Recensione Guardians of the Galaxy: The Telltale Series

Si parte con una nuova serie, questa volta sotto licenza Marvel.

Versione testata: PlayStation 4.

Il tempo vola e le serie continuano. Il 2 Gennaio scorso mandavamo online la recensione inerente l’ultimo episodio di Batman: The Telltale Series, e non si è ancora concluso il percorso dedicato alla terza stagione di The Walking Dead, ma che dire? Telltale Games sembra inarrestabile. Al punto di lanciarsi già nel nuovo esperimento di Guardians of the Galaxy, con la serie zombie ancora da concludere. Calcoli di mercato naturalmente: il film Marvel sui Guardiani è arrivato recentemente nelle sale europee, se non lanciano adesso il primo episodio del videogioco quando dovrebbero farlo?

Rieccoci alle prese dunque con l’ennesimo gioco in stile Telltale, che i più ormai conosceranno già in quanto la formula che rese celebre la prima stagione di The Walking Dead (e ancora prima qualche titolo minore, come Jurassic Park, che nessuno ricorderà) in sostanza nel corso degli ultimi quattro anni non è mai cambiata.

Tutto ruota attorno a una storia: i giochi di Telltale Games sono in sostanza enorme narrazioni (anche corali) che vedono i protagonisti attraversare diverse difficoltà sino allo scioglimento finale. Di tanto in tanto si “gioca”, secondo i binari predisposti dagli sviluppatori, esplorando piccole ambientazioni, raccogliendo oggetti, interagendo con gli altri personaggi. Ma soprattutto si leggono tanti testi a schermo, si ascoltano discorsi e si prendono decisioni che poi (in teoria) influenzeranno gli eventi del gioco nel prossimo o lontano futuro.

Tutto ciò è avvenuto sia in Batman che in The Walking Dead, prima ancora anche in Minecraft: Story Mode, sempre edito da Telltale Games. E lo stesso avviene con Guardians of the Galaxy, pari pari. Se vi aspettate qualcosa di nuovo, rimarrete delusi. Se invece vi aspettate la classica formula, ma applicata all’universo Marvel, allora vi sentirete contenti dell’acquisto. Probabilmente. E se sapete leggere l’inglese.

Volevamo incontrare Thanos al cinema, e invece…

Dai su, non fate gli offesi: Thanos è presente anche nel trailer di stagione di Guardians of the Galaxy: The Talltale Series, quindi non si tratta di uno spoiler. Nella nuova produzione dei ragazzoni delle “moderne avventure grafiche” c’è posto anche per il Titano Pazzo, in tutta la sua potenza. La storia si apre proprio con l’intervento dei nostri cinque carismatici e altrettanto folli eroi in uno scontro tra i Nova Corps e il Titano, su un pianeta sperduto. Qui Star Lord si renderà ben presto conto che le forze di sicurezza dell’universo hanno avuto la peggio (beh, contro Thanos…) e che il destino del mondo intero, ancora una volta, dipenderà da loro.

E infatti i Guardiani trovano il Titano e lo sfidano in combattimento, poi… non ve lo diciamo. Non siamo così cattivi. Il problema è che non potendo dirvi cosa accade a quel punto, non possiamo neanche dire niente d’altro sulla trama del gioco. Perchè farlo è ipossibile. Quindi dovrete fidarvi di noi: la storia del primo episodio non è banale, anzi riesce bene o male a coinvoilgere il giocatore dall’inizio alla fine. Ecco, è dalla metà in poi che la regia cede a clichè piuttosto banali. Il gruppo di amici che litigano sempre e che Star Lord deve tenere uniti, scelte morali del tipo giusto-sbagliato, bianco-nero che verranno affidate, non si sa bene perchè, a una sola persona, e in base ad esse metà del mondo vi odierà e l’altra metà vi odierà. In effetti ultimamente non c’è molto spazio per le vie di mezzo nelle produzioni Telltale: o vi fate odiare o vi fate amare, o fate questo o fate quello, punto.

Ma la storia in sè non pone particolari problemi: a farlo sono i fastidiosi caricamenti del motore di gioco e le “scelte finali” che non aggiungono nè suspense, nè mordente, nè interesse per il futuro delle vicende raccontate.

Classiche meccaniche, con qualche sorpresa

Tutti i momenti più riusciti di Tangled Up in Blue si concentrano nella prima parte, dove troviamo addirittura qualche elemento innovativo, che presto viene dimenticato. Per esempio delle sezioni “investigative” leggermente diverse dal solito, in cui possiamo sfruttare gli stivali a propulsione di Star Lord per spostarci verticalmente negli scenari, ma anche il sistema di comunicazione del casco per tenerci sempre in contatto con i compagni, chiedendo loro informazioni aggiuntive, e persino qualche gadget inedito. Sarebbe opportuno trovare spazio per idee simili anche negli episodi successiv.

Sempre all’inizio dell’episodio, inoltre, il giocatore è chiamato ad affrontare quello che è forse uno degli scontri più movimentati e piacevoli dell’intera produzione del team di sviluppo: corale, movimentata, spettacolare, intensa, la battaglia contro Thanos è un esempio di come sia ancora possibile sfruttare in maniera virtuosa i Quick Time Event. Per altro inventandosi qualche piacevole tocco di classe, come la possibilità di far fuoco con le due pistole di Peter Quill cliccando furiosamente sui tasti dorsali del controller.

Per tutto il resto dell’avventura le cose vanno come abbiamo imparato a vederle andare: fase dialogica seguita da fase dinamica, e poi di nuovo chiacchiere. E fintanto che c’è azione, ben venga: i Guardiani della Galassia fanno sempre un gran casino, sia al cinema che nel fumetto. Le fasi dialogiche sono invece un po’ più delicate da rendere con il tono scanzonato della serie. E infatti le poche davvero apprezabili sono quelle relative a Gamora e al suo rapporto con la sorella Nebula.

Commento finale

Tangled Up in Blue apre le porte della narrazione verso un universo (letteralmente) di possibilità: le premesse sono buone, la regia del primo episodio per quanto un po’ altalenante fa il suo dovere. Abbiamo paura piuttosto su cosa arriverà in futuro, dal momento che i clichè sono dietro l’angolo: il cattivo di turno con l’oggetto potentissimo con cui distruggere il mondo, il gruppo di amici da tenere unito, personaggi con un carattere apparentemente quasi privo di sfumature… E’ vero che non si può valutare il pranzo dalla prima portata, e che i primi episodi delle serie Telltale di solito non brillano mai in modo particolare: più che altro bisogna valutare la storia nel suo complesso, e per farlo dovremo aspettare gli altri quattro episodi. Per il momento, comunque, è un “Nì”. Siamo lontanissimi dai fasti di TWD e Tales from the Borderlands.

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