Recensione Battlefield 4

Versione testata PlayStation 4.

Guerra a portata di mano

Esiste un luogo dove tutto è irrazionale, dove i minuti sembrano ore e le ore sembrano giorni, dove il tuo vicino di casa può essere tuo nemico, dove un commilitone è più importante della tua famiglia, dove la mente sanguina prima del cuore. Questo luogo si chiama campo di battaglia… si chiama Battlefield 4.

Nata nel 2002, i suoi sviluppator, i DICE hanno fin da subito puntato sulla maestosità dei grandi numeri per la saga di Battlefield, permettendo a decine e decine di giocatori di affrontarsi online a colpi di fucile, a bordo di mezzi corazzati, in “sella” a rombanti bombardieri.

Siamo giunti al quarto capitolo della fortunata saga, certamente il periodo storico è variato nel tempo e la spiaggia della Normandia è stata sostituita dai grattacieli di Shangai, ma la musica non è cambiata.

Un colpo rimasto in canna

Parliamo innanzitutto della campagna single player. Tasto dolente del precedente titolo, purtroppo non riesce a fare nemmeno questa volta il salto di qualità.

Corre l’anno 2020 e impersoniamo un Marines degli Stati Uniti, il soldato Recker, intento a salvare il mondo dall’ennesima guerra mondiale e dalla distruzione nucleare, sventando il piano di un pericoloso dittatore e percorrendo le strade di Shangai, oppure mari in tempesta, o ancora salendo su grattacieli in costruzione a Baku, . Sottolineando la brevità del titolo (5-6 ore) è rilevante segnalare la leggerezza con cui sono creati i livelli. D’accordo, la storia (a differenza di Battlefield 3) ha una sua linea e un suo senso cronologico, ma ci sono particolari che ad un giocatore esperto saltano subito all’occhio. Scene di intermezzo lunghe e noiose, personaggi senza una vera e propria caratterizzazione. E’ migliorata sensibilmente l’intelligenza artificiale, che crea problemi al livello di difficoltà più elevato, insieme all’ampiezza delle mappe ; ma, sebbene ci siano alcuni punti dove sono presenti case che puoi distruggere con una granata o in cui puoi fare salti di 3 metri sopra i loro tetti, in altri momenti paradossalmente il nostro personaggio non riesce nemmeno a fare un balzo sopra il cofano di una macchina, limitando così enormemente la libertà di esplorazione.

Spara, guida, muori… e ricomincia

E’ giunto il momento di parlare del multiplayer online, vero fiore all’occhiello dell’universo di Battlefield. Come sempre abbiamo a che fare con immense mappe di gioco e, finalmente, lo spazio è sfruttato a dovere anche su console grazie alla next –gen, con l’opportunità di giocar online in server da ben 64 giocatori in contemporanea.

Le classi selezionabili ad ogni rientro in partita sono come sempre quattro: Assalto (privilegiato come sempre per gli scontri tra fanteria e cura dei compagni), Ingegnere (prediligono le mappe con presenti i veicoli, riparano i propri ma specialmente distruggono i mezzi nemici a colpi di lanciarazzi), Supporto (già il nome riconduce al loro consueto ruolo di porta munizioni e fuoco di soppressione creato dalle loro mitragliatrici pesanti), Ricognitore (finalmente lo si può vedere nel vivo dell’azione: insieme ai fatali fucili da cecchino, ora utilizza anche carabine e C4).

Le modalità di gioco rimangono sostanzialmente quelle utilizzate in Battlefield 3. Si passa dalla consueta “Conquista” (in cui i giocatori lottano per il possesso di particolari punti strategici delle mappe) a quella denominata “Corsa” ( unica nel suo genere, l’obiettivo è quello di distruggere delle postazioni nemiche per procedere nella mappa), il tutto accompagnato da varie tipologie di deathmatch più due nuove modalità di gioco: Obliteration, nella quale i giocatori dovranno cercare di assumere il controllo di un ordigno ad alto potenziale da poi far detonare in una postazione-chiave della squadra avversaria, e Defuse, dove due piccole squadre da 5 giocatori si scontreranno in un terreno di gioco ristretto e senza respawn al fine di piazzare un ordigno in una determinata postazione.

