I Vichinghi più realistici degli ultimi anni.
Versione testata PC
Ragnarok! Odino! Valhalla! Sono sempre questi i paroloni che accompagnano i videogiochi con protagonisti i Vichinghi. Ma quanti di noi hanno sempre voluto un gioco più fedele a quelle che sono le vere usanze e i veri costumi dei tanto amati guerrieri norreni?
Logic Artists, studio indipendente con sede in Danimarca, prova con questo titolo ad essere il più possibile fedele alla tradizione storico-culturale dei popoli scandinavi, come d’altronde aveva già fatto con il precendente titolo Expeditions: Conquistador (ambientato nell’età delle scoperte spagnole, 1518). Con questo obiettivo in mente è stato escluso dal gameplay ogni tipo di riferimento al sovrannaturale o ai poteri magici che, invece, caratterizza la stragrande maggioranza di titoli con questa stessa ambientazione. Niente più guerrieri seminudi alti due metri infervorati dal volere di Odino e in grado di sbaragliare eserciti con un colpo di ascia, niente incantesimi e maledizioni né tranelli di Loki. Soltanto degli uomini, coperti da spesse pellicce ed equipaggiati con rudimentali armi, guidati da speranze e passioni contro il gelido paesaggio e i pericoli di quel mondo spietato che li circonda.
Un lungo e tortuoso viaggio
Ambientato nel 790 d.C., Expeditions: Viking ci racconta la storia di un clan vichingo che a seguito della prematura morte del suo jarl, viene preso in consegna dal protagonista, primogenito del defunto.
Costretto fin dai primi minuti a fronteggiare dispute e combattimenti, il nuovo capoclan dovrà dimostrare di essere degno del ruolo appena ereditato e impegnarsi a far progredire quello che inizialmente non è che un piccolo villaggio.
Proprio questa necessità di espansione e accrescimento caratterizza l’interezza dell’opera, che porterà i giocatori a un viaggio continuo tra le terre norrene e i mari a Ovest, che secondo le leggende ospitano isole cariche di tesori pronti ad essere saccheggiati, nel tentativo di portare il clan a uno splendore mai raggiunto.
Partendo dal contesto, possiamo sbilanciarci in un plauso ai ragazzi di Logic Artists. Sin dai primi momenti di gioco infatti, si nota come dietro allo sviluppo, sia stato svolto un profondo studio sulla ricostruzione storica. Nonostante infatti si sia optato per l’utilizzo di personaggi non realmente esistiti, non si può fare a meno di respirare un’atmosfera veramente realistica e curata sotto ogni dettaglio. A partire dal banchetto in onore dello jarl defunto fino ad arrivare alla costruzione della propria imbarcazione, ogni ambientazione ed oggetto è permeato da dettagli che un appassionato di quelle epoche non può che apprezzare.
Combattimenti ragionati e sviluppo profondo
Sin dai primi minuti andremo ad approcciarci ad una componente ruolistica molto marcata. La prima schermata che ci si presenta davanti è infatti quella di creazione del proprio alter-ego, divisa in una scarna e insoddisfacente varietà di possibilità estetiche e una molto più ricca e profonda categoria di abilità selezionabili. Queste abilità andranno a caratterizzare la tipologia di personaggio con cui ci approcceremo al mondo ma va ricordato che ad affiancarci nella nostra avventura ci saranno sempre numerosi comprimari, alcuni permanenti, altri legati a brevi missioni. Ognuno di essi potrà essere sviluppato con i punti abilità guadagnati tramite le missioni e andrà a caratterizzare il nostro gruppo. Nonostante i personaggi nella maggioranza delle situazioni non siano doppiati, risultano essere ben caratterizzati nei dialoghi, scritti tutti con un linguaggio appropriato al setting, infatti ognuno di essi reagirà alle scelte prese in base alla propria morale e al proprio livello di fiducia nei confronti del giocatore. Le abilità che li caratterizzano, in combinazione con l’equipaggiamento che andremo loro ad assegnare, risulteranno fondamentali nelle battaglie, rigorosamente a turni. Ogni combattimento si svolgerà infatti in una sorta di “scacchiera” virtuale, di forma variabile, all’interno della quale ogni personaggio (alleato o nemico che sia) andrà ad occupare una casella esagonale e ad agire rispettando dei turni prestabiliti. I vari combattenti avranno abilità che variano dai più classici attacchi con armi corpo a corpo o da tiro, a più complesse meccaniche il cui padroneggiamento risulterà indispensabile per avere la meglio sugli agguerriti avversari. Ognuno di essi infatti, sin dalle prime battute di gioco, risulterà essere letale (specialmente a difficoltà avanzate) se sottovalutato, e potrà ferire i nostri personaggi in manierà più o meno grave, con conseguente abbassamento temporaneo delle loro statistiche.
