Recensione Titanfall 2

Pronto per il Titanfall?

Versione testata: PC – Origin

Quando penso a Titanfall 2 inevitabilmente penso alla querelle di qualche anno fa che ha riguardato gli allora membri di Infinty Ward, Vince Zampella e Jason West, e il board di Activision. Per chi non ricordasse quei fatti, risalenti oramai ad un lustro fa, un breve riepilogo: West e Zampella accusano Activision di aver violato un accordo riguardante la distribuzione degli utili derivanti da CoD Modern Warfare, Activision risponde che i due hanno violato alcune clausole del contratto che legava la software house al publisher: in un incontro avvenuto a porte chiuse per risolvere la questione, la discussione degenera e, stando a quanto riportato da alcuni insider i quattro presenti a quella riunione finiscono per darsele di santa ragione fino all’intervento della sicurezza e all’allontanamento dei due founder di Infinty Ward e padri della serie che tanto ha dato in termini di immagine e soprattutto economici ad Activision. Per la serie Call of Duty e per il team di Infinity Ward è l’inizio di un inesorabile declino, per West e Zampella è invece l’inizio di una nuova età dell’oro con la creazione già pochi mesi più tardi il loro licenziamento, di Respawn Entertainment e il lancio di Titanfall, un innovativo Fps che ha segnato, come aveva fatto CoD, il solco per la gran parte degli FPS futuristici che sarebbero arrivati negli anni successivi.

Quando penso a Titanfall quindi non posso non pensare a cosa avrebbe potuto essere Call of Duty se la spiacevole parentesi di cui sopra non fosse mai avvenuta; poi penso a quello che Activision ha fatto della sua serie più importante e tiro un respiro di sollievo: l’aver lasciato carta bianca a due geni come i due founder di Respawn ha dato i suoi frutti regalandoci uno degli Fps più frenetici e divertenti degli ultimi anni ed un erede almeno spirituale ad uno degli Fps che ha fatto la storia del medium. Titanfall 2 prosegue nel solco tracciato dal suo predecessore migliorando tutti, o quasi, gli elementi che avevano decretato il successo del primo capitolo introducendo nuove modalità nel multiplayer, una gestione più profonda e tattica delle diverse classi dei Titan e soprattutto una campagna, breve si, ma incredibilmente intensa e appassionante che vi terrà incollati allo schermo, più che per la trama abbastanza labile, per alcune soluzioni di gameplay originali e terribilmente divertenti ed un level design davvero senza pari.

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Scontro fra Titani

La trama ci vede nei panni di Jack Cooper, un fuciliere della milizia che si occupa di combattere l’IMC una mega corporation che fa dello sfruttamento intensivo e senza remore delle risorse energetiche e ambientali dei paesi colonizzati, la sua unica ragione di esistenza e l’Apex il suo braccio di mercenari armati. Dopo una prima iniziazione al combattimento che funge da “furbo”tutorial, il nostro Cooper si ritrova improvvisamente costretto a vestire i panni del “pilota”, una sorta di corpo scelto della milizia ed unico in grado di pilotare i Titan, enormi mech dotati di una propria IA e di una connessione cerebrale con il pilota alla guida grazie al casco indossato. Gli eventi che si svilupperanno nelle quasi cinque ore di gioco necessarie a vedere i titoli di coda, ci spingeranno ad acquisire una certa familiarità con il nostro Titan, un po’ restio a comprendere il senso di umorismo del nostro alter ego e, sebbene la trama non sia delle più originali, la scansione degli eventi narrativi è in crescendo, veloce, intensa ed appassionante, sopratutto per alcune trovate di gameplay che ci hanno lasciato davvero senza fiato. Senza voler spoilerare nulla della trama vi basti sapere che grazie ad un congegno in grado creare fratture spazio temporali, il gioco offre ad un certo punto alcune fasi di platforming davvero ben studiate e divertenti che esaltano le caratteristiche del gameplay tutto salti e scivolate proprio della serie.

