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WRC 5, confermate le gare in notturna

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Accendete le luci e accelerate!

Arriverà ad ottobre, e promette di soddisfare i palati più esigenti riguardo la simulazione di guida. WRC 5 è oggi protagonista di un nuovo annuncio: Bigben Interactive e Kylotonn Games hanno confermato la presenza di gare in notturna. Alleghiamo, come testimoni, immagine in calce:  

WRC5Night

Dark Souls 3, rappresenterà il titolo di svolta della serie

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L’affermazione è arrivata direttamente da Hidetaka Miyazaki.

Ebbene durante un’intervista rilasciata a Gamespot, Hidetaka Miyazaki ha affermato che Dark Souls III rappresenterà una svolta nella serie, sebbene le sue dichiarazioni risultino a riguardo essere abbastanza vaghe e quindi bisognerà aspettare qualche mese per saperne di più.

Ha aggiunto inoltre che questo terzo capitolo rappresenta per il produttore il lavoro di tutta una vita e tutto quello che sarà presente nel gioco sarà basato direttamente sulle esperienze personali di Miyazaki.

Come noto Dark Souls III dovrebbe essere l’ultimo capitolo della fortunata serie e sebbene non abbia specificato niente a riguardo lo stesso Miyazaki è al lavoro con From Software su nuovi progetti che verranno svelati prossimamente.

E voi cosa ne pensate a riguardo? Avete letto la nostra anteprima su Dark Souls 3?

Need for Speed, ecco i motivi delll'always Online

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Il gioco sarà sempre connesso.

Come riportato su Gamesradar, il reboot di Need for Speed sarà sempre connesso alla rete e i motivi di tale scelta sono stati spiegati direttamente dal produttore esecutivo del gioco Marcus Nilsson; in pratica il cosiddetto “always Online” permetterà di sfruttare al meglio alcune particolari caratteristiche come il sistema Autolog e Snapshot.

Con il sistema Snapshot, il gioco scatterà delle istantanee delle varie sessioni di guida e di conseguenza le caricherà automaticamente nel portale del gioco e ogni like ricevuto permetterà di ottenere crediti in game che potranno essere spesi dal giocatore. Il sistema Autolog (naturalmente migliorato rispetto al passato) farà si che la storia venga personalizzata in riferimento ai progressi degli utenti, inclusi quelli presenti nella propria lista amici.

Ricordiamo che Need for Speed verrà pubblicato il 5 Novembre per PlayStation 4, XBOX One e PC!

Metal Gear Soild V: The Phantom Pain, trailer a 4K e 60 FPS per voi

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Dettagliatamente dettagliato.

Nvidia ha rilasciato un nuovo trailer per Metal Gear Solid V: The Phantom Pain, in uscita il 1 settembre 2015 anche su PC, oltre che su console sia dell’attuale generazione che quella passata.

Oggetto del video, che abbiamo allegato in calce, è il 4K che sarà disponibile a chi sfoggia una configurazione hardware davvero performante. Nonostante YouTube tagli la qualità generale per permettere un caricamento celere, consigliamo la visione alla massima risoluzione disponibile. The Phantom Pain su PC avrà un comparto tecnico molto complesso e conterà su texture più dettagliate; distanza di visione più ampia, ed effetti di luce maggiormente curati.

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PlayStation Plus, confermato l'aumento di prezzo dell'abbonamento trimestrale

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Una scelta che potrebbe infastidire l’utenza.

Sony ha purtroppo confermato ufficialmente ciò che si vociferava in questi ultimi giorni: l’abbonamento trimestrale del PlayStation Plus subirà un aumento di prezzo in Europa a partire dal 1 Settembre, passando da 14,99€ a 19,99€ (il dato è riferito al cambio fatto con la sterlina del Regno Unito, da 11,99£ a 14,99£). Non è ancora chiaro se anche l’abbonamento annuale verrà aumentato, ma pare di no.

Questa decisione potrebbe non andare giù a parecchi giocatori, in quanto diverse volte l’utenza si è lamentata che il prezzo della sottoscrizione è troppo elevato rispetto ai contenuti offerti, in particolar modo i giochi gratuiti disponibili mensilmente. Vedremo se con l’introduzione del sondaggio mensile sui prossimi titoli della Instant Game Collection la situazione migliorerà.

PES 2016, impressioni dalla demo giocata alla Gamescom 2015

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Un miglioramento sotto svariati punti di vista.

Dopo la prova di FIFA 16 non potevo saltare quella di PES 2016, storico rivale diretto del titolo calcistico di EA. Senza tirarla troppo per le lunghe, partiamo subito da ciò che mi è parso sicuramente migliorato rispetto ai precedenti anni.

I comandi mi hanno davvero impressionato, poiché anche se la disposizione dei tasti rimane la stessa, la giocabilità è diventata più semplice e fluida: la risposta ai comandi, infatti, è davvero ottima al punto da poter eseguire senza problemi quello che si ha mente prima di premere i tasti appositi. Il ritmo di gioco era una delle caratteristiche che avevano contraddistinto PES 2015 dai precedenti e viene nuovamente riproposto anche in questo gioco. Pertanto, anche qui è possibile ponderare le azioni in maniera oculata attraverso una fitta di rete di passaggi che non portano il giocatore ad adottare uno stile di gioco aggressivo, bensì studiato nei minimi dettagli.