Fa poi la sua comparsa la modalità Commander, da giocare esclusivamente su tablet o altri dispositivi mobile. In questa modalità due giocatori assumeranno il ruolo di commander in chief e osservando la mappa di gioco, quasi si sfrattasse di uno strategico  potranno dare ordini ai rispettivi team, di attaccare o difendere una determinata postazione e non solo: i comandanti infatti potranno supportare le truppe sul campo fornendo copertura UAV, inviando rifornimenti, torrette e mezzi. Insomma da semplice elemento di fanteria, carne da macello direbbe qualcuno, vi trasformerete in un vero e proprio comandante in capo nella stanza dei bottoni.

L’arsenale di cui possiamo disporre è ancora più vario rispetto ai precedenti capitoli, l’ambientazione moderna del titolo ha dato spazio agli sviluppatori per sfruttare ogni tipologia di arma o gadget utilizzata al giorno d’oggi riproducendola nei minimi dettagli. Mitragliatori, fucili di precisione, pistole, granate, lanciarazzi e compagni possiedono per ogni categoria minimo una decina di versioni differenti (sbloccabili con l’avanzare dell’esperienza) permettendoci di variare sempre l’approccio di gioco. Singolare decisione per BF4 è stata quella di dare al videogiocatore la possibilità di personalizzare le armi anche per quanto riguarda il colore, la mimetica ecc. Idea molto azzeccata, che dà un tocco di unicità alle proprie armi da fuoco, sebbene sia una soddisfazione esclusivamente personale dato che difficilmente i nemici noteranno la livrea tigrata dell’M60 mentre stiamo facendo fuoco.

Ma entriamo finalmente sul campo di battaglia: bastano pochi minuti, anzi pochi secondi, per rimanere entusiasmati da quanto si viene immersi nel centro dell’azione, nel mezzo di una battaglia. Esplosioni, spari, uomini che cadono, carri armati che sparano, elicotteri che esplodono in aria, torri che crollano, barche che affondano, alberi che si disintegrano, jeep che saltano… si potrebbe andare avanti per dieci righe a descrivere ciò che avviene in ogni istante sullo schermo di gioco. E non fai in tempo a fermarti ad ammirare tutto questo che.. qualcuno ti accoltella rubandoti la piastrina. Insomma questo per dire che (anche grazie al cospicuo numero di player supportati nelle partite) non esiste un attimo di tregua in tutte e 10 le mappe presenti nel titolo al lancio: Siege of Shanghai, Paracel Storm, Zavod 311, Lancang Dam, Flood Zone, Rogue Transmission, Hainan Resort, Dawnbreaker, Operation Locker e Golmud Railway.

Ciascuna di queste mappe poi, a seconda della modalità di gioco verrà resa accessibile o meno nella sua interezza, così ad esempio Paracel Storm grazie al particolare level design costituito da arcipelaghi e rottami di navi da guerra, vi permetterà di affrontare i vostri nemici in Obliteration e Fuse in maniera molto diversa da quanto possibile con altre mappe e modalità. In particolare in Battlefield 4 sarà essenziale conoscere il campo di battaglia, scordatevi corse ripetute attorno al respawn degli avversari: in questo capitolo se non conoscete il terreno di gioco siete destinati alla prematura dipartita. L’assenza di organizzazione con gli altri membri del team, comporterà una sicura sconfitta per voi e la vostra squadra; persino nel deathmatch a squadroni, la modalità che forse più si presta ad uno scontro tra lupi solitari, senza la conoscenza del campo di battaglia ed un minimo di organizzazione con almeno qualcuno del vostro team, si andrà incontro a sconfitta quasi certa.

Introdotta per la prima volta quest’anno poi la modalità spettatore, che vi permetterà di assistere ad alcuni match interessanti e preparare così le vostre strategie di gioco in attesa di un match contro altri membri di un altro clan.

