Alle porte del futuro.
Ce lo stavamo chiedendo da tempo. Ora che PlayStation 4 inizia a diffondersi e con essa tutti i progetti Next-Gen prendono vita, sovviene una domanda più che giustificata: come saranno i videogiochi del futuro?
Negli anni 90″ essi erano un misto tra tecnologia e creatività. I gameplay erano innovativi e molte idee originali hanno trovato un posto nel paradiso del settore. La generazione benedetta da Nintendo 64 e PlayStation ha dato pane a moltissime persone che hanno trasformato una scienza ingegneristica in un modo per esprimere la propria insana creatività.
Con gli anni il settore è ovviamente cresciuto e con l’avvento di internet e la generazione HD, gli investitori hanno spostato il tiro su aspetti dei videogiochi che prima non potevano trovare facile espressione: grafica, qualità audio spaziale, motori fisici ricchi di algoritmi. Ma quando il fascino del proibito e la ricerca della potenza ha portato alla nascita di mostri come Crysis, in tanti si sono chiesti sei i videogiochi sarebbero diventati un oggetto di culto per smanettoni alla ricerca dei millemila pixel.
Dopo qualche anno di smarrimento in cui purtroppo molti titoli sono stati cestinati per via di uno spessore davvero assente e sostenuto soltanto da motori grafici affamati di risorse hardware, e indendiamo parlare di progetti multipiattaforma, il settore intero è stato pervaso dall’insconscio desiderio di ritornare al passato.
Grafica equilibrata, storie da raccontare, gameplay da assaporare giorno dopo giorno: insomma, i giochi old-gen con la più moderna tecnologia.
Chiudendo questa brevissima e criptica riflessione, ci viene da pensare che i videogiochi del futuro potrebbero soltanto in parte mostrare un salto tecnologico spaventoso, che al momento fa spendere milioni di dollari alle case di sviluppo. Già da qualche intervista fatta ai Naughty Dog, e altri sviluppatori del mondo PC più qualcuna strappata agli INDIE, ci viene, con un sorriso, da pensare al fatto che si potrebbe vivere una Ultra HD generation all’insegna della qualità e delle emozioni che anni fa erano la priorità assoluta dei progetti videoludici.
Un ritorno alle origini? Voi cosa ne pensate?