L’intelligenza artificiale sembra migliorata e anche parecchio, in particolare i giocatori sulle fasce e i portieri che sanno fare bene il loro dovere; sono state anche aggiunte nuove animazioni soprattutto per questi ultimi in merito alle uscite e alle parate. I contrasti fra i giocatori, poi, hanno una maggiore fisicità senza sfociare nel troppo o nel nulla: prendendo ad esempio Pogba o Lewandowski, ho potuto constatare la capacità di entrambi di difendere la palla e di far salire bene la squadra durante gli attacchi.

Konami ha anche apportato alcune piccole modifiche alla telecamera di PES 2016, allargando leggermente il campo visivo per avere, appunto, una visuale più ampia e permettere un controllo della partita maggiore. Per quanto riguarda la grafica, il Fox Engine mostra i muscoli grazie ad un’ottima pulizia visiva e ad effetti di luce davvero realistici. I volti, poi, sono realizzati in modo eccellente e posso dire che PES 2016, almeno su questo, vince a mani basse su FIFA 16.

Per quanto concerne la questione delle licenze, quest’anno oltre alla Champions League e alla Europa League il gioco vanterà l’esclusività dell’Europeo, abilmente sottratto al rivale. Naturalmente queste sono impressioni basate su tre partite giocate, quindi per avere un giudizio definitivo dovremo avere sotto mano il pacchetto completo e per decretare, inoltre, chi deterrà lo scettro di migliore simulazione calcistica dell’anno. 

Mafia III, nuovi dettagli dalla demo

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2K Games mostra il suo nuovo titolo di punta.

Fra le tante conferenze a cui abbiamo assistito, una delle più interessanti è sicuramente stata quella dedicata al nuovo Mafia III, annunciato ufficialmente il 5 Agosto con il primo trailer. 2K Games ci ha poi mostrato un video gameplay oltre a rilasciare nuovi dettagli su questo terzo capitolo.

Per farla breve sulla trama, il protagonista Lincoln Clay si dedicherà all’ascesa al potere della sua famiglia e questo obiettivo verrà raggiunto, ovviamente, affrontando anche potenti rivali. Ciò che ci interessa, però, è proprio il gameplay: nella prima missione mostrata dobbiamo cercare un membro di un’altra banda per ottenere informazioni riguardo i suoi superiori. Ben presto, ci si ritrova nel bel mezzo di una sparatoria frenetica dove volano proiettili ovunque; alla fine di tutto, Lincoln trova il suo uomo, lo rapisce per interrogarlo in auto (inseguito dalla polizia) e, dopodiché, decide di sbarazzarsene senza troppi problemi. Per non svelare altro, diciamo solo che quanto abbiamo visto riprende il vecchio e amato stile di Mafia; l’apertura verso un titolo open world, oltretutto, lo rende più vario rispetto ai suoi predecessori.

Le meccaniche di gioco sembrano abbastanza reattive e fluide, senza comandi particolarmente macchinosi o difficili da gestire. Il sistema di guida è molto simile a quello di GTA e al giocatore viene lasciata parecchia libertà per quanto riguarda la distruzione di quasi tutto ciò che ci intralcerà la strada. Nota di merito alla grafica, davvero molto bella con un’ambientazione suggestiva che ripropone fedelmente gli Stati Uniti degli anni ’70.

Ci auguriamo che il lavoro di 2K Games prosegua sempre in meglio, perché non bastano una bella grafica ed effetti speciali molto buoni per far entrare Mafia III nella categoria dei big; quindi auguriamo buona fortuna a tutto il team di sviluppo.

Crossout, un MMO action con veicoli armati

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Un free-to-play molto movimentato.

Gaijin Entertainment, forte di un grande successo con War Thunder che ha messo d’accordo pubblico e critica, è pronta a tornare alla riscossa con un nuovo ed interessante free-to-play per PC. Stiamo parlando di Crossout, un MMO action dove prenderemo parte ad epiche battaglie fra veicoli armati fino ai denti di ogni tipo. Il titolo è ancora nelle prime fasi di sviluppo e non posso ancora sbilanciarmi troppo, ma parto subito dai punti forti.

L’idea di portare dei veicoli super corazzati alla distruzione totale non è per nulla malvagia, ma ciò che colpisce principalmente è la vasta personalizzazione che è possibile fare su di essi. Potremo scegliere infatti dei modelli standard oppure crearceli proprio da zero, assemblandoli pezzo per pezzo: gomme, sospensioni, carrozzeria e, ovviamente, le armi. Tutto questo, però, potrebbe essere gestito male se gli sviluppatori non modificheranno alcune cose.

Le partite, ad esempio, dureranno circa 5 minuti e non ci sarà possibilità di respawn. Una sorta di highlander a squadre, ecco, però non tutti amano attendere la fine del match. Sparando alle parti vulnerabili dei veicoli come le ruote e le armi, oltreutto, potremo metterle fuori uso e rendere quasi inoffensivi i nemici, punto anche questo discutibile rimanendo nell’ottica dei giocatori che non amano i giochi “lenti”. Non posso ancora pronunciarmi invece sulle mappe di gioco, ancora piccole e prive di punti per eseguire acrobazie per schivare e quant’altro; lo stesso vale per le animazioni, con proiettili che partono senza alcun effetto. Il gioco, effettivamente, non ha ancora le idee chiare su molti aspetti, ma ricordo che è comunque nelle prime fasi di sviluppo e che non ci resta che attendere per avere dettagli più chiari. Ovviamente, se verrà migliorato a dovere avrà tutte le carte in regola per essere un buon free-to-play alternativo ai soliti.