Dal punto di vista del gameplay, il gioco alterna fasi da shooter più tradizionale in cui il retaggio di Call of Duty si fa sentire (e apprezzare) soprattutto nel feeling delle armi,  a fasi caratterizzate da un flusso senza soluzione di continuità fatto di salti, shooting, scivolate, e ancora shooting, camminate sui muri e doppi salti che segnano una differenza abissale con il resto della concorrenza proprio per il loro inarrestabile “momentum” che in più di qualche occasione offre al giocatore una palpabile sensazione di onnipotenza. Quest’unico flusso di gioco, che in qualche modo avvicina Titanfall 2 a Mirror’s Edge, (un caso che siano entrambi dello stesso publisher?) è ulteriormente esaltato da un level design che lascia davvero poco al caso: assecondarlo significa comprendere l’esperienza che questo titolo ha da offrire.

Eliminare i nemici non è più una questione di numero o di forza bruta, ma di eleganza ed agilità: una incredibile danza della morte scandita a suon di passeggiate sui muri che sfidano ogni legge della fisica ed interminabili scivolate necessarie, o forse no, a portarvi lontano dai colpi degli avversari o alle loro spalle per terminarli con esecuzioni brutali. E poi ci sono i Titan. Con loro in campo il gioco si trasforma ulteriormente e alla poesia omicida del pilota, si sostituisce la forza bruta del Titan che vi fa dimenticare d’emblée l’eleganza del colpo, sostituendolo con la brutalità di un attacco nucleo ben assestato nel petto del titan rivale.

L’esperienza appena descritta è naturalmente esaltata dalla campagna single player grazie al sapiente lavoro di level design di Respawn, ma resta intatta nelle sue caratteristiche essenziali nel multiplayer online in cui, alle tradizionali modalità deathmatch, cattura la bandiera e king of the hill, se ne affiancano di molto più peculiari, come “Colosseo” in cui una volta procurati i biglietti (sbloccabili random con prestazioni decenti nel multiplayer, o in crediti) vi troverete affrontare in 3 match consecutivi un singolo avversario in una enorme arena piatta, o Scontro fra Titan, in cui una squadra di cinque Titan sfida l’altra in un “last man standing” davvero interessante. Proprio questa modalità, grazie alle peculiari caratteristiche dei sei Titan disponibili, risulta essere molto tattica necessitando una attenta pianificazione degli attacchi e soprattutto un lavoro di team che in un gioco competitivo online può davvero fare la differenza. Fa il suo ritorno inoltre la modalità Logoramento, una delle più riuscite ed apprezzate del primo capitolo che mette in campo tutto quanto di buono il titolo di Respawn ha da offrire: scontri fra titan in paesaggi urbani, battaglie a terra tra piloti supportati da NPC controllati dalla IA. Altra modalità peculiare, infine è “Caccia alla taglia”, una sorta di Deathmatch a squadre nel quale le kill di piloti e IA nemiche sono finalizzate all’accumulo di crediti (anche rubati al pilota avversario) da depositare “in banca”, al termine di ciascuna ondata. Si tratta di una delle modalità più giocate perchè permette ai giocatori di accumulare molto in fretta punti e in questo modo migliorare il proprio personaggio

