Recensione Battlefield 3


Teatri di guerra online

Messa da parte la Campagna singolo giocatore, Battlefield 3 offre diverse tipologie di sfide per giocare insieme o contro altri utenti online, potendo contare su missioni in Co-operativa e partite in Competitiva.

Le missioni in Co-operativa sono in tutto sei e vengono disputate una dopo l’altra come fosse una piccola Campagna in co-op parallela alla storia. A differenza della principale, paradossalmente, questa è ricca di situazioni d’azione coinvolgendo entrambi i giocatori a sostenersi a vicenda risultando veramente di ben costruita. Il tempo speso che ci ha portato via per portare a termine queste sei missioni è stato poco meno di 3 ore.

La compagine Competitiva invece si distingue dagli altri canonici sparatutto per una impronta prettamente di lavoro di squadra, mettendo a disposizione dei giocatori le modalità di sfida Conquista, Corsa, Corsa a Squadre, Team Deathmatch, Team Deathmatch a squadre.

Queste sono già note per chi ha giocato lo spin-off Bad Company 2, ovvero in modalità Conquista le due fazioni si danno battaglia per occupare zone di territorio segnalate da una bandiera, in Corsa una fazione difende delle postazioni militari di comunicazione mentre quella avversaria deve farle detonare e distruggere, in Team Deathmatch le due fazioni lottano a chi uccide il maggior numero di avversari. Le varianti a squadre premiano i gruppi di giocatori all’interno di ogni fazione che hanno centrato per prima l’obiettivo con meno respawn a disposizione e un solo obiettivo sfruttando porzioni delle mappe originali per serrare gli scontri. Queste modalità risultano molto appetibili da chi non è ancora pronto al confronto bellico su mappe dalle dimensioni enormi. Il numero massimo di giocatori su console è 24, suddivise in due fazioni da 12, dove all’interno di ogni fazione si possono creare al massimo gruppi da 5 giocatori amici, mentre su PC è 64 in modalità Conquista 64 e 32 nelle restanti altre, ricalcando lo stesso medesimo sistema di suddivisione dei giocatori. Su PC si nota la presenza del Comandante, ovvero un giocatore può indicare gli obiettivi ai giocatori della sua fazione utilizzando la “rosa di comandi”, utile per impartire ordini su come attaccare o difendere, raggrupparsi o separarsi, e così via. Opzione di rilievo è la modalità Fanatico, che impone ai giocatori di non usufruire della mappa sul HUD e di avere minore resistenza ai colpi.

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La prova del multiplayer non ci ha permesso di testare le mappe del pacchetto Back to Karkand, reso ancora non disponibile al momento della recensione. Vedremo di accontentarvi in un secondo momento. Ogni mappa delle nove inserito al debutto è creata riprendendo le ambientazioni della Campagna e rispettando un level design curato minuziosamente dal team svedese. Ciascuna si distingue per dimensione, presenza o meno di tutti o quasi i veicoli, caratteristica ambientale e strutturale che porta le squadre ad utilizzare un diverso approccio al nemico. Davvero mozza fiato la mappa del promontorio Damavand dove una fazione si lancia in picchiata facendo “sky diving” per atterrare sulle zone del nemico.

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L’uso dei veicoli ha dimostrato come i comandi siano rimasti invariati rispetto allo spin-off di Bad Company 2 ma con una diverso bilanciamento sia nella loro manovrabilità che nella loro resistenza. Ad esempio ora è possibile danneggiare un veicolo come un elicottero sparando con il proprio fucile d’assalto SCAR quando questi è a portata di tiro. Oppure guidare un elicottero non permette di effettuare i giri su un area sparando a raffica perché adesso il veicolo effettua una rotazione sull’asse orizzonate. A fare la differenza sono alcuni Perk, citati qui sotto forma di Allestimenti Speciali fino a 2 slot per il soldato e 1 per i mezzi. Questi potenziamenti variano dal colpo più performante alla robustezza delle protezioni, dallo sprint a maggiore capienza per munizioni, e così via.

