Quanto è difficile, in questo periodo specifico, essere sia un appassionato della storica saga calcistica PES (oggi eFootball 2022) sia un addetto ai lavori. Per chi come il sottoscritto è cresciuto col mito di Winning Eleven prima, ISS Pro poi e infine i vari Pro Evolution Soccer, diventati poi ufficialmente PES, questi mesi sono veramente molto complicati, difficili da spiegare e da commentare. Konami ha lanciato sul mercato da poco più di un mese quello che nelle intenzioni dell’azienda nipponica dovesse rappresentare il nuovo inizio di tutto il brand, cosa che sin da subito ha generato sia il malcontento di una buona parte dell’utenza sia grande hype nei più speranzosi e fiduciosi.
Sfortunatamente, però, l’esordio del “rinato” eFootball 2022 non è stato esattamente dei migliori. Immaginate un calciatore, uno dei migliori, fermo per un lungo stop e che nella partita del ritorno in campo si fa nuovamente male o, peggio ancora, dimostra di non aver più voglia o comunque le energie per continuare a giocare. Ecco, è esattamente questa la sensazione che abbiamo avuto dopo aver provato il nuovo corso di Konami, un prodotto che sin da subito ha palesato dei limiti e delle lacune per certi versi semplicemente inspiegabili, anche e soprattutto considerando il percorso fatto dall’azienda negli ultimi anni.
Certo, alcuni elementi di questo eFootball 2022 risultano carichi di un buon potenziale e non tutto è da “buttare”, ma è fin troppo chiaro che durante il percorso di sviluppo qualcosa sia in qualche modo andato storto, con il conseguente lancio sul mercato di un prodotto fondamentalmente incompleto e sotto diversi aspetti ancora in fase larvale. E, con Konami che promette (con grande confusione) di migliorare la situazione, le aspettative dei fan continuano a scemare in maniera inesorabile, spingendo sempre di più il glorioso titolo verso un burrone molto pericoloso, da cui cadere significherebbe “morte” certa.
Se siete curiosi di scoprire cosa pensiamo sulla situazione attuale di eFootball 2022 non vi resta che continuare nella lettura!
eFootball 2022: gli anni di silenzio e del season update
In verità, la marcia di avvicinamento a questo eFootball 2022 era partita piuttosto bene. Konami ha fatto dei grandissimi passi avanti negli ultimi anni, sublimando con il capitolo del 2020 un percorso di sviluppo sempre più produttivo e funzionale, capace di rendere il gap con la concorrenza sempre più esiguo. Da lì in avanti, però, il buio. Complice anche il periodo del Covid, che ha inevitabilmente rallentato lo sviluppo non solo del nuovo eFootball ma più in generale di tutto il sistema, l’azienda nipponica ha deciso di optare per una strategia “conservativa”, offrendo ai giocatori una soluzione intermedia in attesa di un passo avanti radicale soltanto (nelle intenzioni) rimandato.
Arriva così eFootball 2021 Season Update, un mero aggiornamento della versione precedente (con qualche piccola aggiunta) che nelle intenzioni di Konami voleva essere un modo per preparare il terreno alla vera rivoluzione generata dalla creazione di un nuovo capitolo riscritto praticamente sotto diversi punti di vista pesantemente, compreso il passaggio a un motore grafico differente e tanto altro ancora, le cui potenzialità sono state in parte anticipate con un piccolo trailer che aveva convinto non poco i giocatori che la strada intrapresa fosse quella giusta. Da qui, però, il silenzio. Konami ha iniziato in maniera anche preoccupante a parlare sempre meno della sua nuova creatura, alimentando così i dubbi di quella fetta di utenza (e di addetti ai lavori) più scettica e meno ottimista che, a conti fatti, ha avuto ragione.
Di colpo, però, il pericoloso silenzio si è interrotto, proprio qualche mese fa, quando durante i mesi estivi e con le stagioni calcistiche videoludiche in preparazione Konami ha finalmente svelato le sue intenzioni, molto ardite e per certi versi anche molto interessanti e che tutti conosciamo: il passaggio al modello free to play e un restyling imponente dalla sua creatura, partendo proprio dal rebrand del nome. Il fu PES diventa così eFootball, un prodotto che sulla falsariga di un modello vincente come quello dei vari Fortnite, Warzone, Apex Legends e quant’altro, prova a unire il free-to-play con contenuti aggiuntivi per i più esigenti (a pagamento) sul genere sportivo, addirittura sul calcio, generando così un misto tra curiosità e sincero timore nella community.