 

Pollen, un'incredibile esperienza di realtà virtuale

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Un Alien… senza alieno.

Ecco, è proprio quello che ho pensato durante la mia prova di Pollen, titolo realizzato principalmente per sfruttare i visori per la realtà virtuale. Per l’appunto, ci troveremo su un’astronave in cerca di informazioni sull’equipaggio scomparso e dovremo quindi reperire cassette, note scritte, cartelle cliniche e quant’altro per svelare il mistero. Pollen può anche essere giocato senza visore, ma l’esperienza di gioco verrebbe privata di ciò per cui è stato effettivamente sviluppato.

Grazie al visore, infatti, potevo proprio aprire il frigo, impugnare cibi e bevande e leggere l’etichetta semplicemente ruotandoli come se li avessi realmente in mano. Tutti dettagli che, diversamente, non verrebbero del tutto apprezzati perché diciamocelo: chi si soffermerebbe su delle etichette? Chi però ama queste piccolezze non potrà che esserne soddisfatto.

Purtroppo, il gioco pecca sul lato degli obiettivi e delle cose da fare, dato che la nostra unica “missione” è quella di vagare per l’astronave in cerca di indizi, almeno per ora. Premetto che è ancora in fase di sviluppo e preso così com’è è già buono, anche se ovviamente necessita ancora di molto lavoro per attrarre una cerchia di giocatori più ampia. Gli sviluppatori, in ogni caso, hanno specificato che non rilasceranno Pollen in early access perché promettono una storia davvero coinvolgente che, se spezzettata, non avrebbe lo stesso effetto di giocarsela tutta d’un fiato.

Il titolo è previsto per un generico 2016 ad un prezzo di circa 20€ e se siete stufi di giochi senza una trama solida, non potrete non farci un pensierino a patto che, ovviamente, possediate anche un visore per la realtà aumentata, altrimenti “la corsa non vale tutto il prezzo del biglietto”.

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Skylanders SuperChargers, il nostro provato

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Mezzi di tutti i tipi per terreni di ogni tipo.

Un titolo molto interessante che ho potuto provare su PlayStation 4 è stato Skylanders SuperChargers, che si può tranquillamente descrivere come il rivale di Mario Kart. Ho testato il gioco in tre postazioni diverse: la prima mi ha permesso di utilizzare mezzi volanti, la seconda mezzi terrestri e la terza veicoli su acqua. Inutile dire che, così facendo, il gameplay è molto vario così come l’approccio ai vari circuiti.

La sensazione di trarre spunto proprio da Mario Kart o altri titoli simili come il vecchio Crash Team Racing è comunque forte, e ne eredita le componenti migliori. La differenza con questi altri titoli, però, sta proprio nel fatto che Skylanders SuperChargers permette di usare mezzi diversi fra loro e di imboccare strade differenti per arrivare al traguardo, più o meno veloci o difficoltose. Il team di sviluppo, in ogni caso, punterà a rendere l’esperienza di gioco unica sfruttando proprio gli Skylanders, che offriranno un tocco di personalizzazione in più.

Ah, dimenticavo una nota: lo scudo protettivo utilizzabile come abilità riportava il logo di The Legend of Zelda. Sì, proprio quello e non mi sono sbagliato. Che sia o meno per il fatto che il gioco sbarcherà anche su Wii U e 3DS, mi ha fatto uno strano effetto vederlo giocando alla versione PS4!

Guitar Hero Live, hands on dalla Gamescom 2015

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Immersione pura.

Alla Gamescom di Colonia ho pure fatto parte di una band e abbiamo suonato alcune canzoni: inutile dire che la folla era in delirio per la mia performance. Già, peccato che stessi giocando alla versione PS4 del nuovo Guitar Hero Live, che farà il suo esordio il prossimo 20 Ottobre.

Effettivamente, la sensazione di essere un membro di una band è totale, ma ho subito avuto un po’ di difficoltà ad abituarmi alla nuova chitarra data la rivisitazione dei tasti, ora disposti in due file da tre (QUI potete vedere di cosa sto parlando). Nella demo erano presenti una manciata di tracce abbastanza diverse fra loro, ma mi sono concentrato su Gold on the Ceiling dei Black Keys che mi ha permesso di prendere dimestichezza un po’ con tutti i tasti della chitarra.

Traendo le conclusioni da questa mia breve prova, Guitar Hero Live ha tutte le carte in regola per essere un buon titolo e non ci resta che attendere il lancio per scoprire tutto ciò che ha da offrire.

Hellblade, primo video gameplay

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Il nuovo progetto di Ninja Theory in mostra.

Alla Gamescom 2015 è comparso anche Hellblade con un primo video gameplay, titolo attualmente in sviluppo negli studi di Ninja Theory e previsto per il 2016. Ciò che viene mostrato, comunque, è ancora abbastanza contorto e complicato da comprendere. Di seguito alleghiamo il video in questione:

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Recensione Yu-gi-oh! Legacy of the Duelist

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Chi è il duellante più forte al mondo?

Versione testata PlayStation 4.