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Le armi sono molte, ciascuna con la sua pesantezza, rinculo, tempo di ricarica, e variano a seconda le classi che si distinguono tra Assaltatore, Supporto, Ricognitore e Geniere. Alcune sono proprie di ogni classe, come i fucili principali e le mitragliatrici, mentre altre si trovano disponibili indistintamente come le pistole e altri tipi di fucili. Ogni classe ha la sua ragion di essere per via delle capacità di fornire un diverso contributo alla battaglia. Ad esempio la classe Assaltatore utilizza armi di medio calibro per muoversi e colpire le linee nemiche e fornire kit medici e rianimare i compagni d’armi. La classe Supporto utilizza armi pesanti per fare fuoco di soppressione e dispensa munizioni per la squadra. Il Ricognitore sfrutta le armi da cecchino per fornire supporto bellico da lontano. Il Geniere sfrutta le armi leggere con vari tipi di RPG per invadere le zone nemiche e fornire supporto ai veicoli riparandoli, o nel caso di quelli nemici causando manomissione. Tra gli oggetti sbloccabili particolari annoveriamo la presenza di alcune novità interessanti tra cui EOD, una unità mobile telecomndata utile per dissinescare le cariche M-Com e fornire supporto sparando tra i nemici, il Mortaio, capace di illuminare zone buie e quindi mettere in crisi gli appostamenti nemici o usarlo per lanciare bombe a frammentazione, le Claymore, utili per creare problemi a chi ha voglia di invadere il vostro spazio piazzando le mine di prossimità, un nuovo modello di UAV che, sempre comandato a distanza, riesce a volare con maggiore velocità ed essere difficile preda del nemico, senza alcuna arma è utile per far spotting dei nemici.

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Per infondere maggiore piacere (o dispiacere, dipende dal caso), DICE ha fatto in modo che ogni giocatore, incrementando il proprio livello e quindi avanzando nella progressione del proprio soldato, può personalizzare parti della mimetica e la sua “Dog Tag” che può essere una allettante preda del vostro avido collezionista avversario. Per favorire gli scontri tra gruppi di giocatori, è stato inserito il Plotone. Esso viene creato e impostato dal Battlelog e fa in modo di avere una classifica a parte che è frutto delle prestazioni di ogni componente.

Va detto che la natura multigiocatore di Battlefield 3 non è adatta a chi è amante del mordi e fuggi. Ogni partita merita un certo periodo tempo da dedicare e impone un minimo di coadiuvazione con gli altri membri della squadra. Fare il “lupo solitario” non facilita la progressione del soldato e non è sempre d’aiuto al propria fazione per vincere la battaglia e centrare l’obiettivo di sfida.

Ma è tutto bello ? Purtroppo se dobbiamo notare qualche difetto, che propriamente forse non è, citiamo la mancata selezione di partite ad hoc per i Plotoni che avrebbe fatto la felicità di chi ama i Clan lasciando di fatto la loro esistenza solo figurativa, la gestione del leader che implica il ritorno in battaglia sul giocatore marcato tale oppure scegliendo come alternativa un punto prestabilito della mappa, e il numero esiguo di veicoli messi a disposizione per Personal Computer. Mentre su console avere 2 jet in volo e 2 elicotteri più 4 carri armati che si danno battaglia tra una schiera di fanteria va più che bene, gli utenti PC potrebbero sentire una sensazione di “castrazione” per via del fatto che alcune mappe, come Caspian Border, sono davvero grandi e lo spazio arriva inevitabilmente a racchiudersi solo in alcuni punti. La gestione dei server, ampiamente già trattata con la scoperta del Battlelog nei vari articoli, diventa in parte inserita anche su console con la possibilità di selezionare il server da una lista dettagliata con tanto di valore di connessione. Il Battlelog rimane comunque un utilissimo strumento per verificare le proprie statistiche in modo dettagliato, comunicare con gli altri amici della rete, scoprire le notizie di DICE, tutto semplicemente autenticandosi dal sito ufficiale battlelog.battlefield.com

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Per il resto non c’è altro da dire. Il Multiplayer di Battlefield 3 è semplicemente maestoso.

TROVATE IL CASTELLO NASCOSTO!

Riuscirete a trovare il castello di sabbia in una delle mappe in Battlefield 3? Questo classico easter egg è stato presente in molte mappe di Battlefield nel corso degli anni.

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