Impressioni sulla demo di Resident Evil: Revelations

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Una versione di prova fulminea ma intrigante

Capcom ha rilasciato proprio in queste ore una versione demo giocabile di Resident Evil: Revelations, uscita su PC, PS3, XBOX 360 e WiiU. Il gioco è ambientato nel 2005 nel Mar Mediterraneo e narra le vicende successive alla fondazione della B.S.A.A., gruppo antiterrorismo fondato da Jill Valentine e Chris Redfield, che, per chi non li conoscesse, sono i due protagonisti del primo Resident Evil. Chris e Jessica Sherawat scompaiono misteriosamente durante una missione su una lussuosa nave chiamata Zenobia e starà proprio a Jill Valentine e Parker Luciani, un collega, a far luce sulla loro scomparsa.

La demo parte proprio da un punto non specificato del primo capitolo chiamato “Nelle Profondità” e ci vede impersonare proprio Jill alle prese con la ricerca di Chris, in questa nave dai contrasti freddi e abitata da orrende creature create da un virus non ancora ben precisato. Il grosso problema della versione di prova però è che non supera i 15 minuti di durata, non riuscendo così a farci immergere al meglio nell’atmosfera di questa nave degli orrori, che però ci trasmette curiosità e voglia di scoprire di più dal punto di vista narrativo e di gameplay, che ora andiamo ad approfondire.

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Il piacere dell’investigazione unito all’azione

Resident Evil: Revelations si presenta come un classico shooter in terza persona, ma piuttosto diversificato rispetto a Resident Evil 6. Oltre alle normali meccaniche mira e spara, Jill avrà a disposizione anche un dispositivo elettronico, il Genesis, in grado di esaminare gli ambienti per trovare oggetti utili da aggiungere all’inventario, come munizioni ed erbe curative, o elementi essenziali per proseguire con la storyline. Oltre a un arma principale, se ne potrà portare dietro anche una secondaria, ad esempio delle granate da lanciare in caso di pericolo o superiorità numerica dei nemici, però proprio qui troviamo un primo difetto riscontrato nella demo, perchè la gestione di queste armi è leggermente macchinosa e poco ottimizzata, visto che c’è bisogno di premere sempre due tasti in contemporanea.

Molto semplificata, invece, la meccanica di cura, alla quale ora si può accedere tramite la pressione di un singolo tasto invece di scorrere l’inventario come in Resident Evil 6, allungando la procedura. Lo shooting è molto simile a quello degli ultimi Resident Evil, con una telecamera piazzata leggermente sulla destra alle spalle della protagonista, piuttosto ravvicinata per aumentare il coinvolgimento durante gli scontri e meglio calibrata rispetto a quanto abbiamo visto nell’ultimo episodio della serie. I combattimenti, a quanto pare, riescono ad offrire una buona sfida, e riuscire a colpire le nuove creature presenti in questo gioco sulla testa è un impresa, visto che barcollano e non sono statici. Purtroppo, però, l’importanza di un headshot non è più un aspetto essenziale per poter sterminare avversari, ma basterà anche colpirli su altre parti del corpo per farli sciogliere in una pozza di sangue.

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Un porting ben realizzato

Come molti ben sanno, Resident Evil: Revelations HD è un porting da Nintendo 3DS e nessuno scommetteva in una buona realizzazione grafica in questa conversione. Invece, questa volta le capacità dei programmatori dentro Capcom meritano un plauso per aver realizzato un prodotto ben dettagliato e dignitoso. Il loro MT Framework se la cava egregiamente sia sui modelli poligonali che con la resa generale degli ambienti ed è in grado di mantenere sempre stabile il framerate su livelli altissimi giocando alla versione PC, quella da noi testata. La direzione artistica anche è in grado di creare delle atmosfere molto belle, grazie anche al tipo di ambientazione veramente ottima per un survival horror. Ovviamente non è tutto oro quello che luccica, infatti se il livello artistico è molto buono e le atmosfere interessanti, al momento ci siamo resi conto che il comparto audio è veramente poco incisivo,coinvolgente e immersivo, sia sul fronte doppiaggio che effetti sonori. Insieme a tutto ciò, ci siamo accorti anche di un forte abbassamento di dettaglio delle texture quando apriamo armadietti o parte una cutscene che rivela tutte le magagne tecniche che da una certa distanza non se ne sente la presenza.

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Le “rivelazioni” sono ancora tutte da scoprire

Al momento Resident Evil: Revelations si presenta come un degno capitolo della serie in grado, sotto alcuni aspetti, di farci tornare nel passato, sia grazie ai protagonisti che per alcune particolarità introdotte al gameplay. Sembra un buon mix di atmosfera, combattimenti e fasi esplorative interessanti che però, a causa della eccessiva brevità della demo, non siamo riusciti ad assaporare appieno. Ci aspettiamo molto dal prodotto finale anche dal punto di vista narrativo che, grazie ad alcune scene viste nella versione di prova e al concept iniziale, si prospetta promettente e intrigante. Ma soprattutto vogliamo che torni a regnare LA PAURA.

Pro

– Jill Valentine e Chris Redfield

– Il Genesis è uno strumento interessante

– Ambientazione perfetta per un survival horror

– Porting tecnicamente molto buono…

Contro

– …ma con qualche debolezza sulle texture

– Qualche meccanica di gameplay da perfezionare

– Comparto audio debole e poco terrifacante

– La caccia all’Headshot è ormai quasi inutile

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