Recensione Rocket League – Calcio e Motori

Macchine che giocano a pallone? Ma che caspita…

Versione testata PC. 

Ok, vi ricordate quel popò di gioco chiamato Supersonic Acrobatic Rocket-Powered Battle-Cars? No? D’altronde con un nome così diretto ed immediato, come potreste. Insomma, quello è stato il primo Rocket League, chiamiamolo così, che è uscito nel lontano 2008. Sviluppato da Psyonix Studios, il gioco cercava di presentare una nuova realtà di sport: altro che PES e FIFA, ora a calcio si gioca con la macchina. Non sappiamo bene di quanto oppio gli sviluppatori fecero uso, sappiamo però che uscì questo Supersonic qualcosa, detto anche “ctrl+v”, che entrò ben presto nel cuore di migliaia di giocatori. Come? Saranno state le dinamiche, le acrobazie, gli assurdi lanci di una palla grande quanto una casa, ma in qualche modo venne abbastanza apprezzato, tant’è che gli sviluppatori decisero nel 2011 di crearne il sequel. 
Il perché? Ancora oggi me lo chiedo; un gioco senza trama alcuna, senza storia, senza personaggi, senza ordine cronologico delle cose, un sequel? La cosa sorprendente è che su Steam spopola così come per console, complice anche l’arrivo lo scorso mese gratuitamente per gli utenti Plus e allora perché non provarlo anche noi? 

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«ATTENZIONE, NUMERO!!!»

Ma che gioco di calcio è se non c’è la fantastica voce di Piccinini che commenta con “numerooo” anche quando ti allacci le scarpe? Anche perché, aivoglia a numeri su Rocket League. Ma vabbè, tanto neanche Fifa ha più il suo duo storico. Forse qualcuno di voi sarà ancora un po’ scettico sul fatto che secondo noi è un sequel privo di senso, però diciamoci la verità: sostanzialmente è lo stesso gioco di prima con una grafica migliore. Dunque cosa è cambiato? Niente. Stesse modalità, stesse dinamiche, stessi obiettivi, stesse regole e persino stesso pallone. E allora che senso ha fare un “sequel” che più che altro è un remake se non c’è niente di veramente nuovo? E’ come se Fifa decidesse di ri-creare il suo titolo del 2000 con una grafica attuale lasciando invariati schemi di gioco, movimenti, modalità e tutto il resto.  Andiamo però ad analizzare la schermata pricipale.

Il menù è molto gradevole, con le varie modalità su uno sfondo con un bell’artwork e le varie canzoni che lo animano. E’ presente la classica esibizione (alias “amichevole”) dove si può scegliere la location (attualmente ce ne sono 6), il livello di difficoltà dei bot, le dimensioni della squadra (da 1 a 4 giocatori per team) ed anche l’opzione handicap, dove potrete far vedere al computer chi comanda. Ricordo ancora quest’opzione sul gioco della WWE, non era molto divertente… quante mazzate. Un’altra modalità è “stagione”, che sicuramente voi tutti saprete di cosa si tratta: è sostanzialmente il campionato dove si potrà decidere la sua durata in settimane, scegliere i compagni di squadra, impostare la difficoltà e cimentarsi ad affrontare le altre 9 squadre che completano la classifica.

