Control, la recensione dell’ultima fatica targata Remedy

Remedy Entertaiment è sicuramente uno degli studi più particolari del settore videoludico odierno. I titoli che lo sviluppatore ha pubblicato nel corso degli anni (Alan Wake, Quantum Break e Max Payne su tutti) sono spesso stati differenti da qualsiasi altro, raccontando storie strane e particolari, in ambienti di gioco unici. Dopo essersi separati da Microsoft alcuni anni fa, i ragazzi di Remedy hanno avuto l’opportunità di portare il loro nuovo tripla a, Control, su piattaforme non esclusivamente appartenenti all’ecosistema Microsoft e nello specifico su PlayStation 4, Xbox One e PC.

Control, in gran parte si distacca dai precedenti lavori di Remedy, mantenendo al contempo la stessa sensazione e la medesima identità dei lavori passati dello sviluppatore finlandese. Sebbene riesca a coinvolgere il giocatore dall’inizio alla fine, Control, anche per la sua natura chiaramente derivativa e frutto delle esperienza avute con Alan Wake prima e Quantum Break poi, non riesce a distinguersi in maniera netta dai titoli precedenti. Nel complesso, è comunque un’esperienza solida e convincente, ma purtroppo le qualità individualizzate della produzione non hanno nulla di davvero sbalorditivo.

Hai tu il controllo

Control ci mette nei panni di Jesse Faden, una donna alla disperata ricerca del suo fratello scomparso. Il fratello di Jesse è stato preso dal Federal Bureau of Control, un’organizzazione segreta che si trova al centro di un edificio noto come The Oldest House. Jesse finisce per scoprire come accedere alla Oldest House, diventandone, attraverso una serie unica di eventi e per una ragione apparentemente non definita, il nuovo direttore del Bureau. Ha quindi il compito non solo di trovare suo fratello, ma anche di eliminare una nuova minaccia nota come il Sibilo che ha invaso le mura della Oldest House.

La narrativa di Control è probabilmente l’aspetto di gioco che delude maggiormente. La storia che Remedy tenta di raccontare, seppur di buon livello, finisce col perdersi un po’ troppo rispetto a quella degli altri titoli che Remedy ha pubblicato precedentemente. Inoltre, ci sono molti punti della trama avvolti nel mistero più totale che, una volta svelati, non soddisfano più di tanto. Questo non vuol dire che la narrazione non sia di buon livello, assolutamente no, ma ci saremmo aspettati quel passettino in avanti che purtroppo non c’è stato.

Remedy però, è riuscita a realizzare un mondo ancora più unico con Control. Un mondo che ti spinge a scavare sempre più in profondità per scoprire cosa sta succedendo. Ma soprattutto a chiedersi se quanto la povera Jess sta vivendo in prima persona è reale oppure no. Un interrogativo che caratterizza tutti i lavori dello sviluppatore. L’intera esperienza è impreziosita da alcuni dei personaggi più convincenti che si siano mai visti. Anche se la protagonista del gioco, Jesse, non è (stranamente) uno dei più forti. La scrittura, tuttavia, continua ad essere di prim’ordine, sia nei dialoghi con i personaggi e sia nei video che guarderemo o negli oggetti da collezione e nei documenti (davvero tanti), disseminati nelle quattro macro aree del gioco.

Gameplay

Per quanto riguarda il gameplay, continua ad essere molto simile agli altri titoli su cui Remedy ha lavorato, in particolar modo a quello di Quantum Break. Jesse ha una gamma unica di abilità (Oggetti del Potere) a sua disposizione che può usare per contrastare il Sibilo. Alcune di queste includono un’abilità simile alla telecinetica che le consente di scagliare oggetti contro i nemici, la capacità di creare muri difensivi con le macerie e addirittura di poter levitare. Oltre alle sue singolari abilità, potrà contare su una pistola (unica nel suo genere) conosciuta come Service Weapon. L’arma di servizio è l’unica arma che Jesse potrà utilizzare nel gioco, ma la sua particolarità è che potrà cambiare forma. Le diverse forme che l’arma può assumere, si basano sulle caratteristiche di altre armi, è una pistola, un fucile, un fucile da cecchino, un bazooka e una mitragliatrice.

Il problema più grande con il gameplay ed in particolare nel corso delle fasi di combattimento è che non cambia molto nel corso dell’intera esperienza proposta. Certo, possiamo acquisire nuove abilità e forme per la pistola, ma alla fine, la maggior parte delle situazioni di combattimento si riducono ad un semplice lancia gli oggetti contro i nemici e poi crivellali di proiettili. Bisogna inoltre tenere bene a mente che l’arma di servizio necessita di tempo per ricaricarsi il che ci costringe a ponderare al meglio le nostre azioni. Bisogna quindi pianificare bene gli attacchi, alternando fuoco a coperture, dietro muri e scrivanie. Il gameplay non è comunque male, ma, dopo un po’, ci da quella strana sensazione di già visto, complice anche un set di animazioni non propriamente curate al meglio e ben lontane dalle produzioni più blasonate.

