Lo sport più bello del mondo!
Molti titoli sportivi tentano di rappresentare veramente lo sport all’ennesima potenza. È il caso della serie NBA 2K o di un altro titolo molto popolare negli Stati Uniti, Madden. Talvolta, la costante ricerca della simulazione, porta però i giochi sportivi a soffrire quando si tratta del gameplay. Più spesso, la giocabilità è ostacolata dalle numerose animazioni che si scontrano direttamente con le meccaniche di gameplay. Una serie che ha superato questi ostacoli è quella di FIFA di EA Sports. L’ultima iterazione, FIFA 19, è una perfetta rappresentazione di questa nozione in quanto presenta un’esperienza calcistica quasi realistica (seppur alcune scelte fanno storcere il naso) mantenendo un gameplay divertente al quale la software house canadese ci ha ormai abituato da anni.
Un nuovo modo di passare il pallone
Quando abbiamo provato il gioco per la prima volta, siamo subito stati immersi nella più grande novità che FIFA 19 ha da offrire, ovvero una partita di UEFA Champion’s League. Finale: Juventus – Paris Saint Germain, tifosi in visibilio per i propri beniamini, una raffigurazione gigantesca di Cristiano Ronaldo domina l’intera tribuna. Inizialmente, il gameplay non sembra essere cambiato di una virgola, ma con il passare del tempo la differenza si nota e in alcuni frangenti è davvero spiazzante. In FIFA 18, passare era abbastanza semplice bastava puntare lo stick analogico verso un giocatore e premere un pulsante per passare la palla direttamente al nostro compagno di squadra.
In FIFA 19, si avverte invece una certa sensibilità e imprecisione nel passaggio. Molte volte, l’idea era quella di passare ad un determinato giocatore, e invece il pallone o è stato passato ad un giocatore diverso o addirittura all’avversario. Inevitabilmente, ci siamo messi d’impegno è abbiamo imparato a passare in modo più efficace, ma di tanto in tanto, è inevitabile mancare completamente un passaggio o addirittura quello decisivo per finalizzare l’azione. Il nuovo sistema di passaggi sembra avere un aspetto più realistico, mettendoci molta più pressione rispetto a quanto accadeva in passato. Ciò è sia un bene, in quanto non necessariamente l’azione costruita finisce nel migliore dei modi e sia un male, in quanto costringe, anche i giocatori più navigati e pratici della serie, ad assimilare la nuova meccanica di passaggio.
Finalizzazione a tempo
L’implementazione più notevole nel rodato gameplay di FIFA sono le Finalizzazioni a Tempo (Timed Fineshes). Questa abilità, se sfruttata al momento giusto, permette di calciare con maggiore precisione il pallone. Per iniziare, bisogna toccare due volte il pulsante di tiro. Apparirà una barra con un cursore dove dovremo premere con il giusto tempismo una seconda volta il tasto del tiro per determinarne la sua precisione. Il paragone è forse un po’ azzardato, ma la feature ricorda molto il Sistema di Ricarica Attivo della serie di Gears of War.
Usare la Finalizzazione a Tempo rende quindi il tiro più accurato. Tuttavia, non è drasticamente più efficace del tradizionale sistema di tiro che ci ha accompagnato fino a FIFA 18. È un sistema di rischio/ricompensa. Se lo utilizziamo con successo, la conclusione verso la porta avversaria sarà più accurata. Tuttavia, se il nostro tempismo dovesse essere errato, magari premendo troppo in fretta il tasto o troppo tardi, il tiro molto probabilmente finirà fuori dallo specchio o verrà neutralizzato facilmente dall’estremo difensore. È una bella implementazione ma non sembra così affidabile quanto il metodo tradizionale.