Se conoscete il Drago Bianco Occhi Blu, il Mago Nero e le Carte delle Divinità Egizie complimenti: siete cresciuti bene. Il mondo di Yugi e compagnia si è ormai inserito abbondantemente nella memoria collettiva, complici le ottime iniziative mediatiche di cui è stato protagonista diversi anni fa. Le carte da gioco Yu-gi-oh! sono ormai famosissime a livello planetario e quasi chiunque, anche se non partecipa a tornei ufficiali e non ha mai visto l’anime nè letto il manga al sentirlo nominare, a sentire quelle tre sillabe nipponiche ricorda confusamente qualcosa, evoca l’immagine di mostri e carte e punti vita da ridurre a zero. La produzione di Other Ocean Interactive, tuttavia, non è riservata a tutti ma esclusivamente a chi ha dimestichezza col gioco o è desideroso di apprenderne le basi. E una buona dose di amore da parte dei fan è assolutamente richiesta per resistere più di un paio d’ore.

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“Tu giochi già a Duel Monsters e lotti fra due misteriose realtà”

Se l’avete letta cantando vuol dire che avete dimestichezza con la sigla italiana dell’anime in cui compaiono le famose carte da gioco, protagoniste anche di questa produzione omonima. Sarete dunque felici di sapere che Legacy of the Duelist dopo tanto tempo offre una modalità storia degna di questo nome, ed è una vera e propria sorpresa all’interno di un gioco in fondo di simulazione, la cui esistenza sarebbe dopotutto giustificata semplicemente dalle mere carte e dal campo da gioco (come è accaduto troppe volte in passato). A partire dalle avventure di Yugi Muto, Tea, Tristan e Joey contro Pegasus e Marik, il gioco ripercorre con un alto livello di fedeltà tutte e cinque le principali serie animate che si sono susseguite negli anni, offrendo un numero considerevole di duelli ed ore di gioco, nonchè la possibilità per coloro che magari si sono fermati alla seconda o terza serie animata di conoscere i principali protagonisti, nemici e mostri di quelle più recenti. Figurano nell’ultima anche i mostri pendulum, aggiunti solo recentemente alle regole di gioco, e utilizzabili qui per la prima volta in un contesto videoludico.

La storia viene raccontata da un ipotetico narratore-bot che legge un libro, salvo poi cedere rapidamente la parola ai personaggi stessi: non ci sono doppiaggi, tutto è scritto a schermo e va letto in caratteri microscopici, in un italiano talmente sgrammaticato da far aborrire anche un bambino di prima elementare. Sarebbe stato meglio lasciare tutto in inglese, ma per fortuna almeno le descrizioni delle carte sono corrette (per quanto non sia stato possibile per noi leggere le descrizioni di tutte le 6.600 carte contenute nel gioco, anche se avremmo tanto voluto farlo nonostante una seppur minima vita sociale). Le immagini a schermo sono bidimensionali ma in elevata definizione, nulla che faccia gridare al miracolo insomma o che sprema troppo il motore grafico del gioco: come è giusto che sia, l’attenzione va rivolta ai duelli in sè, che del resto arrivano presto, dopo un paio di battute dei personaggi. E poi, se mancassero perchè staremmo giocando a Yu-gi-oh! sul televisore di casa? No, non vale la risposta secondo la quale “non ci sono amichetti che ci giocano ancora dopo tanti anni”. Oggigiorno basta entrare in una fumetteria con un deck vuoto in mano per essere assaliti da voraci collezionisti.

Offro il mio mostro come tributo

Le regole alla base di Yu-gi-oh! non sono oggetto della nostra trattazione, ma non devono spaventare chi voglia accostarsi al titolo per la prima volta in assoluto e per qualche strano motivo non abbia vogia di apprenderle fisicamente sul campo: sostanzialmente bisogna evocare dei mostri e attaccare l’avversario per ridurre a zero i suoi punti salute, magari utilizzando delle magie per potenziarsi o delle trappole per evitare le sue ovvie contromosse. Fine. Non è come giocare a briscola, ma finchè tutto il complesso non viene approfondito non è neanche così difficile come potrebbe sembrare a uno spaesato novizio. Legacy of the Duelist comunque pensa anche a loro, offrendo nel menu opzioni tutta una serie di pagine e capitoli e prove con cui istruirli al gioco a partire da zero, passo passo dagli elementi più semplici a quelli più difficili.

Il titolo offre essenzialmente quattro modi di duellare: il primo giocando la modalità storia e utilizzando il deck di un certo personaggio contro quello di un certo altro personaggio (ad esempio quello di Yugi contro Kaiba, o di Joey contro May; ma un simpatico bonus permette anche di rigiocare tutti i duelli “al contrario”, interpretando i panni dell’avversario). Volendo potete anche costruire il vostro deck personale e usarlo nella modalità storia. Il secondo modo è ovviamente la modalità contro l’intelligenza artificiale: proseguendo nella storia si sbloccano vari avversari che è possibile sfidare a duello quando più vi piace. Il terzo è la modalità multiplayer online (è assente quella locale) e l’ultimo è il battle pack mode, in cui bisogna costruire il proprio mazzo improvvisando tra una serie di carte del tutto casuali a disposizione. In ogni momento è possibile recarsi nella modalità editor ovvero di “costruzione del proprio mazzo” per modificarlo a piacimento, anche a partire da liste di carte e deck appartenenti ad avversari sconfitti nella modalità storia.

