Blizzard porta su next gen il più classico degli hack ‘n’ slash.
Versione testata PlayStation 4.
Arrivato più di due anni fa su PC e poi nel 2013 su PS3 e Xbox 360, Diablo III è stato accolto in pompa magna: l’enorme schiera di videogiocatori aveva salutato con giubilio il terzo capitolo della serie che un ventennio fa rivoluzionò il mondo degli hack and slash RPG.
L’entusiasmo che aveva accompagnato il lancio era andato però via via scemando a causa di alcuni problemi di sovraffollamento dei server di Battle.net e di alcune scelte stilistiche e strategiche che non avevano convinto i fan più anziani della serie. A distanza di due anni, ascoltando le lamentele della rete, dopo una serie di patch che hanno a mano a mano posto rimedio ai problemi di cui sopra e con l’arrivo dell’espansione “Reaper of Souls”, il Diablo che tutti attendevamo è finalmente arrivato ed oggi, con un’edizione completissima, anche i giocatori della next gen potranno goderne a pieno.
L’Ultimate Evil Edition è infatti la migliore soluzione per avvicinarsi al mondo stregato e malefico della saga, con buona pace dei giocatori PC che fino ad ora hanno pazientemente accettato patch su patch.
An Evil Story
Un gameplay malvagio?
Chi, provenendo dal mondo PC, si fosse in questi anni tenuto alla larga da Diablo III per console a causa di un forte scetticismo verso l’assenza di mouse e tastiera, sappia che sarà costretto ben presto a ricredersi. Il sistema di controllo studiato da Blizzard per console e per pad è praticamente perfetto, forse (e ci rendiamo conto che a questo punto partiranno gli improperi dei più oltranzisti) addirittura più semplice ed immediato di quello offerto da mouse e tastiera con i tanti pulsanti da dover ricordare. Mentre lo stick analogico sinistro ci permette di muovere il personaggio e di orientare i nostri colpi (l’obiettivo agganciato viene evidenziato da una sottile linea rossa), lo stick destro ci permette di effettuare capriole e scivolate utili ad evitare i colpi nemici. I grilletti e gli altri pulsanti sono utilizzati naturalmente per gli incantesimi e gli attacchi (da sbloccare con l’evoluzione del personaggio), mentre il touchpad è utilizzato per richiamare la ruota delle abilità e personalizzare così i colpi del nostro eroe. Il gioco è articolato in cinque atti, di cui l’ultimo, ambientato interamente a Westmarch, inserito proprio con l’espansione Reaper of Souls che vede l’introduzione anche di un nuovo temibile antagonista: Malthael, l’angelo della morte.
Inutile nascondere che i pregi maggiori di questa Ultimate Evil Edition sono quelli derivanti dall’espansione Reaper Of Souls, foriera di quanto mai sostanziose new features. Tuttavia alcune novità specificamente introdotte dall’edizione sono degne di nota ed è per questo che probabilmente sarà meglio nel prosieguo procedere per ordine, consapevoli che molti di coloro che ci stanno leggendo, hanno saltato a piè pari l’espansione attendendo pazientemente il salto generazionale. Innanzitutto Diablo III: RoS introduce una nuova classe ispirata al paladino di Diablo 2, il Crociato, che si aggiunge alle altre 5 presenti nel titolo: Barbaro, Mago, Cacciatore di Demoni, Monaco e Sciamano. Il Crociato predilige gli attacchi a breve distanza e quindi è dotato di una resistenza ai colpi maggiore rispetto a tutti gli altri personaggi e di un potente colpo melee grazie al suo possente scudo. E’ inoltre in grado di curare gli altri membri del team e se stesso e pertanto è una classe particolarmente utile allo sfondamento.
L’espansione ha inoltre portato il level cap a 70 ed introdotto la possibilità di continuare il leveling anche oltre dando la possibilità di distribuire speciali punti abilità denominati punti Eccellenza a tutte le stats del personaggio: primarie, offensive, difensive e d’avventura. Tali punti inoltre non sono legati al singolo personaggio ma all’account e pertanto potranno essere spesi per personalizzare il vostro alter ego anche in successive run del gioco con classi differenti. I livelli di difficoltà sono stato rivisitati rispetto a quello di Diablo III e la lor articolazione in Normale, Difficile, Esperto, Maestro e Tormento è ora molto più bilanciata.
