Recensione Catherine


Le mille facce di Catherine

Catherine è un titolo dalle molte facce, è in grado di rapire il giocatore nelle sue atmosfere uniche, facendolo ridere, spaventare, appassionare e perfino infuriare, Catherine non sarà mai lo stesso gioco, ogni volta che sarà giocato potrà cambiare continuamente.

La trama di gioco di “Catherine”, narra la storia di Vincent Brooks ragazzo di trent’anni che ama uscire con un gruppo di amici con i quali esce per bere al solito locale della città chiamato “Stray Sheep”, uscire con la fidanzata Katherine McBride, che vuole portarlo all’altare ma lui non è molto convinto di ciò.
I giorni di Vincent si susseguono monotoni, finché non conosce Catherine un vortice di passione e mistero che inizia ad avvicinarsi lentamente a Vincent facendo rapidamente precipitare i suoi pochi punti fissi, per portarlo poi a perdere la rotta della sua esistenza.
Inoltre ciò che tormenta ancor più Vincent, sono la serie di omicidi che terrà impegnata la polizia per intere giornate, le strane voci che inizieranno a collegare questi omicidi alle infedeltà coniugali delle vittime maschili (si tutte maschili le vittime), agli agghiaccianti incubi che popoleranno le notti di Vincent.

Chi sono i protagonisti principali?

Katherine: è decisa, pragmatica, molto nervosa; sa esattamente cosa vuole nella vita e sa sicuramente come ottenerlo, come può testimoniare la sua folgorante carriera.
Vincent e Katherine sono stati compagni di classe in passato e si erano persi di vista, ma grazie ad un ritrovo del vecchio gruppo di amici della scuola, ha dato il via alla loro frequentazione.

Catherine: è una ragazza indecifrabile, danza tra una personalità da donna fatale a quella di un’adolescente, riesce alternare momenti quasi infantili nei quali invia messaggi pieni di cuoricini a Vincent, ad altri nei quali è in grado di far crollare qualsiasi resistenza maschile grazie a foto che risaltano le sue curve, spesso sottolineate da un abbigliamento che lascia ben poco all’immaginazione.

Sia i protagonisti principali di questa storia, che i comprimari sono stilizzati ma profondi ed esprimono i loro stati d’animo con gli occhi e con una mimica ben realizzata, a volte estremizzata al limite delle deformazioni anatomiche ma sicuramente efficace per trasmettere le giuste sensazioni al giocatore che vive quest’avventura.

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