Attaccando il Financial Times!
In seguito ad un articolo redatto dal Financial Times in questa settimana, e non pubblicato da questa redazione per il suo contenuto di ambigua interpretazione, il gruppo Anonymous ha replicato con una lettera aperta a Sony Computer Entertainment (SCE) riprendendo proprio ciò che è stato scritto dal giornalista Joseph Menn e ribadendo come egli non si sia basato su fonti attendibili nello scriverlo.
Difatti alcune affermazioni riportate sono troppo banali per essere state citate da un vero hacker o semplicemente membro di Anonymous. Come ad esempio la frase posta al giornalista: “Se tu dici che siete anonimi, e fate le cose in funzione di Anonymous, allora poi Anoymous lo ha fatto”. Inoltre il gruppo ha citato come precedenti articoli sempre dello stesso giornalista si siano fondati su fatti poco credebili e basandosi su voci più che notizie.
Lo stesso dicasi per tutte le altre notizie in seguito riportate. Insomma un attacco diretto al giornalista e alla credibilità dell’autorevole giornale finanziario londinese pubblicato in 24 paesi nel mondo.
Infine la lettera riprende la questione reale circa l’interruzione del servizio Playstation Network e Qriocity, additando SCE di essere perseguibile per il mancato utilizzo di tecniche obbligatorie in ottemperanza allo standard di sicurezza sulla gestione dei dati personali (PCI Data Security Standard), visto che non c’erano patch di aggiornamento per chiudere la falla e la mancanza di firewall attorno al loro database. Tutto questo sempre da verificare da una commissione del Sistema di Vigilanza sugli standard di Qualità e Sicurezza degli Stati Uniti d’America. Mentre Sony interpellata dal Senato americano sui dati privati rubati ha chiesto più leggi e maggiore pratica nel combattere la criminalità informatica, Anonymous ricorda al colosso nipponico che buona pratica è quella di essere sempre aggiornati sulle criticità informatiche e accettare i consigli di esperti.
Alla fine ognuno tira l’acqua al suo mulino. Alla fine milioni di utenti vivono con l’incubo di vedere il proprio conto bancario o carta di credito vittima di un uso improprio. Senza dimenticare che altrettanti milioni di utenti sono impossibilitati ad usufruire del Playstation Network e quindi a giocare online ormai da 20 giorni.
Continuate a seguirci per saperne di più.