Tatticismi, tiki-taka e skills
La costante ricerca di un sistema di gioco che favorisca più l’azione corale rispetto a quella in singolo, a nostro giudizio non ha ancora portato ai risultati sperati. C’è anche da dire che l’utenza si è abituata in un modo e voler stravolgere le dinamiche di un titolo come FIFA non è possibile. Chi gioca da tempo alla serie, si sarà reso conto che FIFA ogni anno comincia in un certo modo e finisce, attraverso svariati aggiornamenti, a diventare un gioco totalmente diverso. Si parte da un ritmo di gioco più ragionato e tattico e si arriva inevitabilmente a ritrovarsi in situazioni in cui Gervinho scarta tutti e insacca la palla in rete. Cosa successa qualche giorno fa nella partita Parma – Cagliari, ma che in un gioco come FIFA capita fin troppo spesso. Al di là di questa nostra personale riflessione, le nuove Tattiche Dinamiche permettono al giocatore di avere un maggiore controllo sui propri giocatori, i quali eseguiranno le nostre specifiche indicazioni attraverso la semplice pressione del D-Pad (Attaccante extra in area, Terzini Offensivi e così via). Che siano in movimento o da calcio piazzato, i giocatori controllati dalla CPU si comportano bene, non eseguono movimenti strani, anzi e risultano quasi sempre molto reattivi.
Abbiamo notato anche che la fisicità difensiva è aumentata. Infatti, mentre nei passati capitoli, il giocatore lanciato a rete portava sistematicamente a subire gol, quest’anno siamo rimasti piacevolmente sorpresi nello scoprire che è possibile fare un recupero ed evitare il peggio. Ciò che invece ci lascia alquanto perplessi è la capacità della CPU di far girare la palla in maniera talmente perfetta da non permetterci alcuna possibilità di intercettazione. Quest’aspetto sembra essere presente anche quando la squadra che abbiamo dinanzi non brilla per qualità. Per riuscire a contrastare il tiki-taka avversario servirebbe una modifica alla velocità di gioco. Allo stato attuale dell’arte invece bisogna soltanto sperare che la CPU sbagli un passaggio o la conclusione finale. In realtà ci è già capitato diverse volte di subire manovre con passaggi di prima e con tanto di finalizzazione all’angolino con i nostri giocatori praticamente disorientati. Siamo purtroppo ben consci che il ritmo di gioco non vedrà mai un’aggiustatina verso il basso, la scelta di EA Sports è chiara, favorire lo spettacolo e il divertimento di chi ci gioca.
Quest’anno sono state introdotte anche nuove skills, il che soprattutto online porterà a situazioni frustranti. È vero Cristiano Ronaldo ha segnato il miglior gol della sua carriera in rovesciata contro la Juventus ma è abbastanza divertente vedere che qualsiasi giocatore, in particolar modo da calcio d’angolo, riesce a coordinarsi ed effettuare una rovesciata quasi perfetta. Questo non è realismo a nostro giudizio. Vedere giocatori come Petagna avere 4 stelle skills non è plausibile, così come un Bernardeschi averne ben 5, al pari di fenomeni come Neymar o CR7.
La folla è in visibilio
Qualcosa a cui molti appassionati pensano quando giocano ad un titolo sportivo è la presentazione. Non siamo ai livelli della serie NBA di Visual Concepts ma FIFA 19 fa la sua bella figura. La combinazione della folla ruggente, la grafica eccezionale grazie al Frostbite e il commento della partita affidato ancora una volta alla coppia Pierluigi Pardo e Stefano Nava aiutano a dare al gioco quel tocco di ulteriore autenticità.
Ci sono ancora delle piccole incertezze nel commento partita, alcune frasi ripetute e altre senza senso (ad esempio Pardo chiede a bordo campo quanto resta ancora da giocare, concludendo la frase: “aggiornaci in caso di novità”) ma in definitiva, risulta essere migliorato enormemente in questi anni e finalmente riesce ad immergerci nel match. A fare ulteriormente la differenza è la cura magistrale dei dettagli.
La presentazione pre-partita è superlativa, possiamo ammirare i giocatori nel tunnel degli spogliatoi, stringersi strette di mano, interagire fra di loro fino a quando saranno chiamati a scendere le scale che portano al campo. Qui il Frostbite dà il meglio di sé, i giocatori risultano rasentare quasi la perfezione, con movimenti naturali e convincenti. Anche lo stadio è più vivo che mai. I tifosi si scattano selfie, cantano cori e impazziscono letteralmente ad ogni gol segnato.
