iPhone 5S, impronte digitali della controversia

apple_thumbComplotti. Tanti complotti.

iPhone 5S ha stupito per la sua eleganza e anche la novità dei 64-Bit; non c’erano dubbi riguardo la ricerca di Apple per qualche innovazione diversa dalle solite per arricchire i suoi dispositivi di punta. Sotto la lente di ingrandimento e di giudizio degli utenti però, c’è il sistema di riconoscimento per le impronte digitali, oggetto di una vera e propria controversia.

Il tasto home è stato ridisegnato per accogliere una superfice sensibile al tocco atta a registrare lo scheletro dell’impronta digitale. Il disegno viene elaborato da un sensore e poi inviato ad un’area apposita del processore Apple A7 per la renderizzazione. L’intero processo permette di aumentare la sicurezza dati e vincolare gli acquisti ad una nuova forma di sicurezza, però la critica si muove con asprezza dove Apple invece ha ha dato sufficienti spiegazioni.

Durante il keynote è stato affermato infatti che il pacchetto di dati personali (dati sensibili) non esce dal processore per essere inviato in remoto ai server Apple, cosa diversa invece che avviene per le registrazioni raccolte da Siri, l’assistente vocale.

Molti scettici hanno rimarcato l’inutilità di una features del genere e soprattutto molto pericolsa, visti i precedenti dell’azienda di Cupertino che registrava la posizione tramite GPS attraverso operazioni non autorizzate, nelle precedenti versioni di iOS, il suo sistema operativo mobile.

iPhone5S

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