Arriviamo però alle cose forse più interessanti del gioco: il garage e l’allenamento. Vi chiederete quale assurdità è mai questa, però sì, tralasciando il multiplayer che è il fondamento su cui si regge il gioco, l’allenamento ed il garage sono stati fatti abbastanza bene. Da una parte troveremo una davvero vasta scelta di personalizzazione dei veicoli, nonché i veicoli stessi e tutte le modifiche apportabili. Attualmente sono presenti 10 veicoli, ovviamente non tutti sbloccati, che possiamo scegliere. Infatti all’inizio avremo poca possibilità di scelta in tutto il set custom ma potremo sbloccare tutti gli articoli completando i vari obiettivi che il gioco ci pone. Questi ultimi sono davvero semplici da completare e già dopo poco tempo di gioco ne abbiamo terminati la metà. Una volta scelto il nostro veicolo preferito, bisogna procedere con la trasformazione: da una semplice macchina ad un vero e proprio bolide. E come ci si riesce? Semplice, mettendogli un cappello sopra. Sì, signore e signori, nel gioco possiamo scegliere un cappellino da mettere in testa alla nostra macchinina, cose improbabili anche nei concorsi di bellezza canini. Un’altra genialata è quella di attaccare una bandierina di vario tipo nella parte posteriore, e sapete qual è la cosa bella? Ci sono più cappelli (no, non è team fortress) e bandierine da scegliere rispetto agli adesivi o alla pittura che invece dovrebbero essere tra le cose fondamentali. Pff, il nuovo Need for Speed impari. Fortunatamente gli sviluppatori hanno rimediato alla scarsa mancanza dei due fattori introducendo molti cerchioni e ancor di più scie del nitro. Oh sì, una volta entrati in partita potremo sfrecciare a forza di NOS e bisogna dire che le animazioni di quest’ultimo sono davvero molto carine ed originali. Ultimeremo il nostro bolide provvisto di cappello e bandierina con un adesivo di bell’effetto (peccato la scarsità, anche questi rendono davvero bene) ed una pittura diretta ed intimidatoria (si possono scegliere solo due colori decidendo se renderli lucidi, semi-lucidi e così via) così che i nostri avversari penseranno di aver davanti un giocatore abile alla guida come Alonso, con la tecnica calcistica di Baggio, l’ignoranza del mitico Gattuso e lo scontro diretto di Zidane, per poi magari scoprire che guidiamo come l’ultra novantenne di nonna Marcella, che abbiamo la tecnica di Materazzi sulla fascia, la raffinatezza di Paris Hilton dopo la manicure e l’imponenza del ragionier Fantozzi. Prima di sfoggiare la nostra classe al mondo intero dobbiamo prima sgranchirci gli ingranaggi facendo un pò di allenamento.

«Ma come diavolo si gioca»

Entriamo dunque nella modalità allenamento che abbiamo trovato molto carina. Si può scegliere tra un allenamento libero, il tutorial di base, l’affinamento delle tecniche da attaccante, portiere e superman. Il tutorial è suddiviso nelle tecniche elementari, ovvero i primi accenni di movimenti, e in tutorial avanzato dove si imparano acrobazie più complesse a seconda delle evenienze. Nell’allenamento specifico per attaccante troviamo differenti situazioni offensive abbastanza ben pensate per spingere in avanti ed essere degli assi sotto porta (anche perché per imparare a fare un “tiro” come si deve bisogna soffrire) mentre in quello per portiere bisognerà respingere il contrattacco avversario prendendo pallonate a più non posso parando anche con la bandierina. Poi c’è l’allenamento aero, la vera chicca su cui tutto il gioco si basa, ovvero i grandi salti (sempre con più fisica del cavallo di Skyrim). Una volta completato il tutto, essendo diventati quasi dei fuoriclasse, ci facciamo qualche amichevole in vista poi di aprire come cozze gli avversari reali nel multiplayer. Dopo un conto alla rovescia di 3 secondi partiamo all’impazzata per cercare di prendere subito il possesso di palla, posizionata al centro del campo e tentare subito la corsa al gol. Ci sono varie postazioni nel campo che ci consentono di riempire la nostra scorta di nos per essere più veloci dei nostri avversari. Con il turbo attivo, i comandi diventano ovviamente più difficili da gestire, ma una piccola soddisfazione arriva quando, dopo un paio di secondi del nostro ossido di diazoto attivo, acquisiamo una velocità tale da distruggere una macchina avversaria se ne veniamo a contatto.

