Hands-on Assassin’s Creed Unity e Rogue: la nostra prova

Arno e Shay sbarcano a Milano.

Versione testata Xbox One/Xbox 360.

Lo stand Ubisoft non passa di certo inosservato a GamesWeek2014, soprattutto grazie al cosplayer di Pagan Min che accoglie i nuovi arrivati con il suo look decisamente poco sobrio. La zona è centralissima e, facendoci strada tra la ressa di aspiranti ballerini di Just Dance 2015, alla fine riusciamo con fatica a raggiungere la piccola sala stampa allestita al centro del padiglione. Qui ci riceve un entusiasta Loris Negro, brand manager Ubisoft, che non vede l’ora di parlarci di tre dei titoli più attesi per il prossimo mese: Far Cry 4, Assassin’s Creed Unity e Assassin’s Creed Rogue.

Se per il primo non c’è nulla da aggiungere a quanto già visto dopo la prova del Romics (QUI la preview), i due nuovi Assassin’s Creed ci danno invece ottimi motivi per andare ad analizzare nel dettaglio sia il capitolo next-gen, Unity, che quello di vecchia generazione, Rogue, con qualche dettaglio sulle storie di Arno e Shay e, grazie alle demo disponibili rispettivamente su Xbox One e Xbox 360, anche sul gameplay. 

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Shay Cormac e il credo rinnegato

Shay Patrick Cormac, protagonista di Assassin’s Creed Rogue, è un personaggio atipico per la serie. La sua storia (possibili spoiler, ndr), situata tra gli eventi di Black Flag e Assassin’s Creed III, pone in evidenza tutti i dubbi e le contraddizioni che il credo degli Assassini porta con sè. Addestrato da una vecchia conoscenza, Achille Davenport, Shay servì fedelmente gli Assassini per un breve periodo, finché non decise, dopo una disastrosa missione in cui fu costretto a stroncare molte vite innocenti, di abbandonare la setta e di dar loro la caccia. Equipaggiato della Morrigan, una nave rompighiaccio, Shay navigò così lungo gli Appalachi e l’Artico in cerca di quelli che un tempo chiamava “fratelli”.

Ed è proprio in un paesaggio glaciale che inizia la nostra prova: siamo a bordo della nave, tra ghiacciai ed iceberg; l’obiettivo è affondare delle imbarcazioni francesi. Appena ci mettiamo al timone constatiamo subito che il sistema di attacco e manovra della rompighiaccio è simile a quando visto in Black Flag, con cannoni da bordata, di precisione e barili infiammabili. Sconfitti alcuni nemici, però, veniamo improvvisamente abbordati e in pochi istanti la nostra nave è invasa da marinai non proprio amichevoli. In questo caso, però, non diversamente da quanto avviene in Black Flag, saremo chiamati ad uccidere il capitano prima che il nostro equipaggio sia sconfitto. Nello scontro possiamo testare il sistema di combattimento corpo a corpo, che non ci sembra differire dal predecessore né per difficoltà né nelle animazioni degli attacchi: in poco tempo facciamo così piazza pulita e riprendiamo il controllo della situazione.

Nei pochi minuti a nostra disposizione non abbiamo notato grosse novità nemmeno a livello tecnico, anche se la pulizia grafica ci è sembrata leggermente superiore rispetto alla versione PlayStation 3 di Asassin’s Creed IV. Non ci è stato rivelato nulla sulla trama del presente, ma in linea generale, anche la storia dovrebbe configurarsi come un’espansione dell’esperienza vissuta con Edward Kenway, nei panni questa volta di un’eroe ancora più lontano dagli ideali del vecchio Altair.

Assassin’s Creed Rogue uscirà per Pc, PlayStation 3 e Xbox 360 il 13 novembre. Confermato nuovamente che, al momento, non è in programma una versione Wii U del gioco.