E la carte, dove le prendete? Dal negozio ovviamente: quello del gioco, in cui utilizzando le monete vinte nei duelli potrete prima sbloccare e poi acquistare dei vari pacchetti, ordinati secondo la stagione della serie animata e secondo i vari personaggi. Quindi comprando il pacchetto di Kaiba potrete “sbustare” e sperare di fare vostro un Drago Bianco Occhi Blu, con quello di Joey un Drago Nero Occhi Rossi, ma ovviamente non viceversa. Se desiderate le Carte delle Divinità Egizie si trovano in quello di Yugi, e sono come sempre devastanti se utilizzate in modo intelligente.

Duellanti di tutto il mondo, unitevi

Una delle modalità più divertenti di Legacy of the Duelist è sicuramente quella online, in cui potrete sfidare un amico che possiede il gioco o avviare una partita (veloce o classificata) contro chiunque, proveniente da qualsiasi parte del mondo: uno dei pochi pregi della rete di connessione globale. I server sono abbastanza stabili, al momento naturalmente non vi sono moltissimi giocatori ma col tempo il loro numero è destinato ad aumentare, almeno fintanto che questo resta l’unico titolo di Yu-gi-oh! disponibile su console di nuova generazione. Potrete creare una partita tutta vostra con condizioni specifiche: numero di turni, tempo per eseguirli, restrizioni più o meno pesanti; o semplicemente avviare una “partita veloce” contro un avversario casuale. Anche nella modalità battle pack è possibile giocare online, sempre con un mazzo costruito al momento con carte casuali. Siate psicologicamente preparati: il mondo è pieno di chi non sa proprio perdere con onore e preferisce disconnettersi mandando tutto a quel paese, e il gioco non prevede “punizioni” o perdite di punteggio di sorta. Se l’avversario scappe, resta impunito. Ma voi siete onesti, vero? Vero?

bellaimmagine

La fiera della solitudine

Tecnicamente parland
o il gioco non soffre di difetti palesi, e sarebbe difficile anche il contrario dal momento che l’unico sforzo richiesto al software è calcolare le mosse possibili in campo ed eseguire quelle richieste dal giocatore, senza aggiunte di sorta. Graficamente parlando, infatti, non c’è quasi nulla: gli scenari sono quattro in tutto, con altri quattro elementi in croce. Va bene che l’attenziona vada rivolta alle carte, ma se vi dovesse venire in mente di godervi cosa c’è sotto di esse ripensateci: non c’è nulla, la desolazione totale. Si aggiunga a questo che i caratteri di scrittura sono stati impostati da Ant-man, e quindi risultano visibili solo alle formiche, il che non aiuta chi soffre di miopia accentuata.

Nota negativa: non sono presenti animazioni dei mostri, quindi se vi aspettate di vedere materializzarsi dal nulla ciò che andate ad avocare, preparatevi a restare delusi. Kuriboh non sbucherà dalla sua carta, una magia attivata non lancerà legami magici, una trappola non farà sprofondare i cattivi in una buca. Ciò che dovrebbe essere prerogativa di un gioco pubblicato su sistemi di nuova generazione, ma che era dopotutto possibile anche nei vecchi, avviene solo in caso di battaglie che coinvolgono determinati tipi di mostri. Per capirci: potete vedere davvero combattere il Drago Bianco Occhi Blu, il Mago Nero e qualche altra bestia, punto. E solo quando attaccate una carta mostro avversaria, non quando lo attaccate direttamente. E anche quando li vedete, non fanno nulla: escono e spariscono. Paradosso dei paradossi bizzarri, in questi unici frangenti talvolta i frames diminuiscono.

Accettabile il comparto sonoro, con musichette orecchiabili ma estremamente ripetitive, tra l’altro palesemente riciclate dai vecchi titoli: i più attenti ci faranno sicuramente caso. Quasi mai infastidiscono, ma dopotutto siamo sinceri: giocare col volume o senza volume non fa proprio la differenza. I vostri life points non aumenteranno per qualche strano fenomeno acustico.

Commento finale

Yu-gi-oh! Legacy of the Duelist è un prodotto destinato agli amanti del celebre gioco di carte, a cui sarà in grado di offrire anche parecchie ore di divertimento se giocato con la giusta prospettiva, ovvero quella di un titolo che sa offrire solo un simulatore di carte virtuali e poco altro. Tra questo poco altro una modalità storia di tutto rispetto e particolarmente gradita. Tuttavia, se non avete mai avuto prima d’ora occasione di giocare a Yu-gi-oh!, vi sconsigliamo di cominciare adesso e soprattutto in questo modo: molto meglio farlo dal vivo o sperare in un seguito che includa davvero combattimenti con i mostri che hanno fatto la fortuna dell’intera produzione. Tra l’altro la loro mancanza si fa sentire anche a fronte del prezzo di 20 euro, che non saranno tanti ma neppure uno scherzetto per un prodotto simile.

Pro Contro 
– Modalità storia longeva e interessante
– Tante modalità di gioco
– Online è ancora più divertente
– Alla lunga ripetitivo
– Graficamente ridotto all’osso
– Una maggior cura per la traduzione era doverosa
  Voto Globale:  70
 
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Until Dawn, potremo influenzare la personalità dei protagonisti

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Ognuno reagirà diversamente alle situazioni.

Con un post su Twitter, Supermassive Games ha fatto capire che i giocatori saranno in grado di modellare la personalità e le relazioni degli otto personaggi di Until Dawn a seconda delle scelte che faranno. Oltretutto, un’immagine comparsa su NeoGAF (che alleghiamo sotto) confermerebbe il tutto, riportando delle statistiche di Mike riguardanti proprio relazioni e tratti del personaggio. Una buona idea che può incrementare la rigiocabilità del titolo portando a situazioni differenti? Non ci resta che attendere la fine di Agosto per scoprirlo.

personalità-personaggi

InnoGames, intervista a Fabio Lo Zito

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Quattro chiacchiere su Forge of Empires.