E, considerando la situazione attuale, purtroppo, è doveroso ammettere che i più scettici erano spaventosamente sulla strada giusta.
Problemi sul campo e fuori: la “preparazione” fallimentare alla partita di Konami
Le brutte premesse, in verità, si sono iniziate a intravedere abbastanza velocemente. Già dai primissimi trailer di gameplay ha iniziato a insinuarsi sempre più rapidamente e profondamente nel cuore dei giocatori quella sensazione di essere al cospetto di un lavoro a dir poco discutibile, di un prodotto acerbo e per certi versi “nato vecchio” e che, soprattutto, non giustifica in alcun modo i due anni di sviluppo alle spalle, che hanno portato anche alla distribuzione del season update visto di buon occhio soltanto in previsione di un riscontro decisamente diverso con il nuovo eFootball 2022.
E invece, purtroppo, non è andata esattamente così. Fin dai primi gameplay mostrati eFootball 2022 è risultato subito non all’altezza delle aspettative, sia da un punto di vista estetico sia e soprattutto e a sorpresa, dal punto di vista del gameplay, da sempre il punto di forza di una serie che ha saputo dettare legge nel mercato per decenni e che ha inaspettatamente palesato degli enormi passi indietro del tutto inaspettati e difficili da digerire. Chiaramente, però, tra il “vedere” e il “toccare” c’è una grandissima differenza, cosa che ha saputo diventare l’ancora di salvezza di un prodotto partito già con pochissime aspettative, assottigliate sempre di più da quanto visto e sentito di mese in mese.
Perché, purtroppo, Konami ha accompagnato anche a livello mediatico il lancio del nuovo eFootball 2022 in maniera spaventosamente confusionaria, anticipando l’arrivo di una versione “finale” del gioco, prevista per fine settembre, che però, a conti fatti, si è rivelata per bocca anche degli stessi alti piani dell’azienda nipponica una sorta di demo, una versione 0,9 di quello che sarebbe stato il gioco completo. Al netto di tutte le polemiche e dei sempre più fondati dubbi, da grandi appassionati del brand e dei giochi di calcio in generale lo abbiamo provato con tantissima voglia e senza alcun tipo di pregiudizi, con la speranza di trovarci dinnanzi a qualcosa di diverso di quanto pericolosamente preventivato dai più disfattisti giorno dopo giorno.
Con sincera curiosità e un pizzico di emozione, ci siamo fiondati la mattina del primo ottobre a testare il gioco, prendendo parte ad alcuni match online, anche per testare la qualità del matchmaking e dei server, per forza di cose anch’essi collegati alla valutazione complessiva di un prodotto che vuole, almeno nelle intenzioni, unire sotto un’unica bandiera i giocatori di tutte le piattaforme e generazioni di console. Una volta “scesi in campo”, però, tutti i timori della vigilia e tutti i dubbi alimentati giorno dopo giorno non solo si sono palesati in maniera quasi traumatica ma, anzi, hanno addirittura superato tutte le nostre peggiori aspettative, colpendoci duramente al cuore in maniera inaspettata a dolorosa.
eFootball 2022, pad alla mano, si è rivelato una sorta di cantiere aperto. Konami sostiene che la versione attuale sia da considerarsi una 0.9 o addirittura una 0.8 ma dopo aver provato il titolo per diverse partite siamo più propensi ad accostare il gioco più ad una fase alpha rispetto ad una beta o, peggio ancora, a un prodotto non finito. Non pensate però che ci riferiamo ai bug estetici che sono rapidamente diventati dei meme in giro per il web che, per quanto possibile, noi reputiamo del tutto marginali. Il nostro malessere risiede proprio nelle carenze legate all’aspetto più importante del gioco: il gameplay, fattore su cui eFootball 2022 ci ha deluso maggiormente. Il nuovo corso di Konami è senza mezzi termini un pesante passo indietro e lo si percepisce velocemente, con pochissimi tocchi al pallone.
Lento, legnoso, contornato da animazioni innaturali e non al passo coi tempi e tremendamente caotico anche nelle movenze più semplici, il titolo di Konami ci ha sin da subito fatto una pessima impressione, confermando poi di partita in partita quanto di brutto visto nelle prime ore di gioco. Non riusciamo letteralmente a salvare nulla o quasi del titolo, dalle animazioni di tiro a quelle di passaggio, dalle transizioni offensive a quelle difensive, su cui fa capolino un’IA degli atleti in campo per lunghi tratti incomprensibile, ai limiti dell’imbarazzante. No, non ci hanno turbato le strane animazioni facciali dei giocatori o i movimenti surreali di alcuni arti in determinati momenti della partita: a farci dubitare di quanto fatto da Konami in questi due lunghi anni di sviluppo è qualcosa di più “pratico”, ossia il suo stesso cavallo di battaglia, il gameplay, ora uno dei punti più bui di una produzione che sembra essere figlia soltanto della confusione e della carenza di idee.
