Non è tutto oro…
Dopo un accurato viaggio nella rete al fine di apprendere le opinioni, aspettative e desideri degli appassionati per il famosissimo e top secret titolo di VALVe, siamo giunti ad una sostanziale conclusione: Half-Life 3 potrebbe deludere tutte le aspettative.
Stiamo parlando però di una possibilità remota, appartenente a quei team di sviluppatori che a seguito di cambiamenti nell’organico e tagli al budget ridimensionano i concept originali di videogiochi, finendo purtroppo spesso per minarne il successo.
il team VALVe è diverso però. Più concentrato sui propri obiettivi e sulla “calma”, il tempo giusto per sviluppare qualcosa e annunciarlo con efficacia.
Però, siccome ci piace immaginare panorami assurdi, abbiamo pensato a una probabile delusione, se mai Half-Life 3 dovesse uscire, perché l’annuncio ufficiale non è ancora avvenuto.
Siamo nel 2007 e Half-Life 2: Episode Two arriva sul mercato e porta con se la tecnologia HDR (high dynamic range) capace di impennare la qualità visiva grazie a effetti di luce molto più intensi e curati. Gabe Newell, fondatore di VALVe e pionere del progetto Half-Life, parla del terzo episodio in arrivo dopo pochi mesi, in chiusura della trilogia di episodes.
Il terzo episodio non verrà mai annunciato così come Half-Life 3, ed inizia il vortice di hype che ha raggiunto livelli estenuanti. Ma facciamo un passo indietro nella storia.
Nel 1995 viene annunciato “Prey” uno sparatutto la cui caratteristica principale doveva essere la tecnologia portale. A seguito di un cambio d’organico e pesanti problemi al motore fisico, nel 1998 il progetto dopo cinque anni di attesa e pubblicità viene abbandonato. Ricompare nel 2006, mosso dal motore grafico di ID software che ha dato i Natali a Doom 3, e numerose mod. Risultato? benché il gioco abbia ottenuto voti positivi, ha perso tutto il fascino perché giunto troppo tardi, quando il concept era ormai non più una novità.
E Half-Life 3?
Ammesso che sia stato davvero sviluppato. Ammesso che le parole in codice di Gabe Newell durante un’intervista siano vere, per Half-Life 3 potrebbero esserci davvero dei problemi. Il gioco sarebbe stato all’origine concepito per l’attuale generazione di console ma, nel 2011 è stato modificato e trasformato da sparatutto in prima persona a sparatutto in prima persona in open world. Questo cambio di struttura e un motore grafico sempre più esigente hanno fatto esclamare a Gabe Newell: “It takes time” dopo una domanda a rivolta da un intervistatore. Ma il rischio dunque qual’è? soltanto un cambio di struttura? No. Il timore e che noi utenti ci siamo mossi troppo nel fantasticare, correndo il rischio di ingigantire un progetto che sicuramente farà sbattere la mascella a terra dallo stupore, ma non è detto come lo immaginiamo noi. Il vantaggio di dilatare i tempi di sviluppo di un videogioco sono molteplici e intuibili, il contro più grave è quello di deludere l’utenza. Duke Nukem Forever ne è un esempio.
Di seguito un video che dev’essere osservato con calma, i riferimenti ad Half-Life 3 ci sono tutti. Inoltre il giornalista dopo utilizza il termine “Ricochet 2” un gioco non esistente e copertura del progetto Half-Life. Gabe Newell ride e poi parla dei problemi durante lo sviluppo del gioco e dei numerosi cambiamenti.
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