Alla Gamescom ho avuto modo di intervistare Fabio Lo Zito di InnoGames riguardo la casa e i vari giochi che hanno, soffermandomi in particolare su Forge of Empires in quanto appena sbarcato sui dispositivi mobili e molto pubblicizzato.

Iulian: «La pubblicità per Forge of Empires è davvero immensa. Investite molto nel marketing e nella pubblicità?»

Fabio: «Sì, assolutamente. Molte delle nostre entrare vengono utilizzate per comprare spazi pubblicitari sui siti di ricerca, sui banner e specialmente in qualche breve comparsa in TV. Questo ci ha permesso di avere un’utenza sempre in crescita. Anche essere qui alla Gamescom, in questo periodo, è un grande dispendio di risorse che però dà i suoi frutti.»

Iulian: «A proposito di Forge of Empires, dove la novità sono le ere in cui il giocatore deve farsi largo, come è possibile sapere quando si può passare ad un’altra era?»

Fabio: «Ad un certo punto del gioco, quando si acquisiscono un certo tipo di risorse e di punti, si possono utilizzare per cambiare era. Qui il municipio sarà l’unica costruzione che si rinnoverà alla nuova era mentre le altre costruzioni rimarranno come nella precedente. I giocatori mano a mano dovranno smantellare le vecchie costruzioni per far spazio alle nuove.»

Iulian: «Quante ere ci sono e quante ne avete in serbo ancora?»

Fabio: «Per ora ne abbiamo 12, con una produzione annuale di circa 3 nuove ere. Per completarne una definitivamente con appositi test ci vogliono circa 5 mesi, ma lavoriamo duramente quindi riusciamo sempre a fornire di più ai nostri giocatori.»

Iulian: «Come si vince il server, alla fine?»

Fabio: «Fondamentalmente questo è un gioco PvE, quindi c’è una sorta di campagna che il giocatore può fare per ricevere ricompense, mentre il lato PvP è molto limitato. Non si “vince” il server, è un gioco per ora molto più pacifico degli altri, si può solo provare ad arrivare il più lontano possibile.»

Iulian: «Un tempo giocavo anche io a Tribal Wars e mi piaceva davvero molto. Purtroppo hanno iniziato ad attaccarmi e mi hanno devastato brutalmente, quindi da lì ho smesso. Cosa c’è di nuovo nel 2?»

Fabio: «Nel nuovo capitolo ci saranno nuove costruzioni e alcune gilde che si potranno scegliere, come quella dei ladri che darà bonus alle vostre spie. Nel nuovo capitolo infatti, grazie alle spie, potrete spiare i nemici ma se la missione fallisce e il nemico le cattura, per riaverle indietro bisognerà pagare un tot numero di monete che aumenterà con la progressione del server. Ci saranno anche le gilde templari e guerrieri teutonici che permetteranno di guadagnare monete in minor tempo. Il nuovo capitolo è dunque più interattivo e vario.»

Iulian: «Voi ascoltate molto il feedback dei fan oppure date più importanza a quello interno?»

Fabio: «Di sicuro, il feedback interno è molto importante ed influisce molto ma vogliamo che i nostri giocatori siano sempre contenti di giocare ai nostri giochi, quindi diamo grande spazio alle loro richieste. Ogni manager poi, di ogni zona, ci manda i feedback più comuni e noi cerchiamo sempre di realizzarli. Come, ad esempio, al posto di una chiesa abbiamo introdotto la moschea.»

Iulian: «Un giocatore può arrivare ad un buon ranking anche senza pagare?»

Fabio: «Assolutamente! Certo, questo richiede maggiore attività da parte dei giocatori ma se essi hanno tempo, sicuramente il denaro reale non si sente neanche.»

Iulian: «Avete intenzione di spostarvi su altri generi o pensate che gli strategici possano ancora durare molto nei prossimi anni?»

Fabio: «Al momento siamo al lavoro su tre nuovi giochi esclusivamente per dispositivi mobili, tra cui un RPG. I nostri giochi sono comunque a lungo termine, quindi per ora stiamo tranquilli, siamo sempre in continua crescita.»

Iulian: «Per quanto riguarda la concorrenza con Travian? Chi sta vincendo?»

Fabio: «Travian ora sta passando un periodaccio, sia in Germania che nel resto del mondo. Il fatto è che loro si basano su un gioco soltanto, che è comunque ancora molto grande ed apprezzato, però è un po’ in crisi. Noi abbiamo circa 7 giochi a disposizione quindi, semmai dovesse andare male uno, ne abbiamo altri 6 (ride). Per ora, comunque, noi stiamo facendo meglio di Travian.»

Iulian: «Per quanto riguarda i server, come funziona la gestione e quanti giocatori possono ospitare?»

Fabio: «Noi affidiamo il tutto a delle compagnie di hosting di server. Cerchiamo di riempirli per vedere la capacità massima che essi possono avere prima che si rallentino, quindi poniamo un limite e, se vengono riempiti, ne creiamo altri. Ci sono comunque persone che gestiscono i server 24/7 per garantire un corretto funzionamento. Attualmente, i nostri server gestiscono circa 30.000 persone contemporaneamente.»