Sì, questo gioco è una specie di crossover, un pò come Vin Diesel nelle macchinette a scontro che insegue un pallone destabilizzando le auto nemiche. Cavolo, in effetti come trama per il prossimo F&F ci potr
ebbe stare. In ogni modo la gioia dura un paio di secondi in quanto l’avversario respawna e torna all’azione. Il campo è una specie di gigantesca cupola con le porte intagliate e la possibilità di saltare in ogni dove. Ma ciancio alle bande, la partita dura solamente 5 minuti e non c’è tempo di saltellare di qua e di là. I comandi generali sono ben fatti, il veicolo risponde bene ad ogni nostra pressione e possiamo sbizzarrirci in qualsiasi nostra ascesa al cielo, cose che neanche in Galactic Football. Dopo ogni goal segnato, palla al centro, 3 secondi e si ricomincia. Bisogna dire che le partite, vuoi per i salti mortali vuoi per la durata breve, sono molto dinamiche, dirette, costringono il giocatore a tenere il passo e non perdere mai di vista il pallone. Per questo motivo ci sono due tipi di inquadratura: quella normale in terza persona (o forse dovrei dire in terza veicolo… ok, sono pessimo) o quella bloccata sulla palla comodamente cambiabili velocemente con la barra dello spazio. Un’idea intelligente, molto utile per non perdere mai di vista la scena di gioco, anche se ha ancora qualche problema, specialmente quando ci arrampichiamo sulle pareti dove non si capisce più niente. Al termine della partita, ovviamente usciti vittoriosi dall’incontro, la domanda sorge spontanea: a cosa ho appena giocato? E’ mix di cose insolite, che però lo rendono molto gradevole all’inizio, risultando piuttosto piacevole; dopo aver segnato un goal di chiappa con la macchina, che neanche se ci riprovi 1000 volte ci riesci, beh una risata ci scappa. Forti della nostra vincita, siamo pronti a mettere in ridicolo l’utenza mondiale quindi ci spostiamo nel multiplayer.

«Ma non vale, la sua macchina è più forte.»

Finalmente arriviamo al punto caldo del gioco, la vera chicca, il vero centro del poco significato che questo gioco ha. Se nel comparto single player non c’è niente di nuovo rispetto al resto, risultante noioso dopo alcune partite, possiamo però gustarci un po’ di sana competizione. Ma diciamoci la verità, sana competizione nel gioco online? Di sano ci sono solo le parolaccie che volano da una mamma all’altra. Infatti una volta iniziata la partita ci accorgiamo che non stiamo più giocando con i bot e che questi ci massacrano. Bisogna apprestarsi a correre di qua e di là, prendere il pallone, schiantarsi, fare continui lisci (all’inizio è più semplice passare accanto al pallone, anche se è gigante, che prendenderlo per bene) e ripartire contropiede, anche perché ogni azione portata a termine come potrebbe essere una parata, un allontanamento della palla dalla propria difesa, un goal, una palla in mezzo e via discorrendo, garantisce dei punti che decideranno al termine della partita il giocatore migliore. Non c’è molto da dire, alla fine è sempre calcio, una volta imparate quelle poche tecniche che ci sono, è fatta, anche se sicuramente nelle prime ore di gioco, ogni minimo nostro movimento da grande soddisfazione e giocare contro altra gente rende il tutto più frenetico e godibile.

Nelle partite online possiamo sia scegliere di giocare match normali, sia partite classificate che, attraverso un sistema di ottenimento dei punti, consentono al giocatore di entrare a far parte della classifica. Inutile dire che entrare in una ranked, in un gioco pazzo come questo, urlare come un ossesso è il minimo. Si possono scegliere 4 diverse regioni a cui accedere (Europa, USA Ovest, USA Est, Oceania, Sud America) e i server sono abbastanza stabili, non ci sono cali di frame significativi a meno che voi non giochiate connessi ad un server boliviano, dunque l’esperienza di gioco non viene intaccata negativamente in alcun modo. All’inizio, per via del grande accesso simultaneo di persone non previsto dagli sviluppatori, il matchmaking è stato messo a dura prova dando non pochi problemi; ovviamente è una cosa normale e qui l’intervento del team è stato immediato, rimediando in un periodo molto breve tanto che ad oggi il gioco non presenta più questi difetti. 