Altra interessante novità è rappresentata dall’Adventure Mode che permette ai giocatori di continuare ad esplorare quasi all’infinito, dopo la fine del gioco, il mondo di Sanctuarium al fine di completare incarichi affidati da Tyrael e generati in maniera casuale. Blizzard inoltre già con Reaper of Souls aveva posto fine allo spiacevole inconveniente causato dalla “casa d’aste” che, introducendo denaro reale nelle transazioni, al fine di arginare il fenomeno nato con Diablo II della vendita di item su ebay, aveva sostanzialmente allontanato i giocatori che non erano intenzionati di spendere soldi veri per procurarsi gli oggetti più rari. La possibilità di scambiare monete aveva poi determinato l’arrivo di giocatori-mercanti, il cui unico scopo era quello di vendere oggetti rari. Il sistema pensato da Blizzard con Diablo III: RoS, e denominato “Loot 2.0”, elimina la case d’asta ed impedisce il trasferimento di oro tra i giocatori. Durante l’avventura il denaro raccolto sarà molto minore rispetto al passato, ma il numero degli oggetti rari ritrovati si farà più frequente e soprattutto maggiormente adatto alla classe del vostro personaggio. Ogni singola boss fight darà accesso inoltre ad un oggetto leggendario random, pertanto l’esperienza di gioco varierà da player a player e l’esigenza di procurarsi items sul “mercato grigio” calerà drasticamente.
Persino le varie stats dei singoli oggetti sono state riviste in modo da permettere maggiore varietà alla personalizzazione del proprio personaggio (niente più giocatori tutti uguali quindi), che potrà essere anche favorita dallo scambio di oggetti tra giocatori amici, ma soltanto entro un breve lasso di tempo. Proprio quest’ultima caratteristica ci porta a parlare di una delle grandi new entries della Ultimate Evil Edition. Quando connessi il sistema verificherà automaticamente se all’interno della nostra lista amici altri players sono alla ricerca o potrebbero essere interessati ad oggetti da noi raccolti e non utilizzati, consigliandoci nel caso di scambiarli.
Sempre sul fronte multiplayer l’edizione in questione introduce il sistema “Apprendista” e “Nemesi”. Apprendista non fa altro che adeguare il nostro livello a quello degli altri partecipanti al party, evitando che in una stessa partita possano esserci giocatori dalle caratteristiche estremamente sbilanciate. Nemesi invece permette ai giocatori di vendicarsi di un nemico che ha ucciso più volte uno dei nostri amici, trasportandolo, potenziato in base al numero delle vittime mietute, direttamente nella nostra partita. Se avremo successo la ricompensa verrà inviata a tutti i nostri amici sconfitti.
Encomiabile infine la scelta di legare l’import del personaggio all’account e non alla piattaforma utilizzata: pertanto i giocatori che avranno deciso di cambiare “ecosistema” per questa next gen, potranno importare liberamente il loro personaggio sia che questo provenga da console Xbox che da quelle Playstation.
Il male come non l’avete mai visto
Dal punto di vista tecnico, sebbene non faccia gridare al miracolo, la nuova risoluzione a 1080p e i 60 fps della versione next gen offrono comunque uno spettacolo di tutto rispetto e degno della controparte PC. La buona stabilità del motore di Diablo III per console si conferma anche in questa edizione riveduta e corretta, con l’introduzione di nuovi giochi di luce e nuovi effetti particellari. Nel complesso le ambientazioni più cupe e “demoniache” introdotte dall’espansione RoS sono ora ulteriormente valorizzate.
Anche il mixing del comparto audio pare migliorato con bassi ancora più profondi e inquietanti. Perfetto il doppiaggio italiano che non fa mai rimpiangere l’audio originale.
Commento finale
Diablo III: Reaper of Souls Ultimate Evil Edition è il Diablo III definitivo. Migliorato sotto ogni punto di vista, reso praticamente infinito con l’introduzione dei punti eccellenza e dell’Adventure mode, in grado di tenervi impegnati a lungo anche dopo la sua conclusione, Diablo III Reaper of Souls Ultimate evil edition è sicuramente l’hack and slash RPG migliore presente su console. Lungi dall’essere un repack del terzo capitolo e dell’espansione Reaper of Souls, introduce novità di tutto rilievo. C’è da rammaricarsi, siamo d’accordo, che per poter avere l’esperienza definitiva di Diablo III si sia dovuto attendere tanto tempo, tuttavia questa considerazione non può incidere sul giudizio finale di un titolo che ora rappresenta l’eccellenza di genere.
Una piccola chicca, infine, per gli utenti Playstation: Blizzard, in collaborazione con Sony, ha introdotto un varco che permetterà ai giocatori di affrontare direttamente tutti gli infetti del mondo di The Last of Us. Preparatevi dunque a spappolare Clicker, Blooper, Stalker e Runner con armi che mai vi sareste immaginate di poter usare contro di loro.
Pro | Contro |
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– Tutte le novità di Reaper Of Souls in un’unica edizione
– Adventure mode e personalizzazione personaggio rendono il titolo infinito
– Un titolo next gen destinato a durare a lungo (finalmente!)
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– Comparto grafico eccellente ma non da next gen
– Il prezzo avrebbe potuto essere più basso considerato l’età complessiva dell’opera
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Voto Globale:95 |