Anche gli elementi di contorno, dai banner pubblicitari, alle panchine, passando per i cameraman, i fotografi, gli addetti di sicurezza, la terna arbitrale, gli allenatori, sono stati realizzati talmente bene da farci apprezzare ogni partita come se venisse trasmessa in TV.
Il Viaggio in versione Campioni
L’avvincente avventura de “Il Viaggio” con protagonista il campione fittizio Alex Hunter ritorna anche in FIFA 19. Questa volta, non sarà solo. Infatti, avremo la possibilità di interpretare il migliore amico del protagonista principale Danny Williams e la sorella Kim Hunter nelle loro rispettive storie. Il Viaggio riprende da dove lo abbiamo lasciato lo scorso anno. Alex Hunter, dopo l’intensa esperienza in America, è in cerca di riscatto in un grande club europeo mentre il suo amico Danny Williams continua a giocare nel campionato inglese. La storia viene narrata in modo tale da darci il controllo di entrambi i personaggi ai quali si aggiunge la già citata sorella di Alex, Kim, giovane astro nascente del calcio femminile statunitense.
Una volta completata una certa porzione di storia per ogni protagonista, saremo in grado di scegliere su quale personaggio concentrarci. Le storie sono intrecciate fra loro e c’è un percorso consigliato che permette di avere la migliore esperienza narrativa offerta dal pacchetto. Tuttavia, se desiderate concentrarvi sul viaggio di Kim Hunter mentre diventa la star del team nazionale USA femminile, potete farlo tranquillamente. Poter cambiare personaggio e giocare con chi si vuole, rende la modalità Il Viaggio più interessante rispetto al passato.
Le storie di ciascuno dei personaggi sono davvero avvincenti. Quella di Alex e Kim Hunter riguarda il lavoro e l’equilibrio della vita; gran parte della storia di Danny Williams affronta invece una varietà di cose che vanno dalle rivalità dei fratelli ai problemi di denaro. Per essere storie di persone che hanno raggiunto il successo, c’è da dire che ci siamo ritrovati con alcuni momenti narrativi che sembrano davvero derivare da situazioni comuni. Mentre giochiamo, ci verrà chiesto di fare delle scelte, alcune delle quali sono etichettate come momenti chiave che dovrebbero influenzare il resto della storia. Tuttavia, dopo aver preso queste decisioni critiche, non sembra essere cambiato molto. L’unica volta che abbiamo sentito di aver fatto la differenza è stato quando abbiamo sbagliato una partita. Anche in questo caso però la sensazione che ci sia fin troppa linearità nel racconto è piuttosto marcata.
Ogni protagonista ha il proprio set di abilità uniche. Danny Williams e Kim Hunter hanno entrambi un albero delle abilità al quale dovremo assegnare i punti che guadagneremo partita dopo partita; questo sistema è molto simile a quello utilizzato nella modalità Viaggio dello scorso anno. La progressione delle abilità di Alex Hunter è invece leggermente diversa. Arrivato al Real Madrid, Alex sceglierà un mentore che gli fornirà un’abilità specifica; più aumenta la sinergia fra i due, più velocemente crescerà la stima del mentore. Quando raggiungerà il massimo, durante una delle nostre interminabili sessioni di allenamento, parteciperemo a una missione di addestramento bonus che ci vedrà sfidare l’abilità particolare del nostro mentore.
L’idea è interessante, ma il progresso nell’acquisizione di una abilità è generalmente un po’ lento. Gli attributi di Alex aumenteranno dopo ogni partita, ma in misura inferiore rispetto a quanto avviene per le abilità di Kim Hunter e Danny Williams. La nota dolente è data dai tanti e lunghi caricamenti che inevitabilmente spezzano il ritmo fra una scena e l’altra.
Modalità per tutti i gusti
Quest’anno gli sviluppatori di FIFA 19 si sono rimboccati le maniche e hanno deciso di aggiungere alcune nuove modalità di gioco. A partire dal classico Calcio d’Inizio che dà la possibilità di giocare ad una partita amichevole ma con alcune piccole modifiche. È infatti possibile scegliere tra diversi tipi di partite, dalle Finali di coppa a quelle con Regole personalizzate.
