Recensione Skullgirls 2nd Encore

Mazzate in due dimensioni, come ai vecchi tempi

Versione testata PlayStation 4.

Tra gli anni ’90 e i primi anni Duemila qualsiasi sala giochi e stabilimento balneare degno di nota possedeva un accessorio preposto al divertimento fondamentale: un cabinato dei videogiochi, quelli con levette indistruttibili e bottoni grossi, colorati e cattivi. Quando le cose andavano bene ce n’erano anche più di uno e allora era facile che uno di essi fosse un piacchiaduro. I picchiaduro di una volta, quelli in due dimensioni, con dieci personaggi carismatici che imparavi a conoscere meglio dei tuoi famigliari per battere gli amici. Skullgirls 2nd Encore dei Lab Zero Games è proprio questo: il divertimento violento e colorato di tanti anni fa, ma riproposto in salsa moderna con tutti i vantaggi che ne conseguono. Preparate il secondo controller per un vostro amico: è tempo di picchiarsi senza un domani.

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Fate attenzione a ciò che desiderate

Una leggenda narra l’esistenza dello Skullheart, un manufatto a forma di teschio prodigioso capace di esprimere i desideri di una persona di sesso femminile. Non c’è niente di pervertito in questo (a differenza di qualche dettaglio grafico del gioco in sè), semplicemente esso funziona solo con le donne, ragazzine o vecchiete che siano. Tutto molto bello insomma, se non fosse che nel novantanove virgola nove percento dei casi lo Skullheart si trasforma in un’arma micidiale distruttrice di mondi: se la persona che esprime il desiderio non possiede un cuore puro, ma prova anche in una minuscola percentuale qualcosa di simile all’egoismo, all’individia, all’avidità e consimili, allora esso trasformerà l’ospite in una skullgirl. Vale a dire in un demone dotato di volontà propria e poteri eccezionali, potenzialmente omicida nei confronti di qualsiasi cosa. E questo non è un bene.

Quando in una non meglio definita città americana si rivela la presenza di uno Skullheart a cui si attribuiscono alcuni distastri in cui hanno perso la vita dei cittadini, le nostre ragazze entrano in azione per fermarlo. Le protagoniste, salvo un paio di eccezioni maschili, sono tutte rigorosamente donne formose, letali, violente, ma anche zombificate, non umane o robotiche, che muoiono dalla voglia di picchiare il cattivo di turno che si frappone tra esse e lo skullheart. La loro psiche è anche abbastanza credibile, tanto da ritrovarcisi molto spesso a pensare “beh, dopotutto è giusto che il cattivo venga gonfiato di botte”. La modalità storia permetterà di giocare volta per volta nei panni di ciascuna delle protagoniste, di venire a conoscenza di dettagli preziosi circa il loro passato e le aspettative verso il futuro: ognuna di essere, a prescindere da quella con cui sceglierete di giocare, dopo diversi combattimenti intermezzati dalla narrazione vera propria si ritroverà a sfidare come ultimo nemico lo skullheart in persona.

La narrazione serve fondamentalmente a familiarizzare con i personaggi, tutti ottimamente caratterizzati, e ad apprendere il loro stile di combattimento: la tentazione di saltare i vari discorsi fino al prossimo duello spesso è forte, ma equivale a perdersi un ottimo doppiaggio in lingua inglese e risvolti della storia che possono rivelarsi molto interessanti. Dopottutto se si muore dalla voglia di combattere e basta, c’è l’apposita modalità in singolo e multigiocatore: ma il comparto narrativo soprattutto in un contesto del genere è una vera e propria chicca inaspettata.

Quadrato, salto, cerchio, triangolo, quadrato…

Skullgirls 2nd Encore è un picchiaduro bidimensionale vecchia scuola: è forte sin dall’inizio, almeno per il giocatore occasione, la sensazione che premendo tutto si possa comunque vincere. Il più delle volte a modalità di gioco “facile” questo avviene tranquillamente, ma già a “normale” viene richiesta una decisa attenzione e le cose si complicano all’ennesima potenza negli altri livelli di diffocoltà ancora superiori, riservati agli intenditori del genere. Fondamentale è dunque innanzitutto familiarizzare con i vari personaggi, apprendere il loro stile di combattimento ravvicinato e a distanza, esplorare tutte le mosse possibili da effettuare, suddivise tra colpi potenti e meno potenti: il tutto può lasciare inizialmente assai spaesati, ma l’opzione “tutorial” e la lista delle mosse e combo sono disponibili in qualsiasi momento. Il passo successivo è naturalmente l’apprendimento delle combo dei propri personaggi preferiti, con cui iniziare a macinare nemici su nemici. Se poi avete a disposizione un arcade stick da collegare alla PlayStation, con la precisione e la rapidità che da esso consegue avrete fatto tombola.