Sia chiaro, alcune buone idee sicuramente ci sono come il ritmo di gioco, la gestione dei giocatori in campo e l’ormai classica fedeltà con le controparti reali delle squadre più importanti, ma è davvero troppo poco, specialmente considerando il cambio di motore grafico che, inaspettatamente, non ha saputo apportare alla formula di gioco alcun tipo di miglioria né a livello di animazioni né per quanto concerne le possibilità ludiche effettive del titolo, rimasto preoccupantemente troppo legato a un passato che sembrava essere soltanto uno sbiadito ricordo (ciao, binari, miei vecchi amici!).
Mancanze, incomprensioni, rinvii
Potrebbe esserci di peggio? Purtroppo sì, e la colpa è per buona parte di chi si occupa della comunicazione in casa Konami. A seguito dei tanti problemi riscontrati, ma in realtà ben prima, Konami si è inspiegabilmente chiusa in un silenzio talmente ambiguo da risultare assordante e che ha gettato i fan in un vortice di incredulità, rabbia e se vogliamo di sbigottimento difficile da spiegare. Konami non si è sbilanciata, non ha risposto alle grandi critiche piovute sin dal day one del rilascio della versione 0,9, lasciando così spazio a delle critiche ancor più feroci da parte di tutti i detrattori e non soltanto.
Il vero problema, però, è nato qualche giorno dopo l’arrivo del gioco sugli store. Konami ha infatti voluto far sapere di essere al corrente degli errori e dei limiti della versione “embrionale” del suo eFootball 2022 e pertanto ha promesso di iniziare a lavorare per puntellare le varie criticità segnalate dall’utenza, prendendosi però quasi un mese di tempo, segnando come il 27 ottobre il giorno “X” in cui la prima patch correttiva avrebbe provato a risolvere i primi, grossi, problemi del gioco, partito già col pesante gap di una programmazione fin troppo frammentata e caotica. Perché, a dirla tutta, i fan non hanno mai accettato di buon grado il pesante clima di indecisione dell’azienda nipponica, non hanno mai tollerato veramente il fatto che le modalità principali (tipo il MyClub e la Master League) arriveranno sul mercato soltanto successivamente e questa mancanza di comunicazione non ha fatto altro che peggiorare il tutto, anche se il climax della vicenda è stato raggiunto soltanto qualche giorno fa.
Konami, infatti, ha rinviato persino la patch correttiva anticipata, facendola slittare alla prima metà di novembre, confermando così in maniera inequivocabile di essere in una situazione più complessa di quanto sembri, anche considerando gli oltre due anni di tempo di sviluppo che hanno accompagnato il rilascio di eFootball 2022. E, ancora una volta, Konami ha sbagliato modalità e tempi di comunicazione, creando nella community ancor più incredulità, con i giocatori che aspettano per i primi di novembre l’arrivo del MyClub e che, considerando che prima dovrà arrivare la patch correttiva, molto probabilmente verrà rinviato a data da destinarsi.
Danno e beffa, dunque, sia per la software house nipponica sia e soprattutto per i giocatori, costretti a vivere un vero e proprio incubo, soprattutto per gli affezionati di vecchia data che, come il sottoscritto, sono cresciuti col mito di Minanda e Castolo nel cuore e che come uno sfortunato capitano stanno assistendo al crollo della propria nave, affondando lentamente insieme ad essa in maniera inesorabile.
Commento finale
Il primo approccio con eFootball 2022 è stato a dir poco negativo. Il titolo di Konami si è presentato ai nastri di partenza in un modo assolutamente non adeguato, anche e soprattutto considerando gli anni di sviluppo dietro alla produzione. Il colosso nipponico sta promettendo tante cose ma nel concreto non sta riuscendo (per ora, sia chiaro) a trovare la quadra a una questione molto più delicata di quanto potrebbe sembrare e che rischia seriamente di mettere la parola fine su un brand ventennale e che ha dettato legge nel mercato per decenni. Con la speranza (ma non ne abbiamo poi molte) che qualcosa possa muoversi dobbiamo bocciare in maniera totale o quasi la produzione, nata e cresciuta in maniera caotica e scarica di idee e su cui sembra che nessuno sappia cosa fare e come farlo per correggere il tiro.
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