Un mondo semi-aperto pieno di segreti da scoprire

Probabilmente la mossa più azzeccata di Remedy è stata quella di costruire un ambiente di gioco in Control, quasi semi-aperto, in stile Metroidvania, pieno zeppo di segreti da trovare e missioni secondarie da svolgere. I giochi passati dallo studio sono stati essenzialmente lineari, quindi questa nuova struttura di gioco qui in Control è una ventata di aria fresca. Anche dopo aver portato a conclusione la trama principale (in circa quindici ore), sarà possibile continuare l’avventura e accedere a nuovi luoghi. Le missioni secondarie in Control sono in gran parte divertenti e presentano alcuni dei personaggi più stravaganti che si possono trovare nel mondo di gioco. Ci sono anche una serie di altri piccoli compiti noti come contromisure del consiglio di amministrazione che è possibile acquisire e completare. Questi sono estremamente semplici e richiedono ad esempio l’uccisione di un certo numero di nemici in un determinato modo o con una certa forma dell’arma di servizio.

Un po’ di personalizzazione non guasta mai

Control permette anche di aggiungere un po’ di personalizzazione a Jesse e all’arma di servizio attraverso una varietà di mod che possono essere utilizzate. Il sistema aggiunge una lieve meccanica con elementi RPG al gioco, ma non ci ha mai dato la sensazione di aver apportato significativi miglioramenti in termini di gameplay. In sostanza, continueremo ad acquisire modifiche casuali per tutta la durata del gioco e occasionalmente potremo scambiare alcuni aggiornamenti con altri. Ad esempio, migliorando lo scatto per evitare le pallottole oppure la potenza del nostro pugno, Per quanto riguarda invece la pistola, potremo migliorare potenza e portata di fuoco, caricatore, stabilità e via discorrendo.

La distruzione non è mai stata così bella

Sul fronte visivo, Control ha davvero delle ambientazioni mozzafiato, supportate principalmente da una direzione artistica a di poco stellare. L’enfasi della Oldest House sull’architettura brutalista è stata una scelta fenomenale di Remedy e dà davvero al gioco un’atmosfera e un aspetto unici. Ci sono anche molte sequenze durante il gioco in cui la tavolozza dei colori utilizzata porta alcuni luoghi ad avere  un aspetto notevole. L’uso di giochi di luci, ombre e colori vivaci rende l’esperienza visiva diversa dalle altre, creando un’atmosfera di tensione costante. Ricordiamo che a breve verrà aggiunta anche la modalità foto. Gli ambienti sono variegati, si passa da luoghi asettici e illuminati a corridoi bui e tetri che preannunciano l’arrivo di una battaglia. Senza considerare che praticamente qualsiasi cosa in Control è distruttibile.

Il gioco è stato testato su PlayStation 4 Pro. Abbiamo riscontrato alcuni problemi, seppur leggeri, di framerate, che si sono presentati nella fasi più concitate di gioco e alcuni rallentamenti nel caricamento della mappa. Tutti problemi che assicura Remedy, verranno corretti attraverso una patch correttiva. È un vero peccato che non ci sia il doppiaggio in italiano, considerato che  sono presenti i doppiaggi in tante altre lingue e che i dialoghi, nel complesso, non sono così tanti. C’è comunque da dire che il recitato di Hope e colleghi ci è piaciuto davvero tanto, il tutto è impreziosito da un comparto audio estremamente ben fatto e da una colonna sonora esaltante.

Control
8.6 / 10 4News.it
Acquista suAmazon.it
Disponibile suPS4, XBOX One, PC
Pro
    - Personaggi fra i più convincenti che si siano mai visti
    - Una direzione artistica a dir poco stellare
    - La struttura semi-aperta ha portato un po' di freschezza
    - La Service Weapon offre spunti interessanti
Contro
    - La natura derivativa della produzione è evidente
    - Plot narrativo che a tratti si disperde
    - Qualche caricamento di troppo
Riassunto
Control non è altro che un’evoluzione dei passati lavori dello sviluppatore, in particolar modo di Quantum Break e Alan Wake. Fra segreti, misteri, capacità e abilità uniche, l’ultima fatica di casa Remedy è un’esperienza che vale la pena vivere in ogni sua forma. Ad un combat system un po’ stantio e ad un plot narrativo a tratti poco profondo, si contrappone una direzione tecnica e artistica notevole. Se vi piacciono i giochi di Remedy, l’acquisto è quanto mai obbligatorio.
Gameplay
Grafica
Sonoro
Longevità
Giudizio finale



PRO


CONTRO

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