Speciale Telltale, la compagnia a caccia di licenze

Un software house incentrata sulle avventure grafiche!

Nel mondo del gaming ci sono nomi che i giocatori farebbero bene ad imprimersi nella mente: vuoi per un passato glorioso, vuoi per un presente incisivo, alcune Software House sono da considerarsi la ruota che porta avanti il panorama videoludico. In questo caso il nostro articolo è rivolto ad una casa produttrice abbastanza particolare e, negli ultimi tempi, sempre più apprezzata: Telltale Games.

Nel giugno 2004 a San Rafael, in California, spunta una nuova SH che vanta tra i propri membri alcuni talentuosi programmatori di LucasArts. Lo scopo di questo nuovo team era quello di dare una ventata d’aria fresca e riportare in auge quel genere di nicchia definito Avventura Grafica che tanto era di moda in tempi di Pentium e 486. Dieci anni dopo, possiamo dire che Telltale ne è diventata una dei principali esponenti, capace di produrre titoli di indubbia qualità, generando attorno a sé, una schiera sempre crescente di fan.

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I primi grandi successi di questo team, sono dovuti all’ormai nota e applaudita saga di Sam & Max, avventura tinta da uno humor particolare, che va capito. Dalla sua creazione, sono uscite ben tre stagioni di questa saga: ebbene si, parliamo di stagioni in quanto Telltale è famosa per la sua metodica di rilascio episodico, in stile Serie TV per intenderci. Nel 2009, ecco arrivare un secondo boom per Telltale: l’uscita di Tales of Monkey Island, quinto episodio di una serie inizialmente sviluppata da LucasArts e che vanta un gran numero di fan. Anche in questo caso, il gioco viene applaudito, premiato dalla critica (non senza qualche sbavatura) e comprato dai più.

Abbiamo parlato di glorie passate, dei contenuti episodici, ma non abbiamo ancora parlato di una delle peculiarità di questa software house: le licenze. Telltale Games negli ultimi anni è cresciuta esponenzialmente, il tutto grazie ad alcuni colpi fortunati dovuti all’acquisto di licenze collegate a giochi personaggi e storie già noti in altri campi dell’intrattenimento. Al di là di CSI, la svolta avviene con Back to the Future: The Game. Il gioco è un omaggio alla serie Ritorno al Futuro e viene accettato dalla stampa con ottime votazioni, nonchè dal pubblico che decide di acquistarlo, fiducioso di questa realizzazione. Visto il successo del primo esperiemento, Telltale ci riprova con Jurassic Park: The Game. Inutile dire a quale serie il team si sia ispirato per tirar su i quattro episodi che compongono il gioco completo. Si tratta sicuramente di una trovata quasi geniale che ha gioco facile sui milioni di fan delle diverse serie cinematografiche che finalmente vedono realizzare un gioco, nemmeno tanto male, sulla basa del proprio oggetto di culto. Purtroppo in quest’ultimo caso la critica internazionale non ha per nulla apprezzato la produzione, criticandola talvolta anche pesantemente.

Ma non è stato questo insuccesso a far demordere i ragazzi di Telltale, che nel frattempo avevano fatto uscire anche Law & Order: Legacies e pure in questo caso sembra inutile indicare la controparte utilizzata come ispirazione.

L’occasione per Telltale pero’ arriva nel 2012. Sfruttando l’enorme successo mediatico generato dal serial televisivo, la compagnia acquista i diritti per realizzare un gioco di The Walking Dead: Season One. Il gioco, sempre a contenuto episodico, è ispirato alla creazione di Robert Kirkman e fa leva sulla fan base di milioni e milioni di telespettatori pronti a tuffarsi nell’apocalittico mondo popolato dai non morti. Ci siamo. Il gioco è un successo strepitoso che supera il milione di copie vendute su pc e ben presto anche su console e device mobile. Non solo le vendite vanno a gonfie vele, ma anche la critica ci mette il suo, immortalandolo come uno dei migliori giochi dell’anno e permettendo al titolo di vincere anche il premio di Game of the Year. La logica porta dunque Telltale ad investire sempre più su brand unici, acquistando od entrando in partnership con determinate società, detentrici di licenze dal forte impatto mediatico e, magari, realmente in voga in un determinato periodo.

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Finita la “Season One”, tutti i fan si son trovati in trepidante attesa della seconda stagione. Telltale però ha deciso di muoversi diversamente queta volta, diversamente e l’attesa tra le due season è stata smorzata con l’uscita di un altro gioco ispirato ad un grande marchio: The Wolf Among Us. In questo caso una piccola precisazione è d’obbligo: il titolo vede le proprie origini in Fables, comics creato da Bill Willingham e che ha trovato nuova linfa vitale (ed enorme successo) con Once Upon a Time, serie tv seguita da milioni di persone.

Attualmente questa serie è al secondo episodio, dei cinque previsti. Il primo capitolo è stato di per sé un successo, riuscendo a strappare anche ottimi voti. Purtroppo il team sembra andare un po’ a rilento, in questo ci troviamo, allo stato attuale delle cose, con due pubblicazioni in corso: la prima appena descritta, e la Season Two di The Walking Dead.

E il futuro? Il futuro sembra ancor più roseo per questa software house. Durante i VGX 2014 infatti, il team ha deciso di rivelare altri due giochi in sviluppo, sempre tratti da importanti licenze: Tales from the Borderlands e, rullo di tamburi… Game of Thrones. Il primo dei due è ambientato nel mondo di Borderlands, serie videoludica sviluppata da Gearbox Software. In questo caso sarà davvero interessante vedere come un FPS prettamente multiplayer possa venir adattato ad un’avventura grafica senza risultare troppo snaturato nelle tematiche. Ma probabilmente, questa curiosità si trasformerà in un’arma vincete per Telltale.

Il secondo dei due titoli annunciati invece è ispirato a le Cronache del ghiaccio e del fuoco di  George Raymond Richard Martin una saga letteraria tra le più apprezzate e famose al mondo poi riproposta per il piccolo schermo con il nome di Games of Thrones. La scommessa è grande, si tratta di un marchio davvero unico e che, se sfruttato a dovere, potrebbe donare delle soddisfazioni incredibili al team. Viceversa però, qualora le cose dovessero riuscire non proprio bene i fan sicuramente non perdonerebbero Telltale.

Finora abbiamo menzionato i contenuti episodici e le licenze. Ma vi sono altri due “marchi di fabbrica” che contraddistinguono questa casa produttrice: lo stile grafico e le scelte ingame. I giochi sviluppati dai ragazzi di Telltale hanno una personale impronta cell-s
hading
, che rende le opere assai vicine ad un fumetto interattivo. Allo stesso tempo però, i i titoli permettono di compiere determinate scelte che andranno a mutare alcuni aspetti della stessa trama.

Siamo dunque arrivati alla fine di questo nostro viaggio alla scoperta di Telletale Games e della sua caccia alle licenze. Siamo sicuri che in futuro questa Software House ci proporrà nuove ed entusiasmanti avventure, sempre votate allo stile cell-shading, ai contenuti episodici e alle scelte da prendere durante la storia. 

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