Recensione Homefront


Battaglie multigiocatore

Le partite in compagnia di amici fornite dalla modalità multigiocatore rispecchiano lo stile, sia nei menu che nel gameplay vero e proprio,  del “rodato” CoD. Killstreaks, aggiornamento delle armi tramite “battle point”, seppur non vasto ma comunque altrettanto valido, l’uso di mezzi di supporto come mini-autocarri, aerei, elicotteri, rendono in un primo momento le sfide tra le forze alleate per la libertà da un lato e gli invasori comunisti dall’altro molto affascinante e divertente.

In pratica il titolo non apporta alcuna novità di rilievo se non quello di basare le missioni su obiettivi attinenti alla trama del gioco. Le sfide sono solo due: il classico Deathmatch  a Squadre e Ground Control, dove bisogna conquistare il territorio prefissato.

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Il numero massimo di giocatori che il titolo mette a disposizione sono 32 sia per la versione Personal Computer che Console, anche se in alcune mappe, soprattutto quelle sub-urbane dove lo scontro a fuoco è molto ravvicinato, il numero più idoneo è 16.

La gestione delle classi è basata esclusivamente sul tipo di armamento che si opta e dall’aggiornamento delle armi. Non detta alcuna strategia particolare prima di ogni scontro poiché non si sente il peso della presenza di una piuttosto che di un’altra classe. Alla fine risulta un comparto solido e funzionale ma privo di appeal che ne mina la longevità.

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