Recensione Hatsune Miku: Project Mirai DX

Benvenuti nel mondo dei Vocaloid!

Versione testata 3DS.

Creato da SEGA in collaborazione con Crypton Future Media, Hatsune Miku: Project Mirai DX è una serie spin-off dell’originale Hatsune Miku: Project Diva, con cui condivide la tipologia di gioco e molte delle meccaniche che rendono i titoli della serie unici. Il titolo che ci viene proposto da SEGA è in realtà la seconda edizione del titolo, che prende il nome di Hatsune Miku: Project Mirai 2 in terra del Sol Levante.

Prima di andare avanti, però, è giusto conoscere i retro-scena della protagonista, dunque: come nasce Hatsune Miku? Hatsune Miku è originariamente la mascotte di Vocaloid 2, un applicazione facente uso di un sintetizzatore software che permette, tramite l’input di un testo e di una melodia, di creare una voce. Hatsune Miku diventa talmente tanto famosa da divenire una vera e propria idol, diventando protagonista di diversi concerti e mettendosi in mostra tramite una proiezione olografica all’interno dei concerti stessi; Hatsune Miku è una ragazza dai lunghi capelli color verde acqua.

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Dunque, cosa dobbiamo fare?

Hatsune Miku: Project Mirai DX non vanta di certo una narrativa d’alto livello, anzi, tutt’altro essendo la narrativa assente all’interno dei titoli facenti parte di questa saga; il gioco, d’altronde, è un Rhytm Game e non ha di certo bisogno di una storia per poter essere giocato e goderne a pieno, è dunque il gameplay a giocare un ruolo fondamentale nell’esperienza che SEGA e Crypton Future Media hanno deciso di plasmare.

Contrariamente alla serie principale, che vi ricordiamo prende il nome di Project Diva, in Project Mirai DX i Vocaloid non avranno apparenze simili a quelle umane ma bensì saranno ispirati ai propri Nendoroid, con un rapporto testa:corpo di circa 3:1.

Piuttosto che continuare con i paragoni, però, concentriamoci adesso sul titolo in nostro possesso; Hatsune Miku: Project Mirai DX fa buon uso delle possibilità offerte dalle console portatili della famiglia Nintendo 3DS, permettendo di affrontare i vari brani proposti all’interno del Rhytm Game tramite l’ausilio dei tasti fisici della console –  tramite la pressione, dunque, dei tasti: A, B, X, Y oppure le freccette direzionali – oppure tramite il touch screen – in questo caso all’interno del touch screen verranno designati uno o più “tasti” che dovranno essere “toccati” al momento giusto.

Fatta la scelta del brano che intendiamo affrontare e la tipologia di controlli da utilizzare potremo inoltre scegliere il livello di difficoltà; da prima saranno disponibili Facile e Normale, poi sarà sbloccata la modalità Difficile. Tutti e tre i livelli di difficoltà vanteranno un punteggio separato. A tal proposito è nostro dovere indicare, per i perfezionisti, l’alto tasso di attenzione da dover riporre durante l’esecuzione di un brano; per poter infatti ottenere il punteggio perfetto sarà necessario completare il brano in una sola combo (senza ottenere mai punteggi inferiori al “Fine”).

Per i più fanatici sarà possibile ammirare, durante l’esecuzione dei brani, l’interpretazione dei brani stessi da parte dei Vocaloid a discapito, però, di non riuscire a tenere traccia dei tasti da premere.

Dunque, ciò che Hatsune Miku: Project Mirai DX ha da offrire è tutto qui? Ovvio che no, piuttosto che essere semplicemente un Rhytm Game, il titolo propostoci da SEGA ci permetterà di vivere con la mascotte che sceglieremo poco dopo aver avviato il titolo, con cui potremo divertirci giocando anche ad Othello oppure a Puyo Puyo. Vivremo inoltre sotto lo stesso tetto ed avremo la possibilità di decorare la nostra casa acquistando varie tipologie di arredamento.

La moneta del gioco si otterrà completando i brani che ci vengono proposti, maggiore sarà il punteggio e la votazione che otterremo, maggiore sarà la ricompensa in denaro che ci verrà fornita; sarà inoltre possibile guadagnare qualche moneta extra all’interno dei brani ruotando lo stick analogico (nel caso dei controlli fisici) oppure disegnando dei cerchi (nel caso dei controlli touch) in determinate sequenze che prevedono la pressione continua di un tasto o del touch screen stesso.

Le restanti funzionalità variano dalla possibilità di utilizzare il nostro Nintendo 3DS come sveglia (tenendolo in Stand-By e non spegnendolo) alla possibilità di creare i nostri brani.

Il gioco, purtroppo, non vanta una modalità multigiocatore; sarà però possibile scambiare le proprie “carte d’identità” tramite le funzionalità offerte da Streetpass e Spotpass.

HatsuneMikuCast

Guarda che bello!

Il comparto tecnico di Hatsune Miku: Project Mirai DX non è di certo il migliore visto su console portatile Nintendo, ma riesce tuttavia a difendersi egregiamente sia dal punto di vista grafico che dal punto di vista sonoro. Il titolo, infatti, vanta dei modelli poligonali eccezionali, a discapito però delle ambientazioni spesso poco curate e con texture dalla dubbia qualità; il comparto sonoro, invece, eccelle – d’altronde si tratta di un Rhytm Game!

Commento finale

Hatsune Miku: Project Mirai DX è un titolo difficile da valutare; un esuberante mix di meccaniche di gioco già viste e sempre divertenti, un cast di personaggi incredibili ed una grande varietà di brani di affrontare, oltre a dei simpatici extra che vanno fuori dai normali canoni dei Rhytm Game, fanno del titolo una vera perla. Anche il comparto tecnico riesce a sorprendere, nonostante i limiti tecnici imposti dalla console, ciò che tuttavia pone un freno al nostro entusiasmo è l’effettiva validità della proposta di SEGA. In terra del Sol Levante un titolo del genere è un sicuro successo, in Occidente, forse, sarebbe stato il caso di proporlo come titolo budget.

Il titolo, d’altronde, non vanta dei brani facilmente riconoscibili o conosciuti dalle nostre parti, e forse sarebbe stato il caso di proporre un’idea simile a quel che fù ai tempi del Nintendo DS il mitico Osu! Takae! Ouendan, importato poi in occidente sotto il nome di Elite Beat Agents; alla base vi era lo stesso gameplay, ciò che cambiava era in realtà la playlist di brani proposti, che si adattava perfettamente ai titoli più in voga in occidente nel suo periodo
di lancio.

Pro Contro 
– Divertente, vario, colorato
– Ampio numero di brani disponibili…
– Un vasto cast di personaggi
– Non solo Rhytm Game…
– … per lo più sconosciuti al pubblico occidentale
– … ma anche qualche passatempo che raramente utilizzeremo
– Prezzo elevato per una produzione che vanta una playlist per lo più sconosciuta
  Voto Globale: 70 
 
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