monitoraggio avanzato della salute ed il coaching intelligente (per alcune discipline).

Uniche pecche? Le notifiche di benessere non sembrano tener granché conto dell’attività fisica. Ci è capitato infatti di ricevere il consiglio di stare in piedi e riattivare l’organismo letteralmente due minuti dopo aver concluso una sessione di ciclismo all’aperto di oltre un’ora. Un po’ un paradosso. Inoltre anche il GPS non è risultato sempre impeccabile, più che altro visti i tempi di attesa per agganciarsi e registrare la posizione (richiede almeno 10 secondi, salvo errori).

Batteria

Pur non raggiungendo la spiazzante batteria del T-Rex 3, anche sul versante dell’autonomia il Bip 6 ha compiuto dei concreti passi avanti rispetto al proprio predecessore.

Laddove il Bip 5 poteva raggiungere fino a dieci giorni con una singola carica, il Bip 6 adesso arriva agevolmente alle due settimane con un uso ordinario. In caso di utilizzo costante di GPS e monitoraggio, la durata massima si riparametra dai tre ai sei giorni. Al contrario, in caso di risparmio energetico lo smartwatch può arrivare addirittura a circa ventisei giorni.

Il nostro test si è basato su due differenti periodi temporali, nei quali abbiamo avuto modo di approcciarci in modo quasi diametrale. Nel primo, la batteria del Bip 6 ha retto tranquillamente per oltre due settimane piene con un uso ordinario e notifiche di benessere attive. Ci sono state altresì sessioni di attività sportiva nei weekend (camminata veloce e ciclismo all’aperto), con il GPS attivo. Nel secondo, la durata è stata messa maggiormente a dura prova con un carico molto più elevato nel monitoraggio sportivo che ha reso il consumo più elevato. Il risultato è stato comunque assolutamente soddisfacente, con la batteria in grado di durare in serenità per oltre una settimana.

Zepp Aura

Anche Amazfit Bip 6 supporta Zepp Aura, un servizio in abbonamento interno alla app Zepp progettato per migliorare la gestione del sonno e dello stress, attraverso un assistente IA per il benessere, report personalizzati e paesaggi sonori rilassanti.

Trattandosi di una feature opzionale piuttosto tarata per i grandi appassionati di fitness, ci riserviamo di consigliarla a questo pubblico specifico. Tutti gli altri si troveranno a loro agio con le già esaustive feature di base del Bip 6 e dell’app Zepp.

Commento finale

Amazfit Bip 6 ridefinisce il concetto di entry level nel mondo degli smartwatch grazie ad un dispositivo che perfeziona tutte le migliori caratteristiche del proprio predecessore. Ma non si limita solo a questo, introducendo feature da top di gamma come il supporto a Zepp Flow ed il sensore di luminosità automatica. Forse il suo più grande limite è paradossalmente nella concorrenza interna di casa Amazfit, con alcuni modelli in grado di offrire quel qualcosa in più al costo di una minima differenza economica. Ma al di là di questo, se siete alla ricerca di un primo ingresso nel panorama dei dispositivi indossabili intelligenti, difficilmente troverete un articolo migliore.

8.0

Amazfit Bip 6


Amazfit Bip 6 ridefinisce il concetto di entry level nel mondo degli smartwatch grazie ad un dispositivo che perfeziona tutte le migliori caratteristiche del proprio predecessore. Ma non si limita solo a questo, introducendo feature da top di gamma come il supporto a Zepp Flow ed il sensore di luminosità automatica. Forse il suo più grande limite è paradossalmente nella concorrenza interna di casa Amazfit, con alcuni modelli in grado di offrire quel qualcosa in più al costo di una minima differenza economica. Ma al di là di questo, se siete alla ricerca di un primo ingresso nel panorama dei dispositivi indossabili intelligenti, difficilmente troverete un articolo migliore.

PRO

Sensibili miglioramenti nei materiali di costruzioni e nella qualità del display | La tecnologia BioTracker si unisce a nuove apprezzatissime funzionalità di monitoraggio | Ancora più attività sportive supportate |

CONTRO

Le notifiche potrebbero essere un po' invasive | La base di ricarica potrebbe essere meno instabile | Il GPS non è rapidissimo |

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