Ci facciamo una partitina a Rocket League con la macchinina del papi?

Il comparto tecnico del gioco è ben fatto. Grafica molto buona che rende bene anche i particolari dell’erba, il suo movimento e le ombre. Belle animazioni per quanto riguarda il nos, buona l’integrazione degli adesivi, degli oggetti in generale ma soprattutto dei dettagli del veicolo che seppur compie 20 giravolte al secondo non si trovano sbeffe o immagini troppo “pixellose”. Anche le dinamiche molto buone e fedeli, comandi pochi, semplici ma immediati e reattivi; raramente si incontrano intoppi. Il comparto audio è forse quello realizzato meglio: chiari e distinti i suoni in partita, sebbene non siano variegati e complessi, piacevole l’intrattenimento musicale nei vari menù del gioco. In linea di massima dunque, non c’è molto da dire, è un gioco semplice che vuole andare ad infondere il divertimento nelle persone senza tante pretese a livello tecnico.

Commento finale

Rocket League è un gioco che fondamentalmente offre poco, ma lo offre bene. Non aspettatevi quale particolare capolavoro perché no, non lo è, anzi. Il livello di personalizzazione, seppur buono in alcune categorie, ha molte lacune in altre; le modalità di gioco sono quelle classiche di un gioco di calcio, ma a questo punto non ha senso aver integrato questo sport con i veicoli. Da un gioco malato del genere, ci si aspettano comunque diverse modalità, diverse mappe con ognuna il proprio obiettivo, rampe, più veicoli, puntare di più sulla distruzione e via discorrendo. Un’idea folle che magari, gestita meglio, avrebbe portato una ventata di freschezza in questa estate torrida piena di remake e retrocompatibilità. Sicuramente neanche gli sviluppatori si immaginavano un successo simile, però anche la decisione di sviluppare un sequel che sequel non è, non è molto condivisibile. Una grande patch su Supersonic quello là, un maggiore supporto e si sarebbe potuto evitare, altrimenti chiamiamolo pure remake che suona meglio. E sinceramente, di remake siamo abbastanza stufi ma questa volta cerchiamo di prenderla positivamente: è comunque un team molto giovane che magari voleva riprovarci e partire con il piede giusto e che tutto sommato ha fatto un buon lavoro. Il titolo si lascia giocare tranquillamente: frenetico all’inizio ma con il passare del tempo sempre più monotono e noioso, specialmente per la mancanza di modalità. Con qualche spunto giusto e qualche idea in più, con qualche piccola implementazione, Rocket League potrebbe ambire a molto di più e rendere ancora più bello il multiplayer, sua ancora di salvezza. Anche perché se si vuole creare un gioco alternativo, come Rocket League vuole essere, di sicuro non possono essere presenti solamente le modalità classiche di un gioco di calcio. Il costo è più che ragionevole quindi, per tutti gli amanti dei motori e del calcio, dei voli più assurdi delle Hot Wheels, è assolutamente un gioco da comprare, regalerà sicuramente molte ore di divertimento. Forti di questo successo e delle grandi entrate di liquidità speriamo che gli sviluppatori lo supportino ed espandano al meglio.

Pro Contro 
– Divertimento e soddisfazione…
– Frenesia, dinamicità, pazzia.
– Buon comparto t
ecnico.
– … Almeno in un primo periodo.
– Modalità single player ed alcune categorie di oggetti molto scarne.
– Mancanza di modalità alternative al classico calcio.
  Voto Globale: 70 
 
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