Recensione F1 2011

A caccia di gloria

Dopo aver assistito al filmato iniziale, F1 2011 introduce il giocatore in modo diretto, senza alcuna presentazione particolare, mostrando a video il menu principale proponendo la scelta di giocare alla modalità Carriera, sfidare la CPU in uno o più Gran Premi oppure cimentarsi nelle sfide Multigiocatore Online tra la Carriera in Co-operativa oppure i Gran Premi fino a 16 giocatori.

Prima di provare con mano queste modalità di gioco, è bene passare prima dalle Opzioni. Così, dopo aver sistemato e personalizzato il controller di gioco, impostato il livello di Intelligenza Artificiale e abilitato/disabilitato qualche aiuto alla guida, proviamo la prima modalità di gioco: la Carriera.

Il gioco chiede di personalizzare il vostro alter-ego impostando il suo Nome e Cognome, scegliendo la scuderia a cui prendere parte per tutta la stagione tra quelle non blasonate come Lotus, AT&T Williams, Force India, HRF F1 Team, Marussia Virgin Racing e altre in modo da partire proprio come i neo piloti .

Ad ogni Gran Premio la scuderia accompagna il giocatore nello sviluppo della proprio monoposto facendo qualche giro nelle Prove Libere, impostando un miglior settaggio della vettura, acquisendo un posto in griglia di partenza durante la Qualificazione e poi scendendo in Gara. Carlo Vanzini, il giornalista che gira tra i paddock per rubare qualche dichiarazione, non manca di porre qualche domanda, non molte per la verità, per verificare lo stato d’animo del pilota sia prima che dopo un Gran Premio.

La scelta stilistica ricorda molto Grid o il recente DiRT 3, una sorta di visuale in prima persona mentre si entra nel proprio paddock, si sfoglia il calendario degli eventi, si da uno sguardo al proprio laptop tra messaggi, tra cui può arrivare una inaspettata richiesta di ingaggio da parte di una altra scuderia, o si sceglie il casco tra 30 modelli serigrafati.

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Fin qui il lavoro di Codemasters Birmingham sembra più che sufficiente, anche se l’assenza di una figura ad accompagnarci in un tutorial, come poteva essere ad esempio il direttore tecnico, lascia le varie fasi del nostro apprendistato scollegate l’una dall’altra. Il cuore pulsante del gioco è inevitabilmente all’interno della monoposto. Da qui, prima di ogni sessione, ci sono tre opzioni a disposizione. Sulla destra si ha la possibilità di interloquire con l’Ingegnere per modificare al volo l’assetto scegliendo tra il più accessibile e meno performante a quello più ostico nel controllo ma capace di raggiungere maggiore velocità. Al centro vi è il Monitor, un centro di comando che da accesso diretto alle classifiche in corso, il meteo, i dati relativi alla monoposto nonché un minuzioso settaggio di ogni parte passando tra pressione sospensioni, allineamento alettoni, e via discorrendo, e persino un laboratorio di ricerca e sviluppo che, se supportato adeguatamente, permette di far crescere le prestazioni della vostra monoposto. Per far ciò è necessario acquisire punti esperienza (XP). Migliore sarà l’obiettivo raggiunto e maggiore saranno i punti acquisiti. Sulla sinistra vi sono le scelte dei pneumatici tra morbide, dure, intermedie e da bagnato.

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Una volta che si sfida il tempo in qualifica e si lotta di fianco a mostri sacri come Vettel, Alonso, Hamilton, e molti altri, si intuisce come l’intelligenza artificiale sia stata calibrata in modo perfetto in relazione alla scelta del livello di difficoltà. Più si alza e meno chance si hanno di competere. A ciò va precisato come gli aiuti alla guida tendono a minare la manovrabilità della monoposto se impugnamo un joypad. Tutt’altro discorso utilizzando un volante corredato da pedaliera. Ogni minima sollecitazione dell’acceleratore fa passare un recupero in curva ad un fuori pista su erba. Questo giusto per far intendere come il titolo sia stato sapientemente progettato per abbracciare sia il casual gamers che il pilota virtuale professionista.

A completare quanto già di buono fatto nel precedente capitolo, gli sviluppatori hanno reso ancora più credibili le sollecitazioni delle sospensioni durante l’impostazione di una curva, persino nel sobbalzo dovuto ad un cordolo preso in pieno, donando un feeling di guida ancora più divertente nonchè impegnativo diminuendo il numero di aiuti dal menu opzioni. Fanno la loro comparsa i selettori del Kers e DRS entrambi introdotti insieme al nuovo regolamento ufficiale. L’aggettivo di simulazione, seppur non in senso stretto, ricalca a dovere lo spirito di F1 2011, ne più nè meno quanto lo era Formula One Grand Prix che i nostalgici di Geoff Crammond ricorderanno sicuramente.

“Dulcis in fundo”, Codemasters ha introdotto la Safety Car, l’autovettura dei commissari di gara che entra nel tracciato in caso di incidente, per cui è necessario rallentare la corsa per permettere agli addetti a bordo pista di rimuovere le vetture, o pezzi di essa, che provocano problemi al proseguimento della gara.

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La modalità Gran Premio non è altro che la possibilità di scegliere uno o più tracciati per realizzare un mini Campionato personalizzato, impostando numero di giri, le condizioni metereologiche e la difficoltà avversaria.

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