Recensione Need for Speed: SHIFT 2 Unleashed


Accendete i motori

SHIFT 2: Unleashed mette a disposizione un parco di 145 autovetture, distribuite tra 36 costruttori, più grande del precendente e quindi ben assortito. Il numero è comunque in continua espansione grazie ai contenuti aggiuntivi scaricabili (DLC) già annunciati e disponibili dal vostro negozio digitale, MarketPlace di XboxLive e Store del Playstation Network.

Tra le scelte che il gioco propone, c’è l’immancabile Carriera, per collezionare fama e gloria, e le sfide con gli utenti della rete grazie alla modalità Multigiocatore gestita dal sistema Autolog, già noto grazie al debutto su Hot Pursuit, titolo sempre appartenente alla serie Need for Speed.

nfs-shift-2-unleashed_menupic001Nella Carriera, ogni giocatore deve partecipare ad una serie di eventi accessibili a seconda del livello di difficoltà raggiunto, partendo da 1 fino a 20. A seconda di come vengono completate le sfide, si sbloccano importanti trofei ma cosa ancora più importante vengono proposte inedite sfide per saggiare la bravura su altri circuiti. Vaughn Gittin Jr, star delle corse automobilistiche, segue il giocatore commentando ogni prestazione e dando opportuni consigli prima di ogni gara.

Il nuovo sistema di progressione tiene conto ora esclusivamente dei PE, punti esperienza. A far aumentare in modo esponenziale i PE ci pensano le ricompense, una sorta di bonus che si conquistano durante una corsa a seconda della sfida proposta: ad esempio viene chiesto di effettuare un giro senza ammaccare l’auto, oppure restare in traettoria ottimale il più tempo possibile, tutte cose che determinano un miglioramento nello stile di guida. Questo però fa un pò il verso a quello che succedeva nel precedente capitolo, dove il profilo del pilota si formava e costruiva a seconda di uno stile di guida proprio.

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L’obiettivo è quello di superare tutti gli eventi di sfide a tema (gara classica, duello, contro il tempo, derapata) per laurearsi pilota e cominciare la fase più bella di tutta la Carriera: gareggiare nelle competizioni ufficiali di GT1 e GT3.

Migliorato il sistema di gestione nel Garage, con molte più parti da modificare, potenziamenti tra i più dettagliati e vari rispetto al precedente capitolo e abbellimenti per un look sempre all’ultimo grido, anche se la personalizzazione non sarà mai totale, nel senso che non si può disegnare a mano libera. Piccolo appunto riguarda il fatto che basta poco per portare una semplice autovettura a diventare un bolide super-accessoriato, questo perchè i passi in definitiva non sono poi molti, facendo perdere un pò il pregio di sudare per una piccola spinta in più. Questo comunque non deve spaventare poichè se l’auto supera il valore di potenza richiesto, non partecipa alla sfida selezionata.

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