A tal proposito non possiamo non notare l’assenza della sala d’attesa, presente in BF3, che permetteva ad i membri di un team prima di entrare in partita, di organizzarsi e preparare strategie di gioco, e successivamente entrare in squadra insieme 

L’evoluzione

Graficamente tutto ciò viene riprodotto ottimamente: le texture delle armi e, soprattutto, dell’ambientazione sono decisamente più realistiche rispetto ai precedenti titoli di Battlefield; le luci e le ombre creano effetti spettacolari e suggestivi. Tutto ciò è dovuto anche al nuovo motore grafico utilizzato , il Frostbite 3, con il supporto di una maggiore risoluzione (1600×900 pixel su PS4) e di un buon filtro anti-aliasing. In generale la versione PS4 si avvicina molto alla resa grafica di un computer di fascia media, il che è di per sé un risultato straordinario considerando il prezzo dell’ammiraglia di casa Sony. Qualche sporadico fenomeno di tearing e qualche pop in, non intaccano minimamente il colpo d’occhio che è, lo ripetiamo eccezionale.

Ottimi gli effetti sonori, che ricreano in maniera eccelsa tutti i rumori che ci circondano sul campo di battaglia. Le esplosioni e i colpi di proiettili che sibilano da ogni dove fanno sentire il giocatore al centro dell’azione. Buoni anche il doppiaggio e la colonna sonora.

Caratteristica di Battlefield 4, molto pubblicizzata dai ragazzi di DICE, è il cosiddetto “Levolution”. Si tratta, in sostanza, di  particolari eventi che avvengono all’interno delle mappe multiplayer, qche cambiano totalmente il campo di battaglia: possiamo ad esempio vedere palazzi che crollano su se stessi variando completamente i punti di conquista, costringendo i giocatori a combattere tra le loro macerie, oppure dighe crollare, inondando la mappa di gioco e costringendo tutti i giocatori a cambiare le proprie strategie d’attacco. Questi eventi dinamici ovviamente sono scriptati, ma hanno sempre a che fare con tutto ciò che avviene nelle partite, come i crolli causati dal continuo cannoneggiamento dei carri armati. Si tratta di un somma di un fattore realmente determinante che potrebbe cambiare le sorti di una partita anche quando oramai la speranza di vincere il match vi aveva abbandonato.

Non sono purtroppo mancati evidenti bug, in particolare durante le partite multiplayer, come il calcolo del danno arrecato dai colpi alla testa, prodotto da proiettili che partono da una distanza superiore agli otto metri: in questi casi infatti è possibile uccidere gli avversari con un solo colpo assestato nella parte superiore del corpo, perché erroneamente il client calcola quel singolo proiettile come un colpo multiplo. Un altro problema riscontrato, poi, riguarda i crash che si verificano quando si abbandonano le partite sia single che multi player, crash che saltuariamente avvengono anche durante la fasi più concitate di alcuni match online. Tutti questi problemi sono in fase di studio da parte della DICE, che ha rilasciato e rilascerà delle patch correttive.

Altri bug sono stati riscontrati anche nel matchmaking e con i salvataggi della campagna single player, e non pochi utenti hanno lamentato la perdita dei dati di salvataggio, vedendosi così costretti a ricominciare da capo l’intera storia.

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Commento finale

Battlefield 4 è la più concreta evoluzione del pluripremiato, da pubblico e critica, Battlefield 3. Si tratta di un titolo graficamente eccelso, con un multiplayer stupefacente grazie anche alle nuove mappe egregiamente strutturate e decisamente vaste. Sono presenti tante piccole novità, estremamente gradite, accompagnate però da qualche bug che DICE avrebbe potuto evitare, ma, ed è comprensibile, non si poteva perdere il lancio di Playstation 4 (mentre vi scriviamo una nuova patch da 661 MB è stata appena rilasciata e dovrebbe risolvere alcuni bug e glitch di campagna e multiplayer, ndr). La nuova campagna seppure decisamente più lunga di quella dei precedenti capitoli, può essere considerata valida solo come esercizio per il multiplayer, la vera ed indiscussa arma segreta di questo straordinario titolo.

ProContro 
– level design innovativo e visivamente appagante
– modalità multigiocatore sempre all’altezza
– comparto sonoro immersivo 
– modalità giocatore singolo sotto le aspettative
– bug e crash troppo frequenti
 Voto Globale: 90  



PRO


CONTRO

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