Tra le regole selezionabili troviamo la modalità Sopravvivenza, ad ogni gol segnato corrisponde un’espulsione di un giocatore casuale (tranne il portiere) della squadra che ha realizzato la rete. Tiri da Fuori, dove le conclusioni fuori area hanno un punteggio doppio, Colpi di testa e tiri al volo, in questo caso valgono soltanto i gol segnati di testa e/o con tiri a volo, Niente Regole, dove vale qualsiasi cosa, non c’è il fuorigioco né tanto meno falli e cartellini, infine troviamo la modalità Il Primo a… nella quale è possibile stabilire come terminare la partita. Chi segna un gol (Golden Gol), o chi arriva prima a tre reti segnate. A scelta, alla fine dei 90 minuti regolamentari, si potrà decidere se affrontare supplementari e calci di rigore.
Ritroviamo inoltre le Stagioni online, giocabili con un club qualsiasi, la modalità Pro Club che permette di giocatore 11 contro 11, le Amichevoli Online e le Stagioni Co-Op Online.
The Champiooons
Fra le altre modalità abbiamo, la competizione della UEFA Champion’s League, che permette sia di affrontare l’intera competizione partendo dai gironi oppure di passare direttamente alle semifinali o addirittura alla finale. La Champion’s League dà il meglio di sé però nella modalità Carriera, in quanto permette di sognare in grande, magari prendendo una squadra non propriamente blasonata e arrivando fino ai palcoscenici della Champions League.
FUT – ULTIMATE TEAM
Non poteva mancare la modalità più amata dai fan di FIFA, ovvero l’Ultimate Team. Quest’anno le novità sono diverse e le abbiamo già segnalate e approfondite nella nostra guida di: FIFA 19 FUT – Ultimate Team, trucchi e consigli.
Sicuramente la UEFA Champion’s League avrà un ruolo chiave attraverso eventi a tema e carte speciali dedicate ai giocatori che si saranno contraddistinti nella competizione. Rivisto il sistema di Divisioni, ormai abbandonate a favore delle Division Rivals, che richiedono al giocatore di giocare cinque partite in modo tale da determinare la relativa divisione di competenza (nella quale troveremo giocatori di pari livello). Ad ogni partita, vinta, pareggiata o persa, corrisponderà un punteggio che servirà sia a scalare la divisione (ottenendo quindi premi migliori) e sia ad accumulare punteggio utilizzabile per partecipare alla Weekend League. Quest’anno non saremo quindi chiamati a qualificarci tramite tornei dai requisiti talvolta discutibili, ma soltanto attraverso il punteggio che otterremo nelle Division Rivals. Inoltre, saremo noi a decidere quando partecipare alla Weekend League.
Le Squad Battles ritornano anche in FIFA 19. Ogni giorno possiamo affrontare una selezione di squadre dall’overall differente. Solitamente si parte da un valore compreso tra 50 e 70 per poi arrivare a valori compresi fra 82 e 90+. Ad ogni vittoria, a seconda della difficoltà scelta, che va da Principiante ad Estrema, otterremo un certo quantitativo di punti che ci piazzerà automaticamente in una classifica. Maggiore sarà il punteggio ottenuto, migliori saranno i premi. Le novità di quest’anno per l’Ultimate Team non sono tantissime, ma in definitiva regaleranno tantissime ore di gioco a tutti gli appassionati, non soltanto in termini di partite, ma anche per quanto riguarda il mercato, la compravendita, i pacchetti e le tanto apprezzate Sfide Creazione Rosa.
- - La Champion's League è una gradevole aggiunta
- - Nuove modalità per divertirsi con gli amici
- - Frostbite in grande spolvero
- - La modalità FUT - Ultimate Team è ormai una garanzia
- - La storia del viaggio convince
- - La Finalizzazione a Tempo rende il tiro più accurato ma...
- - ...non sembra una soluzione così affidabile quanto il tradizionale metodo di tiro
- - La modalità Carriera necessita di un restyling
- - Alcuni giocatori hanno statistiche non propriamente veritiere
- - Le nuove skills aumenteranno la frustrazione sopratutto nelle competizioni online
- - Sembra ancora che la velocità dei giocatori farà la differenza in game