Recensione The Last of Us


Strane mutazioni..

Gli infetti in The Last of Us rappresentano una grande minaccia nelle battaglie sopra descritte e si dividono in quattro tipologie che rappresentano i quattro stadi della mutazione, collegati quest’ultimi al tempo trascorso dell’essere umano a contatto con il Cordyceps.

La prima tipologia di nemico è il Runner: esseri in grado di vedere nel buio, rapidi nei movimenti e aggressivi, non sono particolarmente pericolosi se presi singolarmente ma letali se in gruppo.

Gli Stalker, la seconda tipologia di infetti che incontrerete, sono una sorta di versione potenziata dei Runner, hanno la capacità di nascondersi e attendere il vostro arrivo, ma sono dotati di una vista meno acuta.

Al terzo stadio troveremo i Clicker, essere lenti e ciechi; a differenza delle altre due tipologie i Clicker sono letali anche singolarmente, in quanto dotati di un notevole udito e capaci di eliminare Joel all’istante se affrontati senza le dovute armi.

All’ultimo stadio troviamo i Bloater, amassi di spore che uccidono con un colpo, questa tipologia di nemico sarà in grado di attaccarvi a lunga distanza.

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Il viaggio che Joel ed Ellie saranno chiamati a vivere in prima persona li porterà ad affrontare ogni sorta di nemico. Se le sessioni con gli essere umani sono le più riuscite sotto il profilo tattico, le sessioni contro gli infetti vi porteranno a vivere momenti di pura tensione, perchè anche, se tatticamente meno impegnative, vi porteranno alla morte immediata a causa delle orde che si scateneranno al minimo rumore. Naughty Dog è riuscita a portare la tensione in queste fasi con gli infetti usando espedienti da film horror: limitandovi la visibilità in zone buie e ricche di spore, chiamandovi a utilizzare fonti di luce artificiali come le torce, che rischieranno di farvi scoprire se usate in modo troppo leggero. Ogni scontro sarà in grado di regalarvi la giusta tensione, rendendo praticamente impossibile annoiarsi.

Nel corso del viaggio dovrete prestare cura oltre che a voi stessi anche ad Ellie, la ragazza sarà attiva nelle sparatorie e si muoverà in modo furtivo seguendo voi. Dovrete pero’ prestarle cure e assalita e provando a difenderla da altri nemici; Ellie è gestita pero’ da una IA anche qui impeccabile, permettendovi di vivere un’esperienza di gioco straordinaria e mai frustante, visto che sarà “quasi” impossibile fallire a causa del vostro compagno.

Durante la campagna inoltre sarete partecipi di enigmi ambientali e dell’esplorazione degli ambienti di gioco che vi permetteranno di apprezzare ulteriormente il level design.Gli enigmi solitamente non chiederanno molto per essere risolti, spesso sarà questione di spostare un oggetto da un punto all’altro per raggiungere una determinata area, l’esplorazione invece servirà invece a cercare oggetti utili al crafting e collezionabili sparsi qua e la. Il tutto è stato inserito in modo perfetto nel contesto di gioco, permettendo cosi di vivere una campagna fluida e mai monotona dall’inizio alla fine. La campagna se affrontata in “Normal” è impegnativa, ma se affrontata a livelli maggiori sarà brutale, punendovi in modo costante per ogni vostra disattenzione. Appreso che il single player offre una longevità e rigiocabilità eccelsa il tutto supportato da una narrazione magistrale, arriva l’ora di analizzare il comparto multiplayer.

Il comparto Online di The Last of Us tenuto nascosto fino alla fine, mantiene un gameplay pressoché invariato da quello appurato in single player. Le modalità di gioco che offre il comparto multiplayer di The Last of Us sono solamente due e vedono la sfida di squadre da quattro, affrontarsi nella raccolta di risorse che permetteranno loro di nutrire i membri del proprio clan. L’obiettivo di questa modalità è quello di sopravvivere per 12 settimane dove lo scorrimento dei giorni è determinato dal completamento di una partita. La seconda modalità presente sarà “Caccia ai Rifornimenti”, due squadre avranno a disposizione 20 respawn, in questa modalità, terminati i respawn, la squadra in svantaggio rischierà di perdere la partita. Le aree che ospitano queste sfide multiplayer online sono di media grandezza su 7 mappe.

Interessante l’idea di inserire delle missioni all’interno delle sfide multiplayer, col passare dei giorni e settimane sarà sempre difficile mantenere sani e nutriti tutti i seguaci vista la presenza di queste missioni che andranno a creare un po’ di sana competizione tra le squadre. Gli obiettivi che man mano entreranno a far parte dei match che disputerete, se completati, vi eviteranno problemi e daranno un bonus al vostro clan, ma se ignorati porteranno una percentuale fissa di danno al vostro clan, ammalando cosi i partecipanti e diminuendo le chance di vittoria. Ultima feature sarà la presenza di una modalità Hardcore denominata Sopravvissuti. Questa modalità vi chiederà di giocare al meglio di sette match senza respawn.

L’offerta multiplayer di The Last of Us anche se discretamente articolata, lascia perplessi vista la mancanza di modalità originali e cooperative che potevano rappresentare un valore aggiunto alla produzione.



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