Recensione Guardians of Middle-Earth

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Mi chiamo Gandalf!

Versione testata: Personal Computer.

MOBA, sigla riduttiva di: Multiplayer Online Battle Arena, ci porta a pensare a una struttura di gioco tanto semplice in teoria, ma anche tanto complessa da attuare in termini di programmazione.

Se il multiplayer strategico viene rappresentato da mouse e tastiera, basti dire che Monolith Productions e Warner Bros hanno accettato l’ardua sfida di permettere ai giocatori di Xbox 360 e PlayStation 3 di contendersi un titolo, la cui base Tolkieniana farebbe venire l’appetito ad appassionati e non.

Così nasce GoME, Guardians of Middle-Earth, pubblicato lo scorso anno su console, il quale è stato portatore di un discreto cambio di marcia nel mondo degli stereotipi videoludici, e capace di strappare buone critiche e buone vendite.

Un MOBA si caratterizza per una mappa divisa in due sezioni, appartenenti a due squadre che si affrontano senza mezzi termini in battaglie gestite sul filo della precisione e dell’ingegno. Essendo padroni di una squadra, dobbiamo amministrare gestire un esercito di base, e alcuni personaggi chiave che in GoME si chiamano “Guardiani”, dotati di poteri propri e alcune caratteristiche peculiari, che sapute dosare in maniera intelligente possono rovesciare  in qualsiasi momento le sorti di uno scontro.

Essendo un genere che ha trovato fortuna su PC, viene subito da pensare a lunghe battaglie e le complesse statistiche di ogni squadra da saper migliorare; capaci anche per differenze millimetriche rispetto ai concorrenti, di porre in pareggio uno scontro che costringe così ad un investimento ulteriore e oneroso di energie, per sfuggire al delicato equilibrio raggiunto. Parlando in soldoni, siamo di fronte a una tipologia di gioco sempre immaginata lontano dal mondo console e in grado di inchiodare per ore due squadre, i cui ritmi vengono scanditi da timer minacciosi posti in alto, sullo schermo.

Monolith Productions ha accolto la sfida di regalare al mondo console un prodotto completo, divertente, intuitivo e mai noioso, nonostante una struttura lineare e semplice da intuire.

Ed è da questo punto di vista che dobbiamo avviare la nostra analisi del porting su PC di GoME: il successo avuto sul comparto console.

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