La produzione Lab Zero Games si prodiga di modalità di gioco: oltre la storia dei singoli protagonisti c’è la modalità sopravvivenza, in cui i nemici controllati dall’intelligenza artificiale si succederanno implacabili l’uno all’altro fino a stremarvi, oppure un combattimento bonus contro il boss finale nella modalità denominata Marie 300%, in cui se non sarete degli ottimi giocatori la skullgirl vi riempirà di botte senza che possiate fare praticamente nulla per infliggerle il benchè minimo danno. Ancora, si possono creare i propri combattimenti ideali in modalità 1 VS 1, 2 VS 2 o 3 VS 3 contro il computer, al fine di fare pratica o di vedere come quest’ultimo riesce a gestire ed utilizzare personaggi con cui si ha ancora poca praticità. Senza neanche citare il comparto multigiocatore, vi ritroverete a giocare per ore ed ore contro orde di zombie, robot e tizi nerboruti da mettere al tappeto prima che tocchi a voi la medesima sorte.

Nessuno verrà risparmiato

Con un secondo controller è questione di un attimo prendere a botte il vostro migliore amico comodamente nel salotto di casa, con battaglie a tutto schermo e fluidità inalterata: anche nella modalità versus in locale saranno disponibili combattimenti in cui potrete utilizzare fino a tre personaggi contro quelli dell’avversario. Se credete di essere così forti potete provare a giocare con uno solo contro tre dei suoi. Difficilmente vincerete, ma se il miracolo dovesse accadere volete mettere la soddisfazione? Qualora invece il locale non vi soddisfi completamente Skullgirls 2nd Core prevede ovviamente battaglie online in cui potrete malmenare cose e persone provienti dai quattro angoli del globo, con tanto di selezione dettagliata della provenienza. E’ possibile entrare in stanze create dai propri amici, aprire una propria stanza accessibile a chi desiderate, o avviare “partite veloci” con cui sfidare il primo che capita a tiro, proveniente da qualsiasi zona. Purtroppo spesso queste modalità sono “veloci” solo di nome ma richiedono qualche minuto di pazienza di troppo prima di avviarsi, o semplicemente non si avviano affatto data la carenza di giocatori su console casalinghe. Non disperate comunque, perseverando troverete l’avversario tanto agognato.

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Bello da vedere e da sentire

Skullgirls 2nd Core è divertentissimo da giocare, ma fortunatamente non si scherza neanche sotto il comparto artistico e tecnico. Visivamente parlando gli ambienti giocabili non sono moltissimi e a dire la verità restano anche piuttosto sullo sfondo nel dinamismo dei combattimenti,
ma lo stile cartoonesco e palesemente esagerato delle animazioni, dell’aspetto e delle movenze dei protagonisti saltano immediatamente all’occhio, facendo innamorare soprattutto gli amanti del genere. Le succinte vesti delle eroine alternano sapientemente tonalità calde e fredde, colori freschi e vivaci e altri più smorti, il tutto condito da uno stile orientato verso ambienti e contesti dark, macabri e lovecraftiani, ma inseriti nel contesto della grande metropoli americana. Non stupitevi dunque se troverete uno zombie o una divinità egiziana a spasso tra i tombini e i locali notturni: è tutto normale. Ed è proprio l’innocente normalità che trapela dalla produzione a testimoniare la riuscita di tutta l’orchestrazione.

Anche il comparto sonoro non ha nulla da invidiare a produzioni nettamente più costose (vi ricordiamo che questo gioco costa “solo” venti euro): il doppiaggio è onnipresente, risucito e ben caratterizzato; le musiche di gioco sono suggestive, mai invadenti, adatte ai vari contesti che si presentano, e ben presto vi ritroverete a gridare “it’s showtime!” assieme al telecronista prima di ogni battaglia. Tecnicamente parlanto non ci sono mai rallentamenti nè caricamenti invasivi e la fluidità è semplicemente perfetta, soprattutto tenendo conto che in un piacchiaduro bidimensionale sarebbe un errore imperdonabile e ingiustificabile per la giocabilità.

Commento finale

Skullgirls 2nd Encore è una piccola perla che gli appassionati del genere non possono per alcun motivo lasciarsi scappare, ma che sa affascinare anche chi non  è particolarmente attratto dai picchiaduro duri e puri. Forte del carisma delle sue protagoniste, di un comparto tecnico di prima qualità e di una longevità potenzialmente infinita, offrirà ore ed ore di divertimento in compagnia di amici, nemici, guerrieri accaniti e, soprattutto, delle skullgirls. Non fatevi gonfiare di botte senza combattere valorosamente!

Pro Contro 
– Divertente, frenetico, ipercinetico
– La storia e i personaggi hanno carisma da vendere
– Artisticametne ineccepibile
– Leggermente ostico ad un primo approccio
– I comandi richiedono tempo per essere assimilati in modo ottimale
– Server online migliorabili
  Voto Globale: 80 
 
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