E’ però il Titan che da il nome al gioco a rappresentare il vero punto di forza della produzione. Mentre nel single player il nostro BT può adattarsi a diversi contesti, raccogliendo le armi dei Titan distrutti al termine di ciascun livello, nel multiplayer occorrerà scegliere il Titan da schierare in battaglia. Come detto ciascuno di essi possiede abilità particolari, ma anche caratteristiche e punti deboli che favoriscono un approccio diverso alla partita a seconda della classe scelta, sei in totale. Agilità e colpi rapidi per il Ronin, resistenza e maggiori danni per il Legion e così via: a voi l’arduo compito di scegliere quello più adatto al vostro stile di combattimento e imparare a sfruttarne le potenzialità, impresa questa non sempre semplicissima. Come in un buon RPG, poi, ciascuna abilità del vostro Titan potrà essere potenziata con appositi perk sbloccabili spendendo crediti acquistabili giocando e ottenendo punti, e facendo salire di livello il vostro pilota ed il vostro Titan. Le mappe, sicuramente un passo avanti rispetto al primo Titanfall, offrono un buon level design che permette di sfruttare sia il gioco in verticale, che uno schieramento più tattico dei vostri Titan. Tuttavia una maggiore varietà sia di location che di situazioni, non mi sarebbe di certo dispiaciuta. Raramente il gioco sfocerà in caciara, come troppo spesso accade in altri FPS e ciò per due ragioni principali: la prima è che il gioco premia in maniera anche piuttosto consistente chi gioca per la squadra o comunque seguendo lo scopo della modalità, piuttosto che lanciarsi nella solita gara a chi fa più Kill, il secondo è che Titanfall è un gioco di movimento che non permette neppure ai cecchini di fermarsi per più di qualche secondo in un solo posto. Se lo si fa, basteranno pochi secondi perché la vostra posizione sia individuata da un pilota di passaggio o dal sonar lanciato da un altro pilota o da un Titan nelle vicinanze. Per chi ama questo tipo di gioco è sicuramente una manna dal cielo.
Qualche problemino tecnico ha affllitto il gioco nelle prime ore dall’uscita impedendo a tanti di andare online qualora fossero installate sul proprio computer più porte Ethernet (facilmente risolvibile comunque disabilitandone una) per il resto, invece, il matchmaking è veloce e il net code ben ottimizzato il che garantisce partite stabili con solo sporadici lag di solito localizzati all’inizio della partita. Ci saremmo aspettate forse più giocatori online al lancio, ma probabilmente l’arrivo quasi in contemporanea di Battlefield 1 deve averne distratti molti verso quei server.

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Spettacolo (piro)tecnico

Dal punto di vista tecnico Titanfall fa brillare gli occhi con effetti di luce e particellari curatissimi, ambientazioni sempre azzeccate e una palette cromatica accattivante da sci-fi di altissimo livello. Anche la leggera grana da pellicola non da fastidio ma restituisce un effetto cinematografico che non stona affatto con la bellezza delle ambientazioni. Le texture sono tutte di buon livello così come l’illuminazione dinamica; l’ottimizzazione del titolo ci ha permesso di far girare il gioco alla risoluzione 1440p con tutto maxato e con un frame rate tra i 45 e i 60 fps su di una configurazione media equipaggiata con una GTX 980 e processore i7 5820k. Abbassando il dettaglio e la draw distance è possibile anche spingersi al di là dei 60fps. Certo tale risultato è stato raggiunto sacrificando la distruttibilità degli ambienti, praticamente nulla se si eccettuano i segni dei nostri colpi alle pareti, ma si tratta di un elemento davvero trascurabile nell’economia di un gioco che, come detto, è fatta di flussi continui di movimento.

Commento finale

Titanfall 2 è sicuramente uno degli FPS più divertenti degli ultimi anni. Capostipite di un genere, il primo capitolo ha rappresentato una boccata d’aria fresca per gli FPS appesantiti dal passare del tempo; Titanfall 2 potenzia, amplia e porta al suo apice quell’idea di gioco frenetico e senza soste, aggiungendo eleganza e dinamicità ad un combat system già di per sé completo ed appagante. A voler trovare qualche difetto nella produzione Respawn, possiamo citare una non eccelsa varietà delle mappe che però verrà risolta grazie ai DLC, che Respawn ha già annunciato arriveranno gratuitamente per tutti i giocatori e forse una cattiva programmazione della data di uscita a cavallo tra Battlefield 1 e Call of Duty Infinite Warfare, che rischia di far passare in sordina un titolo che invece merita le vostre preziose ore di gioco..

Pro Contro
– Gameplay frenetico ed avvincente
– Level design eccezionale
– Multiplayer eccellente
– Poca varietà nelle mappe
– Qualche problema nel multiplayer nelle prime ore di gioco, ora risolto con un aggiornamento
Voto Globale: 95
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Arturo D'Apuzzo
Arturo D'Apuzzo
Nella vita reale, investigatore dell’incubo, pirata, esploratore di tombe, custode della triforza, sterminatore di locuste, futurologo. In Matrix, avvocato e autore di noiosissime pubblicazioni scientifiche. Divido la mia vita tra la passione per la tecnologia e le aride cartacce.

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