Recensione Samurai Warriors: Spirit of Sanada

Da grande voglio fare il Samurai.

Versione testata: PlayStation 4.

Koei Tecmo è famosa per i suoi giochi musou, e la serie Samurai Warriors ne è la prova lampante. Ora, circa un anno dopo l’uscita del quarto capitolo della serie, la casa nipponica ci propone una sorta di spin off del celebre gioco. Samurai Warriors: Spirit of Sanada, ci porta a scoprire, come si evince facilmente dal titolo, la storia e gli intrighi che hanno avuto come protagonisti i membri del Clan Sanada.

Benvenuti nella famiglia Sanada!

Come ogni titolo della serie, anche questo Spirit of Sanada si basa su avvenimenti storici realmente accaduti durante il periodo Sengoku, ovvero il cosiddetto “medioevo giapponese”. Nel gioco, ripercorreremo principalmente la vita e le gesta di Masayuki Sanada e dai sue due figli, Noboyuki e Yukimura, in un arco temporale che va dal 1561 al 1615. La campagna è appassionante e discretamente lunga, circa una trentina di ore, e i frequenti dialoghi non risultano quasi mai noiosi o fini a se stessi, grazie anche all’ottima caratterizzazione di tutti i personaggi, sia principali che secondari. Inevitabilmente, finiremo per affezionarci a qualcuno, a rimanere basiti in caso di prematura dipartita e, in generale, ad appassionarsi alle vicende di questa eroica casata e dei suoi membri. In proposito, è molto interessante il fatto di poter accedere a tutta una serie di diari e annotazioni riportanti la vera storia del Clan Sanada e le cronache degli avvenimenti che li hanno visti protagonisti e comprimari. Sono anche disponibili numerose informazioni, sempre molto accurate, su tutti i personaggi, alleati e avversari che incontreremo. Peccato però che il gioco non sia stato doppiato, o almeno sottotitolato, in italiano. Audio giapponese (che comunque fa atmosfera) e sottotitoli in Inglese sono l’impostazione di default.

Alla battaglia!

Rispetto ad altri titoli della serie, Spirit of Sanada introduce anche qualche simpatica variante al classico stile di gioco. In primis ci sarà da gestire e far crescere il villaggio, posto al centro dei possedimenti del nostro clan. Questa attività è molto importante, dato che il villaggio, oltre che da hub tra una missione e l’altra, fungerà anche da base in cui potremo creare e migliorare le armi e gli equipaggiamenti, gestire l’avanzamento di livello e le varie abilità e, non meno importate, prendere parte a una serie di minigiochi, molto semplici, compreso uno di pesca (avete mai notato che nei giochi giapponesi sono quasi sempre presenti minigiochi di pesca? Deve essere una vera e propria mania!) e uno in cui vi prenderete cura di un orto, che ci permetteranno di acquisire materiali indispensabili per le fasi di crafting dei vari oggetti. Il villaggio si può migliorare parlando con i vari NPC che incontreremo.

Risultati immagini per samurai warriors - spirit of sanada gameplay

Spesso, alcuni di questi ci assegneranno delle brevi missioni secondarie, utili proprio allo scopo di migliorare questa o quell’altra attività. Alcune di queste missioni, avranno delle conseguenze, sia nel bene che nel male, anche sulle battaglie campali vere e proprie. Intrattenendosi con alcuni NPC, riceveremo anche degli speciali punti Sanada, spendibili per poter accere a tattiche e strategie in battaglia, delle quali parleremo comunque dopo. Per recuperare materiali preziosi sarà anche necessario esplorare i dintorni del villaggio e altri luoghi più o meno distanti, in alcune sezioni di “finto free roaming”. Dico finto perché, pur potendo liberamente esplorare gli scenari, avrete comunque un limite di tempo prefissato, alle volte anche abbastanza assillante. Il circondario è diviso in zone, un po’ alla Monster Hunter, e il ciclo naturale giorno/notte influenzerà anche il numero e il tipo di avversari incontrati.

Le battaglie vere e proprie, comunque, saranno le vere regine del gioco. Come in ogni musou che si rispetti, ci ritroveremo principalmente a dover combattere incessanti schiere di fantaccini più o meno abili e pericolosi, in scenari ampi e molto ben dettagliati. Fortunatamente, una battaglia non si vince solamente ripulendo il campo da ogni e qualsiasi nemico, dovremo infatti portare a compimento degli obbiettivi ben precisi, alcuni dei quali molto articolati. Inoltre, spesso ci imbatteremo in uno o più eroi avversari che, soprattutto più avanti nella storia, ci impegneranno in duelli tutt’altro che scontati. Il sistema di controllo è piuttosto semplice e intuitivo, non permette una grandissima varietà di colpi differenti e combo varie, ma fa tranquillamente il suo dovere, senza infamia e senza lode. Certamente, un pochino più di complessità non avrebbe guastato, riducendo di fatto il nostro approccio a uno spam incredibile di colpi, senza troppa organizzazione tattica. Ovviamente saranno presenti anche dei colpi speciali, utilizzabili caricando una speciale barra, che renderanno lo scontro un poco più epico (sono sempre introdotti da una breve animazione molto d’effetto!) e facendo una considerevole quantità di danni. Visivamente, almeno per me, è molto appagante inanellare una combo veloce e poi partire con una di queste super mosse, facendo volare gli sventurati mobs in ogni direzione, magari in fiamme! Durante la preparazione per una battaglia, potremo anche impostare alcune tattiche e strategie, selezionabili tramite gli speciali punti del clan Sanada che possiamo ottenere parlando con alcuni NPC al villaggio o portando a termini determinati obbiettivi di combattimento. Queste tattiche permettono, sia a noi che ai nostri uomini e alleati, di usufruire di alcuni bonus durante le battaglie, come una maggiore visibilità notturna, velocità incrementata e cose così. Un’idea carina, che da un poco più di spessore ruolistico al personaggio ma che, in definitiva, non risulta fondamentale per l’andamento del gioco. Infatti, molte volte, per quanto possa essere dura una battaglia, l’esito non è quasi mai influenzato in maniera significativa da queste tattiche.

Ancora muri invisibili!?

Sono tutte rose e fiori, questo Samurai Warriors: Spirit of Sanada? Purtroppo no. Alcune piccole magagne si fanno sentire sul comparto grafico che, pur rimanendo di discreta qualità, risente un po’ del fatto che il titolo sia stato sviluppato anche per Playstation 3 e PSVita. Durante i combattimenti, alcune unità nemiche sembrano spuntare letteralmente dal nulla, con un effetto pop up molto sgradevole mentre gli ambienti, molto ben dettagliati, scarseggiano di interattività, presentando a volte anche degli insulsi e fastidiosi muri invisibili. Tolto questo, anche con centinaia di unità a schermo non abbiamo riscontrato rallentamenti di sorta, cosa che sarebbe stata abbastanza deleteria per un gioco del genere.

Commento finale

Samurai Warriors: Spirit of Sanada si dimostra, a conti fatti, un buon titolo se siete appassionati del genere. Uno stile di gioco divertente e una certa accuratezza storica di fondo, rendono il gioco molto interessante. Questo, insieme a qualche innovazione di gameplay (per il genere) sono decisamente i punti forti del gioco, che però raggiunge l’eccellenza per via di qualche piccolo problema grafico e di interattività. Come detto prima, il fatto che sia un gioco cross gen, non lo ha aiutato per nulla. Fosse stato sviluppato solo per Playstation 4, cercando di sfruttare al meglio la potenza di questa console, allora avrebbe potuto tranquillamente conquistare ben più di una piena sufficienza.



PRO


CONTRO

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