Al sistema di combattimento vanno ad affiancarsi diverse altre meccaniche. La storia verrà portata avanti attraverso una gran quantità di dialoghi (purtroppo tutti rigorosamente in lingua inglese) che ci permetteranno di compiere scelte capaci di impattare direttamente il morale dei personaggi e la reputazione del nostro clan presso gli altri villaggi. Dal momento che il nostro gruppo di avventurieri dovrà perennemente viaggiare da un punto all’altro della mappa, saranno inevitabili numerose soste negli accampamenti sparsi nel mondo di gioco. Una volta liberati da eventuali occupanti, questi ci permetteranno di far riposare i nostri eroi, farli guarire da ferite che se non curate potrebbero peggiorare e diventare letali, e fargli compiere azioni di vario tipo legate alle abilità da noi scelte. Tutto questo tramite una schermata di gestione che va a dividere le soste in 4 turni durante il quale dovremo anche preoccuparci di programmare delle ronde per difenderci dagli assalitori. Va inoltre menzionata la presenza di un sistema di crafting semplice ma efficace che ci permetterà di equipaggiare i nostri combattenti con armi ed armature sempre più potenti, in base alle nostre preferenze personali. A prescindere dai ruoli base dei nostri compagni, potremo infatti specializzarli come meglio vorremo, rischiando però di ritrovarci nel team dei tuttofare poco efficaci.
A scandire lo svolgimento della storia c’è inoltre una sorta di timer che avanzerà con il completamento delle missioni e alla scadenza del quale la nostra avventurà terminerà, a prescindere dai risultati ottenuti. Dettaglio questo che farà storcere la bocca ai completizionisti ma che immaginiamo possa donare un minimo di rigiocabilità al titolo.
Da menzionare la mancanza di una componente multiplayer, presente invece nel precedente capitolo della serie, che ha però permesso agli sviluppatori di sfornare una campagna decisamente più soddisfacente.
Requisiti di sistema
Requisiti minimi:
- Processore: Intel Core2 Quad Q9400 2.66 GHz
- Memoria: 4 GB di RAM
- Scheda video: Nvidia GeForce GTS 450
- Hard disk: 12 GB di spazio disponibile
- Sistema operativo: Windows 7
Requisiti consigliati:
- Processore: Intel Core i7 3.4GHz
- Scheda video: Nvidia GTX 660
- Memoria: 8 GB di RAM
- Hard disk: 12 GB di spazio disponibile
- Sistema operativo: Windows 10
- Configurazioni di prova:
- Processore: AMD FX-8320
- Memoria: 8 GB di RAM
- Scheda Video: Nvidia GTX 770 2GB
- Sistema: Windows 10 64bit (SSD)
Bei paesaggi per dei brutti guerrieri
Expeditions: Viking mostra il suo lato più debole quando si scende nell’analisi tecnica delle sue caratteristiche.
Dal punto di vista grafico il gioco ha fatto qualche passo avanti rispetto al suo predecessore. Gli ambienti esterni risultano vivi e caratterizzati da vegetazione, condizioni meteo e corsi d’acqua abbastanza credibili, quelli interni raggiungono sì la sufficienza ma non convincono appieno.
Discorso diverso per i modelli 3D dei personaggi, tutti poco convincenti nella caratterizzazione e nella varietà. Le animazioni, nonostante l’utilizzo del motion capture, sono soltanto accettabili nei personaggi umani e decisamente sottotono in quelli animali.
Abbastanza buono invece il comparto audio, con una colonna sonora non estremamente varia ma ben capace di accompagnare i diversi avvenimenti. Peccato per il doppiaggio quasi totalmente assente.
La versione provata (la 1.4) non presentava grossi bug ma era afflitta da alcuni problemi tecnici come un inspiegabile stuttering in alcune situazioni di gioco poco concitate ed un sistema di inquadrature poco reattivo.
Commento finaleExpeditions: Viking rende giustizia all’impegno profuso dai ragazzi di Logic Artists. Il mondo di gioco, nonostante la realizzazione tecnica non eccelsa, riesce a coinvolgere soprattutto per merito dell’accuratezza e del realismo nei dettagli. Il sistema di combattimento e di sviluppo dei personaggi risulta abbastanza variegato e riesce a dare soddisfazioni soprattutto agli amanti del genere, lo svolgimento della storia procede senza intoppi grazie al susseguirsi di dialoghi, a volte un po’ pesanti, ma sempre ben studiati. Consigliato l’acquisto agli amanti del genere e a chi cerca un titolo sui Vichingi che sia storicamente credibile e povero di elementi sovrannaturali. |
Pro | Contro |
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– Sistema di combattimento convincente
– Buone possibilità di sviluppo dei personaggi
– Particolare attenzione al setting norreno
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– Realizzazione tecnica non eccelsa
– Localizzazione italiana completamente assente
– Comparto grafico appena sufficiente
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Voto Globale: 75 |