Iulian: «Lavorate sempre per garantire più accessi ai server, migliorandoli, oppure pensate che un numero standard come 30.000 persone sia più che adeguato? Inoltre, come gestite le vostre entrate?»

Fabio: «Cerchiamo sempre di aumentare piano piano la capacità ma fino ad un certo limite, non vedo il senso logico di avere 2 milioni di persone in un unico server (ride). Le nostre entrate poi provengono tutte dai vari shop nei giochi e poco dai vari banner e vengono tutte utilizzate per creare nuovi giochi ed ovviamente, come hai detto prima, per farci una grande pubblicità. Abbiamo entrate sempre maggiori quindi speriamo sempre in una certa qualità nei nostri giochi.»

Iulian: «Grazie per il suo tempo Fabio, è stato gentilissimo. Le auguro il meglio e di sicuro proverò Tribal Wars 2 sperando di non essere distrutto subito.»

Fabio: «(ride) Grazie tante, fammi sapere come va. Buona giornata!»

Fallout 4, le nostre impressioni dalla Gamescom 2015

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Semplicemente fantastico.

Alla Gamescom non potevamo mancare all’evento in cui ci veniva mostrato nuovamente Fallout 4, titolo attesissimo da tutti i fan oltre che possibile Game of the Year 2015, anche se non è ancora ora di cantar vittoria. Ciò che Bethesda ci ha subito mostrato è stata una simpatica introduzione all’acronimo S.P.E.C.I.A.L., che non è nient’altro che l’albero delle abilità. Ma il bello arriva poco dopo, quando inizia il vero e proprio gameplay.

Tutto riprende lo stile di Fallout 3 e sarà nuovamente presente il robot, che potremo utilizzare per liberarci dei nemici bypassando con successo i suoi controlli. Dogmeat avrà un ruolo chiave nel gioco, in quanto potremo comandarlo “a bacchetta” e mandarlo anche alla ricerca di oggetti utili. Le armi presenti nel gioco saranno davvero tante e molto varie, difatti sarà anche possibile trovare un fucile a pompa al plasma con tanto di manovella. Anche i nemici saranno molto diversificati fra loro e vanteranno un’I.A. decisamente migliorata che darà filo da torcere a tutti i giocatori, quindi scordatevi una vittoria facile. 

Sul lato grafico, il titolo è una delizia per gli occhi, con un’ambientazione ricca di dettagli, effetti mastodontici e animazioni ottime. Il comparto audio, poi, condisce il tutto con un sonoro dinamico e molto ben realizzato. Ah, dimenticavamo: il personaggio non avrà un level cap e sarà possibile continuare il gioco anche dopo la fine della quest principale, proseguendo così nelle missioni secondarie rimaste. Insomma, Bethesda non delude mai.

Fallout 4 esce dopo diversi anni, ma lo fa in grande stile e si prospetta come uno dei migliori titoli degli anni a venire e, molto probabilmente (come accennato prima), IL migliori titolo del 2015. Se poi la promessa fatta dagli sviluppatori riguardo le almeno 400 ore di gioco per portarlo a termine verrà mantenuta, Bethesda ha la vittoria in pugno quest’anno. E se pensiamo alle espansioni che verranno quasi sicuramente aggiunte in seguito, le ore di gioco aumentano prepotentemente, possiamo dire.

Non vediamo l’ora di mettere le mani su qualcosa di più concreto per poter esplorare l’immenso nuovo scenario di gioco e disintegrare ghoul e compagnia bella a non finire! Ma il 10 Novembre non è poi così lontano…

FIFA 16, impressioni dalla demo provata alla Gamescom 2015

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Gameplay migliorato per un’esperienza più realistica.

FIFA 16 è uno di quei titoli annuali che poche volte introducono novità importanti, ma questa volta il team di sviluppo ha lavorato sodo per offrire un gioco di calcio rinnovato e migliorati sotto svariati punti di vista. Alla Gamescom 2015 ho avuto modo di giocare la demo della versione Xbox One e sebbene la formula di gioco generale sia rimasta pressoché invariata, ho subito notato le prime modifiche apportate al gameplay.

Il gioco, infatti, richiede un approccio più ragionato e costruito rispetto alle corse sfrenate per il campo che ognuno di noi si fa con i capitoli finora usciti, riducendo effettivamente l’esperienza di gioco ad un “corri come un matto e fai gol” anziché studiarsi gli avversari e i movimenti. A seguito di ciò, anche la tanto discussa difesa è stata rivista, anche se ogni tanto mostra ancora qualche problema in fase di disimpegno. Dal punto di vista grafico, non ci sono cambiamenti se non per un’immagine più pulita rispetto a FIFA 15, ma nulla di più.

La più grande novità sta sicuramente nel fatto che da quest’anno saranno disponibili le nazionali femminili; nella demo, ad esempio, ho avuto la possibilità di scegliere fra USA e Germania. Sicuramente una feature che farà contente le videogiocatrici, che finalmente potranno mostrare la forza delle donne su un campo da calcio… anche se sappiamo già che molti videogiocatori vorranno testare l’effettiva abilità di queste nel gioco per poi fare paragoni con le squadre maschili.

Dark Souls III, le nostre prime impressioni

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Nessun cambiamento sostanziale nella formula di gioco.