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Arno Dorian, la goccia che portò alla rivoluzione

Totalmente diverso il discorso riguardante Arno Victor Dorian ed Assassin’s Creed Unity, il nuovo capitolo del franchise pensato esclusivamente per la nuova generazione di console (PlayStation 4 e Xbox One) e Pc. Arno è, infatti, un Assassino francese cresciuto da Templari, che lotta per liberare i poveri e gli oppressi dal giogo dell’aristocrazia. Il gioco porta con sé numerose novità, dall’assenza di una modalità online competitiva, sostituita dalla campagna co-op, passando per la creazione di edifici in scala 1:1, fino ad arrivare ad una serie di migliorie e innovazioni per il gameplay che abbiamo potuto sperimentare direttamente.

Partiamo da uno degli aspetti più controversi della serie: la difficoltà dei combattimenti corpo a corpo. Loris ci assicura che l’Ia dei nemici è stata migliorata e resa più aggressiva, così da aumentare il livello di sfida generale. Pad alla mano, in effetti, lasciando da parte la missione richiesta dalla demo per attirare alcune guardie, veniamo rapidamente uccisi quando il numero di nemici supera le 5-6 unità: un paio di colpi d’arma da fuoco dalla distanza possono causare ora la disincronizzazione. I soldati sembrano attaccare simultaneamente, ma non escludiamo che con una maggiore dimestichezza con i loro pattern d’attacco sia impossibile effettuare stragi come in passato. Staremo a vedere. Nel corso dello scontro notiamo anche un diverso approccio al combattimento dei personaggi, frutto presumibilmente di quella riscrittura delle animazioni di attacco e difesa di cui il brand manager Ubisoft ci aveva parlato pochi minuti prima.

Meno positivo l’impatto con le arrampicate: non sperimentiamo, infatti, quel maggiore controllo nelle scalate cui ci avevano accennato in sede di presentazione. Arrampicarsi ci pare ora decisamente più semplice, senza quella ricerca del giusto appiglio che aveva caratterizzato i precedenti episodi del franchise. Dover premere il tasto B (O per PlayStation) insieme al dorsale durante le discese non ci pare poi un’innovazione molto rivelante. Preoccupanti, e molto, visto che mancano pochi giorni all’uscita del gioco, sono invece gli episodi di compenetrazione poligonale in cui ci imbattiamo in diverse arrampicate, con il caro Arno che, in un paio di circostanze, è rimasto bloccato vicino alla sommità del tetto ed è stato costretto a tornare indietro. A fare da contraltare a questi difetti, segnaliamo infine una grande attenzione ai dettagli della città, più viva e, architettonicamente, più vicina alle vette raggiunte nel secondo capitolo, ed un framerate decisamente più stabile di quanto eravamo finora abituati a vedere nel franchise.

Anche Assassin’s Creed Unity arriverà nei negozi il 13 novembre.

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Commento finale

Cosa aspettarci, dunque, dalle versioni definitive dei due nuovi capitoli di Assassin’s Creed? Se da un lato Rogue, a primo impatto e a causa delle poche innovazioni viste in-game, risulta probabilmente quello che tutti abbiamo pensato che fosse al momento dell’annuncio (un modo per spillare soldi, senza troppa fatica, ai fan e alla larghissima base installata della old-gen, ndr), dall’altro Unity sembra intenzionato a risolvere il problema dell’Ia che affligge il franchise fin dal primo capitolo. Se affiancato da missioni secondarie all’altezza e una trama avvincente, l’avventura di Arno potrebbe così farci sorvolare anche su alcuni difetti tecnici che difficilmente potranno essere sistemati nei prossimi quindici giorni (salvo correre ai ripari con una rapida patch al day-one). Non ci resta che attendere: che la rivoluzione sia davvero alle porte?

Aspettative Perplessità
– IA che non attenda inerte di essere giustiziata
– Location evocative
– Trame avvincenti e psicologie dei personaggi curate
– Rogue sarà poco più di un Dlc?
– Compenetrazione poligonale in Unity
– Arrampicata semplificata
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