Recensione F1 2011


Impatto grafico e sonoro

Ancora una volta è l’ EGO Engine il motore grafico che muove tutto ciò che vediamo su schermo. A 12 mesi dal precedente capitolo è chiaro che i programmatori hanno fatto passi in avanti, spremendolo maggiormente il motore e garantendo un impatto visivo più realistico.

La prima novità è senza dubbio il tifo sugli spalti. Gli spettatori ora sono ben visibili e animati sulle gradinate vicino ai punti focali di ogni tracciato. Sul percorso giungono, grazie ad effetti realizzati ad hoc, alcuni oggetti di contorno come le foglie oppure i detriti lasciati da altre autovetture. L’effetto pioggia, che aveva già ottenuto un plauso nella precedente edizione, ritorna raffinato nelle situazioni ad alta velocità, facendo scomparire quasi del tutto le gocce che scorrono sulla carrozzeria della nostra monoposto. Più che soddisfacente il comportamento della vettura durante le fasi di manovrabilità critica per un fuori pista, mostrando sui pneumatici i segni dello sporco, oppure dopo una brusca frenata si nota una diversa tonalità del colore del pneumatico a simulare l’eccessivo pattinamento.

Il dettaglio generale resta sufficiente, con una palette di colori rivista e corretta per apparire più credibile e meno fumettosa. Restano purtroppo evidenti le scene durante gli incidenti con le autovetture che perdono i pochi pezzi coinvolti sempre nello stesso modo, mettendo in risalto una gestione scriptata e non fisica, come avviene ad esempio in DiRT 3. La gestione delle luci è molto blanda, sfoggiando maggiori effetti durante i replay, resi più accattivanti e spettacolari visivamente grazie al maggior impegno delle risorse. Nel complesso il titolo su console è ben corredato visivamente ma con un dettaglio non entusiasmante.

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Senza alcun difetto particolare il comparto sonoro. L’audio delle monoposto è sufficientemente realistico, ricreando le diverse “tonalità” del motore a seconda delle situazioni in pista e durante il cambio della marcia. Buono anche il parlato in italiano per le comunicazioni dai box sull’andamento della gara, utile per capire se osare di più o mantenere la calma. Stesso discorso per gli effetti durante il passaggio nei box. Varia e godibile, seppur numericamente contenuta, anche la tracklist che accompagna le fasi di gestione dell’assetto prima di scendere in pista.

Un plauso va alla realizzazione delle monoposto, con tanto di abitacolo differente tra le diverse autovetture, e dei tracciati, ricreati in maniera molto fedele alla realtà.

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