Recensione Homefront


La visione della guerra

Dal punto di vista tecnico, il titolo sembra uscito dal passato. Il motore Unreal Engine 3, tanto versatile quanto maneggevole per le software house, di certo mostra tutta la sua età. Va detto in anticipo che la versione Personal Computer riesce a sopperire in parte ad alcuni difetti, ma nel complesso questo titolo non brilla certo per il comparto grafico. Le textures sono per lo più in bassa risoluzione, così come l’assenza del filtro anti-aliasing rende il dettaglio generale piuttosto sottotono. A ciò si aggiunge una gestione delle animazioni troppo legnosa e priva di varietà nei movimenti tanto da infastidire alla lunga. Altri titoli, pur sfruttando il medesimo motore grafico, hanno saputo tirare fuori molto di più. Solo la gestione delle luci riesce in qualche modo ad attribuire un pò di credibilità alla visione di gioco.

La totale mancanza di interazione con gli oggetti sparsi nelle varie ambientazioni di gioco, una gestione della fisica che rasenta il minimo  indispensabile, gli effetti particellari di fumo e detriti poco credibile, sono davvero difetti troppo marcati per non passare inosservati. A volte le scritte su schermo, già di per se poco leggibili, tendono a coprire l’obiettivo invece di suggerirne la posizione e ciò provoca un certo fastidio.

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Dal lato del comparto sonoro, il titolo è completamente doppiato in italiano in modo abbastanza soddisfacente, mentre gli effetti sonori delle armi, il sottofondo musicale così come alcune tracce di celebri hits degli anni passati, sanno aggiungere quel tocco di stile e completano degnamente l’audio di Homefront.

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