From Software ha messo a disposizione una demo di Dark Souls III alla Gamescom 2015: stando a quanto ho potuto vedere, posso dare le mie impressioni a caldo sul terzo capitolo della serie. Prima di tutto, pare che il team si sia un po’ adagiato dopo l’innovazione portata con i primi due capitoli, non introducendo nessuna grande novità nel gioco.

La compagnia, in ogni caso, ha preferito concentrarsi sulle dimensioni della mappa di gioco per offrire una maggiore immersione e un mondo più vario. Per quanto riguarda la temuta difficoltà, sembra che sia stata ulteriormente incrementata ma i giocatori potranno scegliere l’approccio che più preferiscono per affrontare i nemici. A proposito di ciò, Dark Souls III eredita diversi aspetti del sistema di combattimento di Bloodborne, anche se è stato completamente rivisitato. I combattimenti saranno più vari grazie alla presenza di svariate mosse speciali a seconda delle armi che si usano. 

Sarà quindi possibile sfondare le difese nemiche utilizzando lo scudo, utilizzare armi a due mani per gli avversari più corazzati, impugnare due armi contemporaneamente per eseguire attacchi in grado di uccidere più nemici in poco tempo, utilizzare l’arco da fermi (poiché sarà impossibile scoccare le frecce in movimento) e molto altro. Inoltre, faranno la loro comparsa nuovi e temibili nemici di diverse tipologie e con diverse abilità.

Ho potuto però azzardare uno degli aspettivi negativi del gioco, ovvero i movimenti dei nemici, che alla lunga possono essere memorizzati studiando le varie sequenze delle mosse e dando, quindi, molto meno filo da torcere ai giocatori durante gli scontri. Sicuramente, ciò che mi ha maggiormente colpito è proprio la difficoltà di cui parlavo più sopra: ora basta davvero una minima distrazione per rischiare una morte certa con un singolo attacco, cosa che sicuramente piacerà agli hardcore gamers (e molto poco ai casual).

Sul lato tecnico, From Software ha dato grande importanza anche all’ambientazione e il comparto grafico rinnovato mostra gli artigli. Il sistema online vanterà infine diverse nuove implementazioni, anche se il team non ha voluto svelare altro. Insomma, Dark Souls III non perde il fascino della saga, ma abbiamo ancora da scoprire diverse novità per sapere se effettivamente riuscirà a catturare come i primi due capitoli.

Sniper Ghost Warrior 3, tante nuove informazioni

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Una totale rivisitazione del gameplay.

Fra i tanti titoli che abbiamo visto alla Gamescom 2015 c’è anche Sniper Ghost Warrior 3, terzo capitolo della serie sviluppato da CI Games e atteso nel corso del 2016. Lo sviluppatore ha rilasciato nuovi dettagli a riguardo principalmente incentrati sul gameplay, che è stato modificato sotto diversi aspetti.

CI Games ha subito dichiarato che il gioco ha preso una piega open world, in quanto la compagnia si è accorta di come i due precedenti capitoli fossero troppo lineari e non dessero abbastanza libertà ai giocatori. Sarà poi presente un sistema di crafting utile a migliorare armi, acquistarle o a realizzare diversi tipi di proiettili in base alle evenienze (ad esempio, proiettili perforanti contro i mezzi blindati). Il clima svolgerà un ruolo molto importante nel corso del gioco dato che non si limiterà solamente a dare realismo all’ambiente: dovremo infatti tenere conto del vento per calcolare la traiettoria dei proiettili e avere altri piccoli accorgimenti che faranno la differenza.

Il personaggio non disporrà di un sistema di livelli in cui avanzare, ma diventerà sempre più abile nello svolgere determinate azioni in base a quanto spesso verranno eseguite: utilizzando in modo frequente il coltello, ad esempio, diventeremo via via più veloci con esso, infliggeremo più danni e via discorrendo. Sarà possibile servirsi di un drone da ricognizione per ottenere le posizioni dei nemici circostanti, ma anche qui dovremo fare molta attenzione in quanto il drone potrebbe essere notato, facendo così allarmare le truppe nemiche.

Per quanto riguarda la campagna del gioco, alcune missioni permetteranno di allestire un campo e diverse postazioni prima di dar via all’operazione, così da potersi muovere meglio all’interno dell’area. Inoltre, sarà presente una buona varietà di missioni, che spazieranno dal “semplice” salvataggio di prigionieri ad infiltrazioni hacker fino allo stealth più totale (alcune operazioni potranno essere terminate senza uccidere nemici). Secondo quanto dichiarato da CI Games, il team non ha ancora idee precise riguardo una modalità multiplayer poiché si sta concentrando sul single-player, che richiederà 15-20 ore per terminare solo le missioni principali e il doppio unendo quelle secondarie.

Infine, il comparto grafico sarà gestito dal CryEngine 3 e attualmente il gioco gira in modo molto fluido, mentre anche il comparto audio pare essere realizzato con molta minuzia soprattutto per quanto riguarda i suoni delle armi.

Assassin's Creed: Syndicate, nuovo trailer

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I gemelli Evie e Jacob Frye.

Fra i grandi titoli che non possono mancare alla Gamescom 2015 c’è anche Assassin’s Creed: Syndicate, che si mostra in un nuovo ed entusiasmante trailer in cui abbiamo modo di apprezzare come sempre il fascino della Londra ottocentesca. Ricordiamo che il titolo sarà disponibile a partire dal 23 Ottobre su PS4 e Xbox One, mentre non è ancora disponibile una data di lancio per la versione PC.

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